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L’Appennino ha qualcosa da invidiare alle Alpi?

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Foto di Adelina Bratila

Il nostro Appennino ha nulla da invidiare alle Alpi? La domanda retorica che spesso si fa nelle normali chiacchiere da bar è capace di far accendere gli animi e far parlare per ore con argomentazioni tra le più creative. In questo caso è interessante la discussione che emerge nel gruppo Facebook "Quelli che l'Appennino", dove da una semplice domanda, posta forse per rivalutare le bellezze dell'Appennino, si è accesa una lunga riflessione che mette assieme cose note, meno note, a volte retoriche, in altro caso buffe.

Alla domanda: "Il nostro Appennino ha nulla da invidiare alle Alpi?" tra i primi commenti spuntano i neutrali che - giustamente - non si azzardano a fare confronti, affermando come Alpi e Appennini non siano paragonabili. Come chiedere se si vuole più bene alla mamma o al papà o, come si legge in un commento, "come mettere a confronto le lasagne con le tagliatelle". "Sono due paesaggi diversi che non si possono mettere a confronto - commenta un secondo utente, incalzato da un terzo - ognuno ha le sue bellezze e particolarità". Per questi, in ogni caso, un paragone risulta inappropriato.

Ci sono però i calcolatori, quelli che soppesano la qualità delle strutture ricettive, la manutenzione delle strade, ma anche dei sentieri e rifugi, questionando come l'Appennino sia più "selvaggio", meno preparato ad accogliere i turisti. "A Febbio per Ferragosto c'erano tanti turisti alla partenza della seggiovia e solo un bar aperto! - afferma il più critico amante delle Alpi, seguito da altri commenti che sottolineano come l'Appennino potrebbe essere più bello e piacevole se "sistemassero sentieri e rifugi" o ancora "se i montanari fossero più accoglienti e attrezzati". Anche se qualcuno fa notare una fondamentale differenza, i prezzi.

Foto di Luca Canovi

Alla parte razionale dei calcolatori si alterna invece la parte emotiva degli affezionati, quelli che ricordano le estati passate in villeggiatura nella casa dei nonni e si sono innamorati del luogo, della gente, delle abitudini montane. Come Simone Corsini, che racconta delle sue estati a Costabona: "Ho vissuto le migliori estati a Costabona. Per me l'Appennino è speciale e credo che con lo smart working si possa prendere seriamente in considerazione di stabilirsi in questo territorio". O come Morris Neroni, che dopo quindici anni nelle Alpi ha deciso di trasferirsi in montagna, "e non me ne pento". E a quelli che lo reputano poco turistico, Lorenzo Ponetti risponde che l'amenità e tranquillità degli Appennini è proprio ciò che lo rende così affascinante.

Poi però arriva il cinico a cui non piace né l'una né l'altro: "Tra Alpi e Appennini non c'è nessuna differenza, stessi maleducati che le frequentano". Ma in ultimo si intromette il paciere, che trova una soluzione per mettere tutti a tacere, "tra Appennini e Alpi il mare è sempre il mare".

 

16 COMMENTS

  1. A parte delle montagne piu alte, piu’ belle e piu’ pulite, una rete stradale e autostradale neppure paragonabile, un organizzazione ed offerta di servizi al top e una cordialita’, interessata, ma comunque molto apprezzata, direi nulla …… abbiamo molto da migliorare se vogliamo paragonarci a loro.

    Alex

    • Firma - Alex
  2. Tra i cosiddetti “neutrali”, o equidistanti, potrebbe esservi anche chi non se la sente di prendere una posizione, il che succede anche per questioni di altro genere, ma sta in piedi pure il concetto che Alpi e Appennini non sono paragonabili, o lo sono soltanto parzialmente, il che può rendere il confronto abbastanza difficile, se non inappropriato.

    Il leggere poi di “quelli che ricordano le estati passate in villeggiatura nella casa dei nonni e si sono innamorati del luogo, della gente, delle abitudini montane”, così come il sentir dire che “l’amenità e tranquillità degli Appennini è proprio ciò che lo rende così affascinante”, mi fa pensare che i nostri luoghi trovino apprezzamento anche quali sono.

