Home Cronaca Chi vuole adottare un castagno secolare di Matilde a Marola?

Chi vuole adottare un castagno secolare di Matilde a Marola?

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Un'idea sicuramente curiosa e, quantomeno, in linea coi tempi. Dove, se si vuole sostenere un'opera a fin di bene, ci si rivolge al pubblico. Così è per i tipi del Consorzio forestale Terre Medio Appennino reggiano che, su Facebook, hanno dato una anteprima del progetto di riqualificazione del Castagneto matildico di Marola. "Adotta un castagno" promossa grazie a una pregevole cartellonistica (foto). Obiettivo salvare i 400 castagni secolari che qui, ancora, vivono.

A Marola, Fu la Gran Contessa Matilde di Canossa in persona a volervi piantare i castagni da frutto allo scopo di sfamare le popolazioni locali con un prezioso “albero del pane” (va ricordato che la patata non era stata ancora importata dalle sconosciute Americhe). Con l’aiuto dei monaci benedettini, poi, il bosco arrivò a contare 14 specie di castagne e marroni, quasi tutte sopravvissute fino ai giorni nostri, e venne esteso secondo il criterio detto “sesto matildico”: le piante coltivate in forma libera erano disposte ai vertici di triangoli sfalsati a una distanza di circa 12 metri, sicché una biolca reggiana conteneva all’incirca 30 castagni, e l’erba del sottosuolo poteva essere adibita a pascolo per le greggi. Ancora oggi ne restano maestosi esemplari, appunto 400 quelli secolari, nei circa 50 ettari di Castagneto del Monte Borello.

L'iniziativa di adottare un castagno è  al fine di salvaguardare e valorizzare la risorsa castanicola dell'area che rappresenta un elemento di fondamentale importanza nella tradizione, nel paesaggio e nella cultura del nostro Appennino. Oltre a fattori economici, la coltivazione del castagno e la produzione dei suoi frutti in questi ultimi anni messa a dura prova dalla rapida diffusione del Dryocosmus kuriphilus meglio noto come Cinipide galligeno, un piccolissimo insetto proveniente dalla Cina che sta progressivamente interessando tutto il panorama castanicolo nazionale. La lotta contro questa avversità che si ritiene sarà  difficoltosa e a lungo termine, richiede un grande impegno ed è attuabile solo mediante utilizzo di un insetto antagonista (Torymus sinensis) che combatte direttamente il cinipide.

Il Consorzio forestale Terre Medio Appennino reggiano, costituitosi nel 2018, lo scorso ottobre aveva proseguito i lavori di riqualificazione forestale del Castagneto Matildico di Marola potando circa 70 piante secolari di castagno ed è terminata la pulizia del sottobosco in prossimità del sentiero della Via Crucis e nei pressi del campo sportivo di Marola. Notevole, anche, il lavoro di esbosco delle diverse puliture che venne adibito a cippato.

Ora questa nuova iniziativa che sarà presentata il 25 settembre. Per adottare un castagno è richiesto un contributo di 250 euro. Per saperne di più si può scrivere a: [email protected]