Proprio nel giorno in cui il Parco nazionale dell'Appennino invita a collaborare per la conservazione della natura, ecco la notizia negativa di un nuovo caso di bracconaggio. Poche ore fa, infatti, i carabinieri hanno informato che il colleghi della stazione forestale di Viano stanno conducendo le indagini allo stato a carico di ignoti per diversi reati connessi a danno di un magnifico esemplare di aquila reale. Sono loro contestati i reati di tentata uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727 bis del Codice Penale) ed esercizio attività di caccia” in periodo di divieto (art 30 comma 1 lett. a) della legge 157/1992). In tal senso senso i militari forestali di Viano hanno inoltrato alla Procura della repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia informativa di reato.
Era stata la segnalazione di un cittadino sul ferimento di un rapace, avvenuto lo scorso 4 giugno 2021 in un campo adiacente via Sorriva in località San Giovanni di Querciola, a fare scattare le prime indagini dei Carabinieri forestali. Questi, intervenuto, accertavano che gli ignoti bracconieri avevano sparato ad un’aquila reale (Aquila Chrysatos), causandone il ferimento quasi mortale. Il rapace ferito appartiene a una specie protetta, tutelata ai sensi della direttiva 2009/147/ce, cosiddetta direttiva europea per la conservazione uccelli selvatici.
Il tentativo di uccisione, sempre stando a quanto accertato, è avvenuto tra l’altro in periodo di assoluto divieto di caccia. A seguito dell’acquisizione del referto veterinario attestante il ferimento dell’animale avvenuto mediante arma da fuoco, i carabinieri forestali della stazione di Viano hanno proceduto al sequestro probatorio del pallino da caccia in piombo, utilizzato nella condotta criminosa, che è stato rimosso dall’ala del rapace durante l’intervento d’urgenza, effettuato dal medico veterinario che ha salvato l’animale.
Complimenti ai carabinieri forestali. Grandi.
Caterina
Grazie al segnalatore, grazie al veterinario e grazie ai carabinieri forestali.
Spero che i bracconieri vengano “stanati” e puniti come meritano.