    Apprezzati al punto che c’è chi valuta di tornarci, o venire ad abitarvi, o lo ha già messo in pratica, semmai avvalendosi del telelavoro, anche in maniera non continuativa, cosa non da poco perché la nostra montagna ha bisogno di residenti stabili, per la tenuta del proprio tessuto sociale, senza il quale diventa arduo conservare tradizioni e consuetudini.

    Talora capita che la politica non sia in grado, tramite proprie scelte programmatiche, di prefigurare e indirizzare il futuro di un territorio, e in tal caso dovrebbe quantomeno assecondare e incentivare le iniziative che si generano spontaneamente sul territorio, all’interno di regole volte alla salvaguardia dell’ambiente (specie se bello e pregevole).

    P.B. 24.08.2021

    P.B.

    • Firma - P.B.
  3. diciamo che la differenza principale tra Alpi ed Appennino sta nella gestione del territorio, anche grazie al fatto che loro hanno, inspiegabilmente ed ingiustamente a mio parere, lo statuto speciale (parlo del Trentino A.A. che è indubbiamente quello che offre i maggiori servizi).
    sarebbe una buona base di partenza fare un minimo di investimenti per rendere la viabilità almeno decente, e non stoppare ogni iniziativa che richiama turismo solo perchè può disturbare caprioli e marmotte…

    Andrea

    • Firma - Andrea
  4. La differenza maggiore credo che nel nostro appennino e a Reggio in particolare si veda sempre e solo il bicchiere mezzo vuoto o addirittura vuoto negando l’evidenza. Sulle Alpi come nel resto d’Italia e all’estero come in Messico (dove il bicchiere è oggettivamente vuoto!) e tanti altri il bicchiere è mezzo pieno, o pieno strabordante ma soprattutto lo condividono volentieri con te!

    mc

    • Firma - mc
  5. Noi siamo generalmente portati a rapportare la nostra organizzazione turistica con quella delle zone alpine, talune in particolare, e c’è chi vorrebbe rincorrerle ed emularle, se non copiarle, il che è comprensibile, e viene anche abbastanza naturale, ma nel contempo andrebbero possibilmente evitate le eventuali forzature (almeno a mio parere).

    A me sembra infatti non doversi trascurare un aspetto affatto secondario, sempre a mio giudizio, ossia il fatto che ogni territorio possiede, anche sul piano turistico, la propria storia e vocazione, a fronte delle rispettive specificità e tradizioni, le quali non andrebbero omologate pena il rischio di snaturarle (il che non mi parrebbe una buona cosa).

    Del resto vi sono differenze in proposito anche tra le diverse aree dell’arco alpino, e fra le varie fasce altimetriche del nostro Appennino, che un tempo vedevano modi dissimili di far villeggiatura e ospitavano altresì forme distinte di turismo ed escursionismo (le nostre abitudini sono cambiate, ma non bisognerebbe allontanarsi troppo dalle “origini”).

    P.B. 27.08.2021

    P.B.

    • Firma - P.B.
  6. Sono semplicemente diverse perchè gli Amministratori, in particolare quelli del Trentino Alto Adige hanno fatto delle loro montagne e dei loro laghi la loro ricchezza; non centra nulla essere Regione a Statuto Autonomo, centra chi Amministra questi territori, è una questione di mentalità; ho provato questo sulla mia pelle lavorando in Trentino Alto Adige, per qualsiasi Amministratore, di destra o di sinistra, il loro vero obiettivo è sempre il Bene Comune, è dare a chi ha poco per aiutarlo a crescere, chi ha già tanto può attendere. Da loro ho appreso da cosa deriva il loro successo; da noi ho appreso che si fa esattamente il contrario, si da a chi ha già molto e non si aiuta chi ha poco; la Valle dell’Enza per i nostri Amministratori termina a Ciano, come la fondovalle, come la Ferrovia come la Diga. ma la colpa è solo nostra, chiedetevi il perchè.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino
  7. Sig lino Franzini e Signora Paola Bizzarri, il problema è proprio questo, voi ragionate da turisti. Ho vissuto quattro anni nella bellissima selva di val Gardena e vi garantisco che i privilegi che loro hanno noi ce li sogniamo.

    Fabio Pinelli

    • Firma - Fabio Pinelli
    • Giustamente Pinelli pone un’ottica meno provinciale, che non si guarda l’ombelico.

      Se è vero che in certe zone sono più bravi, è anche perché le risorse sono enormemente superiori, non solo perché i politici sono migliori.

