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Festival Arcobaleno, il centro storico di Castelnovo colorato di arte e musica

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Dilva Attolini sul Festival Arcobaleno inaugurato per la prima volta ieri, domenica 22 agosto, nel centro storico di Castelnovo ne' Monti. Un'evento che si spera diventerà appuntamento fisso per il paese, che si è colorato di artisti, musicisti, appassionati, liberi professionisti e tanti bambini che hanno potuto abbellire le vie del centro disegnando arcobaleni sulle strade con il gessetto.

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Il Festival dell’Arcobaleno, prima edizione di un’iniziativa che in molti speriamo diventi un appuntamento fisso. Esposizione nel borgo di Castelnovo né Monti di opere di pittura, scultura, fotografia e un pizzico di teatro.

Mi ha colpito una signora, in alto, all’inizio della strada. Mi sono svegliata pensando a lei, questa mattina, causa le rielaborazioni autonome del cervello. Rivedevo la sua forza. E’ un’amica. Mi svegliavo e nel dormiveglia un’immagine si formava nella mia mente: l’arcobaleno di Simona Sentieri era a mezz’aria e la mia amica lo guardava per trattenerlo dentro di sé ancora, nonostante gli anni. Non si finisce mai di essere artisti. E l’arte stava intorno perché era “Il Festival dell’Arcobaleno” . Regia Simona Sentieri. Poi l’ho vista scendere lentamente, con l’aiuto del deambulatore, tra la miriade di dipinti, perché quella strada di Via Vittorio Veneto, stretta, ripida e lunga, ne era piena, anzi le esposizioni continuavano nella piazzetta sovrastante, nella via che porta alla scalinata, poi giù oltre la volta, con le foto, fino ai Lavatoi.

Una giornata veramente importante con più di quaranta artisti che esponevano le loro opere, colorando i lati della strada come le pareti di una galleria, dilatando gli spazi con le sculture. Poi i bambini a disegnar su cartoni e sul selciato.

Alla fine del percorso, ai Lavatoi, …luogo magico dove un poco di acqua scorre ancora… ho conosciuto un altro personaggio femminile. Potrei definirla la signora dei sogni. Insegna ai bambini a cavalcare, aggiungendo allo sport l’arte del teatro equestre. In quel di Collagna. Ha anche una gallina, vera, (non ci credevo), che ha recuperato dal pattume, buttata perché non faceva più le uova. Ora sta sul braccio e sul cavallo e ha ripreso a donare un uovo ogni giorno. Anche a voi sembra impossibile? Fa le uova ma si sente un’aquila… Ma che belle storie ci regala la montagna!
Perché sono le rotondità dei luoghi e lo splendore dei cieli diversi ad abbracciarti e a indurti a cercare un tuo spazio di libertà, ma anche di amore e di bellezza.

(Dilva Attolini)

Foto di Simona Sentieri