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“Camminiamo e gustiamo l’Appennino reggiano”: tre giorni di trekking tra Castelnovo e Carpineti

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Il successo di una iniziativa che esalta il desiderio di fare rete degli operatori turistici: "Camminiamo e gustiamo l'Appennino reggiano" prevedeva tre giorni intesi di trekking per un totale di 55km di cammino tra i territori di Castelnovo ne' Monti e Carpineti.

Nei giorni scorsi, una ventina di appassionati di trekking si sono ritrovati a Felina dopo aver condiviso, senza conoscersi, tre giorni di camminata fra sentieri Cai, castelli, pievi e latterie sociali. Sono arrivati da Pavia, Firenze, Torino, Ferrara, Milano, Mantova, Bologna, Genova e Lucca richiamati dal titolo dell’iniziativa che nel web e nei social recitava “Camminiamo e Gustiamo l’Appennino Reggiano”.

L'iniziativa prevedeva tre giorni di camminata per un totale di 55km tra il Monte Fosola, il Castello di Carpineti, la Pieve di San Vitale, la la sommità della Pietra di Bismantova, ma anche i borghi di Palareto, Villaprara, Carnola e Ginepreto. Il giorno dell'arrivo, gli escursionisti hanno parcheggiato l’auto a Felina per rimetterla in moto solo alla fine dei tre giorni intensi di trek tra le nostre colline.

Accompagnati fra boschi e sentieri da Marika di “My Life in Trek” e da Cristiano di “Viaggio Vero”, i vacanzieri della camminata hanno conosciuto Castelnovo ne’ Monti e Carpineti, luoghi e segreti della produzione del Parmigiano Reggiano di montagna, ma hanno anche scoperto e gustato, nel vero senso della parola, menù tipici del nostro territorio ricchi di tortelli, gnocco fritto, salumi, formaggi e Lambrusco.

Al termine di tre giorni di “full immersion” nell’Appennino Reggiano i 19 appassionati di trekking con età media introno ai 40 anni e provenienza da nord e centro Italia si son già dati appuntamento al prossimo anno, come fossero vecchi amici. L'itinerario delle future passeggiate è ancora da decidere, ma si dice che abbiano già concordato i menù con il ristoratore. Per far star bene e unire le persone, a volte basta poco: un territorio ospitale, il buon cibo e la voglia di fare dei nostri operatori.