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Where are the women? Speakeasy a cura di Miriel Magnani, Alessia Priolo e Alisia Altarelli

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Continua la collaborazione tra il liceo linguistico "Cattaneo-Dall'Aglio" e Redacon tramite la rubrica Speakeasy, curata direttamente dagli studenti dell'anno 2020-2021.

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Alisia Altarelli, Alessia Priolo e Miriel Magnani

For years, in the Uffizi Gallery in Florence, visitors have been able to admire the Renaissance masterpieces of Michelangelo, Raphael and Leonardo. Among the great artists, however, female names were absent. This caught the attention of Linda Falcone, director of AWA association (Advancing Women Artists) who, since 2009, has begun a huge rediscovery work.

AWA is an American non profit organization born from the desire to enhance women as artists. Its founder, Jane Fortune, is known in Florence as "Indiana Jane" for her ability to search for art treasures and as a tribute to her American origins. AWA has brought back to light a total of 2000 “female” works and contributed to the restoration of 70 others.

But why were these paintings hidden during the Renaissance? Because women did not have the same opportunities as men, they had no citizenship and were not socially relevant. In addition, they couldn’t pursue an artistic career, attend academies and study anatomy. Despite these differences, some women decided not to give up and to follow their passions. All this thanks to the analysis that some of them could do in the family studios. Artemisia Gentileschi, daughter of the painter Orazio Gentileschi, is an example. AWA has found and restored one of her works, David and Goliath. This painting has been hidden for more than three centuries.

The association also rediscovered a work of great singularity: the Last Supper painted by Plautilla Nelli. The Dominican nun is the only woman to have ever represented this type of scene in a painting. Plautilla also managed to portray the characters’ psychological aspects. 

The religious theme has also been elaborated by Violante Ferroni. Two works were commissioned to her for the “San Giovanni di Dio” hospital in Florence.The aim was to help the ill to heal.

Advancing Women Artists has largely contributed to the affirmation of women, but we personally think that more organizations like AWA are required to improve the notoriety of the female genre.

The fact that we are still talking about gender differences emphasizes how, after all these years, there’s still a long way to go. We hope that these differences will stop existing in every field and that equity will be reached as soon as possible.

(Miriel Magnani, Alessia Priolo e Alisia Altarelli, classe 4ªR)

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DOVE SONO LE DONNE?

Per anni, nella Galleria degli Uffizi a Firenze, i visitatori hanno potuto ammirare i capolavori rinascimentali di Michelangelo, Raffaello e Leonardo. Tra i grandi artisti erano però assenti nomi femminili. Ciò ha catturato l’attenzione di Linda Falcone, direttrice dell’associazione AWA (Advancing Women Artists) che, dal 2009, ha iniziato un grande lavoro di riscoperta. 

AWA è un’organizzazione americana no profit che nasce dal desiderio di valorizzare la donna come artista. La sua fondatrice, Jane Fortune, è nota a Firenze come “Indiana Jane” per la sua abilità nella ricerca di tesori del mondo dell’arte e come omaggio alle sue origini americane. AWA ha riportato alla luce un totale di 2000 opere “al femminile” e contribuito al restauro di altre 70.

Ma perché durante il Rinascimento questi dipinti sono rimasti nell’ombra? Perché le donne non avevano le stesse opportunità degli uomini, non possedevano la cittadinanza e non erano rilevanti a livello sociale. Nella realtà rinascimentale era loro proibito di intraprendere una carriera nel mondo dell’arte, frequentare accademie e studiare anatomia.

Nonostante queste divergenze, alcune donne non si sono arrese e hanno seguito le loro passioni. Questo grazie alle analisi che alcune di loro hanno potuto condurre all’interno degli studi di famiglia. Artemisia Gentileschi, figlia del pittore Orazio Gentileschi, ne è un esempio. AWA ha ritrovato e restaurato una delle sue opere, Davide e Golia. Questo dipinto è rimasto nascosto per più di tre secoli. 

L’associazione ha riscoperto anche un lavoro di straordinaria unicità. Si tratta dell’Ultima cena realizzata da Plautilla Nelli. La suora domenicana è infatti l’unica donna ad avere rappresentato questa scena su tela. Inoltre, Plautilla è stata in grado di raffigurare al meglio l’aspetto psicologico dei personaggi.

Il tema religioso è stato ripreso anche da Violante Ferroni, alla quale furono commissionate due opere per l’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. Lo scopo era quello di aiutare la guarigione dei malati.

Advancing Women Artists ha contribuito enormemente all’affermazione delle donne, ma crediamo che siano necessarie più associazioni di questo genere per migliorare la notorietà della figura femminile nell’arte. Il fatto che ancora oggi si parli delle differenze di genere sottolinea quanto, dopo tutti questi anni, ci sia ancora molta strada da fare. Speriamo che queste disparità si sciolgano, non solo nel mondo dell’arte, e che si possa raggiungere un’omogeneità il prima possibile.   

(Miriel Magnani, Alessia Priolo e Alisia Altarelli, classe 4ªR)

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