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Il Comitato Salviamo le Cicogne sullo stop AstraZeneca: “Chiediamo un piano vaccinale sicuro e informato”

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Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del Comitato Salviamo le Cicogne sullo stop AstraZeneca e Johnson agli under 60. Il comitato si era già pronunciato contrario alla decisione del Governo di allargare la campagna vaccinale anche ai più giovani.

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Noi mamme del Comitato Salviamo le Cicogne salutiamo due importanti e positivi cambi di rotta sulle vaccinazioni ai giovani per il Covid:

  • la riconsiderazione in atto sui vaccini a vettore virale AstraZeneca e Johnson&Johnson per i giovani
  • la dichiarazione del Robert Koch Institute tedesco (RKI), equivalente dell’ISS italiano: “L’uso di Pfizer in bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 17 è attualmente e generalmente non raccomandato”. Per questa fascia di età “si consiglia di immunizzare contro il Covid solamente i ragazzi e bambini con determinate patologie pregresse". E’ quindi possibile la vaccinazione solamente “dopo consiglio medico e se il bambino o l’adolescente o i tutori accettano i rischi individuali”.

Nel rallegrarci per questi pronunciamenti medico-scientifici non possiamo però nascondere l’amarezza per la morte di Camilla Canepa, 18 anni, dovuta all’uso di un vaccino non raccomandato sotto i 60 anni.

Ci spiace che sia dovuto capitare il peggio per indurre alla riflessione i politici, le autorità sanitarie e anche parte dell’opinione pubblica. Da un contesto acritico abbiamo ricevuto attacchi anche fuori misura per la nostra precedente dichiarazione contro campagne vaccinali indiscriminate ad adolescenti e bambini.

Invitiamo tutti a leggere la sintesi del documento dell’RKI tedesco, che oltre a dare indicazioni precise su un uso del vaccino in fascia 12-16 anni mirato ai soggetti fragili e dietro consiglio medico, sgombra anche il campo da falsi obiettivi di salute pubblica, da scelte etiche abnormi, da presunte garanzie totali di sicurezza quando sono invece evidenti larghi margini di dubbio sui casi rari che possono insorgere e che una sperimentazione con solo 1000 vaccinati non può essere rilevante.

E’ importante che in Italia cessi la propaganda e lo spasmo da primato, affinché si affermi un approccio vaccinale sicuro, informato e rispettoso per l’individuo, a maggior ragione quando il soggetto è giovane, da proteggere ed educare.

Chi voleva zittirci con argomenti quali l’inviolabile, insindacabile ed esclusiva competenza e giurisdizione dell’autorità medica sulle persone, ora ha di che riflettere: la prima responsabilità verso i figli minori è di noi genitori e i temi della salute vanno discussi e partecipati con le persone.

Ora che l’RKI tedesco si è espresso, sarebbe utile che lo facesse anche l’ISS italiano per evitare che il silenzio venga occupato dall’iniziativa di governatori e generali nello stabilire autonomamente piani vaccinali generalizzati per gli over 18 prima, per gli adolescenti ora e per i bambini sopra i sei anni a settembre.