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Da New York a Sarzano, nel segno della ristorazione

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Al Castello di Sarzano, nel comune di Casina prende il via una nuova realtà nel campo dell'hospitality. Stiamo parlando del Borgo BiancoMatilde, nato dall'idea di Luca Di Pietro e Lorenzo Baricca (qui l'intervista) i quali con la loro società Italian Dream si sono aggiudicati il bando promosso dal Comune e dall’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano. Sabato 31 luglio ci sarà quindi l'inaugurazione del ristorante e wine bar, mentre per il 2022 è prevista l'apertura degli altri edifici del complesso ricettivo, quali l'hotel e la relativa spa.

Un progetto ambizioso quanto il carattere dei due soci della Italian Dream quello di rilevare il Castello di Sarzano, nel cuore della provincia di Reggio Emilia, attualmente annoverato nel circuito dell'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli. Luca Di Pietro e il suo partner Lorenzo Baricca hanno risposto all'appello del Comune di Casina, mantenere vitali le molteplici valenze culturali, storiche, turistiche, enogastronomiche e ambientali di un castello così evocativo. Hanno quindi messo a punto un articolato format di iniziative, con il borgo quale punto focale da cui si dirige lo sguardo rivolto al turismo internazionale. "L’idea è quella di creare una storia, che sia legata alle eccellenze del posto", sottolinea Luca Di Pietro.

Tre sono gli step iniziali attorno a cui ruota il progetto dei due soci, attivi in America con il network di ristoranti Tarallucci e Vino, un wine bar e un ristorante aperti da luglio 2021 e, a seguire, un hotel con un raccolto numero di camere e una Spa. Mentre per l’ex chiesa di San Bartolomeo si preannuncia, già dal prossimo anno, un futuro come scenario d’elezione per mostre, eventi, meeting aziendali e anche wine&amp, food tasting con svariati produttori e chef selezionati da Di Pietro e Baricca.

La ricerca di eccellenze non è incentrata solo sui luoghi o sulle materie prime, ma si è allargata anche alle figure
professionali, così l’Italian Dream team annovera, tra i protagonisti, un general manager e sommelier del calibro di Fernando Burani, brasiliano di nascita e italiano di adozione e un cuoco professionista come Maichol Stefani. Se Burani è spinto da una passione viscerale per l’Emilia Romagna, dopo le esperienze lavorative in Svizzera, Brasile e Stati Uniti, Stefani, reggiano d'origine e cresciuto a pane e ragù (della nonna) apporta alla cucina del Borgo BiancoMatilde la sua conoscenza dei prodotti e della dieta mediterranea. In forza allo staff anche personale qualificato del luogo, a sottolineare il legame con il territorio che si vuole costruire.

Ed è per rafforzare questo legame con il territorio circostante che l’Italian Dream ha programmato anche attivazioni di partnership con associazioni e aziende locali: gestione di tour enogastronomici, corsi di cucina professionali, integrazioni con condotte Slow Food legate al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

I protagonisti

Luca di Pietro

Luca Di Pietro, abruzzese d'origine e cosmopolita d'elezione, è il fondatore e Ceo della catena di ristoranti Tarallucci e Vino di New York. Ha ricoperto il ruolo di manager per Lavazza Usa e dato vita all'organizzazione no profit Feed The Frontlines, per aiutare tutte le persone in difficoltà a causa della pandemia e arrivando a distribuire oltre 160mila pasti. Tanto impegno sociale non è passato inosservato agli occhi del Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, che ha voluto Di Pietro nel gruppo di lavoro per la ripartenza dei ristoranti dopo la pandemia. Recentemente nominato Business Champion of Hospitality di Crain's New York, il dirigente è stato anche insignito del Norman Buchbinder Community Service Award dall’organizzazione no profit Union Square Partnership.

Ma per Luca Di Pietro le radici italiane non sono solo un lontano ricordo, così con il suo partner d’affari Lorenzo Baricca, ha fondato la società Italian Dream con sede a Reggio Emilia, con cui si è aggiudicato il bando per la promozione storica, enogastronomica e artistica del Castello di Sarzano, presso il Comune di Casina, creando il Borgo BiancoMatilde, ultimo (solo in ordine di tempo) fiore all’occhiello di questi manager a cavallo tra l’Italia e gli Stati Uniti.

Lorenzo Baricca

Lorenzo Baricca, ha raggiunto il suo attuale socio nel 2006, lavorando per la catena Tarallucci e Vino di New York come Director of operation e Wine Director del gruppo. Dal 2014 il reggiano Baricca è socio di Di Pietro nell’avventura a stelle e strisce e nell’Italian Dream. "Ho sempre cercato di esaltare piccoli produttori e uvaggi quasi sconosciuti ai più, per differenziarmi dalla massa - spiega Baricca - ed è questa costante ricerca di eccellenze vinicole che mi ha permesso anche di raccogliere numerosi riconoscimenti, come miglior wine list del Gambero Rosso a New York e come miglior selezione di Lambrusco negli USA, secondo Il New York Times". Baricca è anche vicepresidente della The Food Solution, azienda che opera nell’importazione alimentare su tutto il territorio degli Stati Uniti, oltre ad aver conseguito un diploma di terzo livello al WSET (Wine &Spirit Education Trust) sempre a New York.

Nel progetto i due soci hanno voluto includere uno staff d'eccezione, conosciuto e apprezzato durante l'esperienza newyorkese. Stiamo parlando di Fernando Burani, ora general manager e sommelier del Borgo BiancoMatilde. Classe 1986, Burani è nato a Rio de Janeiro e, all’età di tre anni, si è traferito in Emilia Romagna, "la regione più bella e ospitale d’Italia", dove ha studiato alla scuola alberghiera e dove ha coltivato il suo palato per i gusti d’eccellenza, come il Lambrusco e il Parmigiano Reggiano. A New York, questo talentuoso sommelier ha lavorato sotto l’insegna di Tarallucci e Vino e oggi è con Di Pietro e Baricca in questa nuova avventura al Castello di Sarzano.

Ai fornelli, invece, il reggiano Maichol Stefani, classe 1987. Stefani ha iniziato la sua carriera quasi per caso e dal gradino più basso, pulendo gli ingredienti nel ristorante di uno stabilimento balneare a Forte dei Marmi. Quella prima esperienza lo ha fortificato al punto da farlo diventare sous chef a Il Fortino, sempre a Forte dei Marmi, e poi lo ha fatto volare in Grecia, dove è diventato Capo partita primi al Makedonia Palace Hotel di Salonicco. Di ritorno in Italia Maichol ha aggiunto al suo palmarès anche due ristoranti in Emilia Romagna, il Garden di Scandiano e il Pappare’ Emilia, di Reggio Emilia, prima di arrivare ai fornelli del Borgo BiancoMatilde, dove ha apportato la sua profonda conoscenza della cucina mediterranea. Emiliano DOC quanto le tagliatelle delle rezdore, Maichol definisce la sua passione per la cucina come: "qualcosa di evocativo, quasi ancestrale".