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Canossa, una serata fra storia e musica. La rievocazione della vita e delle gesta della gran contessa Matilde

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Sabato 31 luglio in un luogo magico come Canossa e il suo Castello dove è passata la Storia, si è consumata una serata indimenticabile per i fortunati cittadini che vi hanno partecipato. Nel belvedere del castello che si affacciava sulla vallata matildica illuminata da un rosso tramonto, Federica Soncini e Mario Bernabei hanno intrattenuto gli ospiti rievocando magistralmente le gesta e la vita della gran contessa Matilde di Canossa, la potente feudataria e ardente sostenitrice del papato nella lotta per le investiture.

Dopo la straordinaria rievocazione la serata è proseguita con un aperitivo a base di sauvignon Matilde, poi è stata servita la cena ai piedi del maniero, allietata dalle canzoni di Michele Campani. Alle 23 visita guidata a cura di Mario e Federica all’orrido e al labirinto.

Il personaggio

Matilde era una donna di assoluto primo piano, nonostante l'epoca arrivò infatti a dominare tutti i territori italici a nord degli Stati della Chiesa. Fu incoronata presso il Castello di Bianello a Quattro Castella, Reggio Emilia, dall’imperatore Enrico V nel 1111, con il titolo di Vicaria Imperiale d’Italia. Ogni anno nel mese di maggio questo episodio viene rievocato a Quattro Castella durante il  Corteo Storico Matildico. Nel 1076 entrò in possesso di un vasto territorio che comprendeva la Lombardia, l’Emilia, la Romagna e la Toscana, e che aveva il suo centro a Canossa, nell’Appennino reggiano.

La Grancontessa Matilde è certamente una delle figure più importanti e interessanti del Medioevo italiano: vissuta in un periodo di continue battaglie, di intrighi e scomuniche, seppe dimostrare una forza straordinaria, sopportando anche grandi dolori e umiliazioni, mostrando un’innata attitudine al comando. La sua fede nella Chiesa del suo tempo le valse l’ammirazione e il profondo amore di tutti i suoi sudditi.

La storia

Nel 1073 sale al soglio pontificio Ildebrando di Soana, con il nome di  Gregorio VII. Nello stesso anno il nuovo imperatore Enrico IV, dopo aver riorganizzato il territorio tedesco, si rivolge ai suoi possedimenti in Italia. Comincia così tra i due personaggi un duro duello, che vede contrapposta l'autorità
della Chiesa a quella dell'Impero (la cosiddetta lotta per le investiture). Nel 1076 il Papa decide di scomunicare l'Imperatore, il quale si vede quindi estraniato dai riti religiosi e privo della sottomissione dei suoi sudditi. Matilde si ritiene però libera di agire secondo la sua completa volontà e si schiera con decisione al fianco di Papa Gregorio VII, nonostante l'imperatore fosse suo secondo cugino. La scomunica induce Enrico IV a venire a patti col Papa.

L'imperatore scende in Italia per parlare personalmente col Pontefice. Gregorio VII lo riceve nel gennaio 1077 mentre era ospite di Matilde nel Castello di Canossa. In quell'occasione l'Imperatore, per ottenere la revoca della scomunica da parte del Papa, è costretto ad attendere davanti al portale d'ingresso del castello per tre giorni e tre notti, inginocchiato col capo cosparso di cenere per chiedere perdono. Un'evento unico nel suo genere: un imperatore che chiede perdono a un papa. Il faccia a faccia si è quindi risolto con un compromesso (28 gennaio
1077): Gregorio revocò la scomunica a Enrico, ma non la dichiarazione di decadenza dal trono.

(Domenico Amidati)