      Da noi i turisti non mancano principalmente per problemi di viabilità.

      Mancano per mancanza di offerta al passo coi tempi.
      Pochi B&B, zero aree camper, poca ospitalità

      Poi però bisogna anche smetterla di piangere.
      Ci sono realtà che funzionano benissimo, che sono piene, la nostra montagna è in crescita.
      Questo perché spesso ci sono imprenditori in gamba, occorre che questi facciano scuola, e che si investa anche sulla qualità.

      Poi chiaramente se migliorasse la viabilità sarebbe utile, e se i nostri comuni avessero la un quarto dei soldi dei comuni del Trentino andrebbe enormemente meglio.

      Se, da turista, dovessi chiedere alle pubbliche amministrazioni però chiederei di investire soprattutto sui servizi, più che in strade, costa molto meno ed affronterebbe i punti più critici.

      Poi è chiaro che il Cerreto da Reggio è lontano, ma il Cerreto ha un potenziale ancora non del tutto espresso sul fronte tirrenico, dove ha una capacità attrattiva notevole.

      Ma molto appennino è vicino alla città e non è ostacolato da questo.

      Mi parlava l’altro giorno un amico di un bellissimo posto, con un contesto molto competitivo rispetto anche ai contesti alpini, io stesso ci ho portato gente lombarda che è rimasta estasiata.
      Però osservava l’amico che l’offerta era scarsa, ed il menù non cambiava da oltre 20 anni. Poi immagino che la famiglia riesca scamparci lo stesso, se non prova a fare qualcosa di diverso, ma si sottoutilizza il posto.

      Da frequentatore di Febbio mi incuriosisce il fatto che da almeno 15 anni un grande cartello del campeggio sia dietro, e non davanti ad una siepe.
      Ne il comune, ne il gestore hanno pensato di spostarlo per renderlo visibile ai turisti.
      Provi a vedere i camping dell’appennino, e buona parte degli hotel dell’appenino come sono messi sul piano della promozione in Internet e sui social.
      La maggior parte sono semi clandestini.

      Se prende ad esempio Monte Orsaro, dove dal nulla si è creato da alcuni anni si è creato un caso di grande successo vedrà che c’è qualità, servizio e presenza sui social ed un ottimo sito internet.
      E a Monte Orsaro troverà spesso pieno, anche se ha una viabilità peggiore di altre località.

      Piansano

      • Firma - Piansano
  8. Sig. Pinelli, ho lavorato in Enel a Trento in Piazza Centa per sei anni, ero lassù per lavoro, non ero un turista; l’ultima sede Enel che abbiamo fatto è stata a Baselga di Pinè; i Sindaci dei Comuni interessati scelsero Baselga di Pinè, non scelsero Pergine Valsugana, Baselga aveva poco, Pergine aveva già molto; se da noi ci fosse stato da scegliere tra fare una Sede Enel tra Castelnovo ne Monti e Ramiseto cosa avrebbe scelto la nostra politica?, nella risposta che si darà scoprirà il successo del Trentino Alto Adige. Per i privilegi le posso assicurare che non hanno nessun privilegio, anzi hanno molti più doveri di noi, compreso il rispetto del territorio, doveri che tutti rispettano; loro mettono a frutto i proventi delle loro opere. Pensi che hanno 93 dighe, di legge, come da noi, ogni diga deve riconoscere ai Comuni limitrofi i sovracanoni BIM (milioni di Euro per loro), qui qualcuno ha voluto dire di NO anche alla Diga di Vetto, che a noi serviva non solo per l’energia. questo spero Le faccia capire dove sta la differenza, anche la Sicilia è a Statuto Speciale, faccia Lei, senza voler togliere nulla alla Sicilia

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino
  9. Non ho mai compreso perchè i cittadini dei paesi dell’arco Alpino rappresentano molto più di altri i valori di serietà e impegno; forse deriva dal duro lavoro fatto su queste terre; per il Trentino Alto Adige direi anche dalla cultura che hanno appreso nella storia, per loro i cittadini seri sono coloro che rispettano le leggi mentre da noi chi rispetta la legge spesso è considerato un benemerito cretino. in Trentino non hanno privilegi, quello che hanno lo pagano, e lo pagano tutti e come tengono il loro territorio ne è la prova.

    Daniele

    • Firma - Daniele
  10. Sig. Franzini mi dispiace contraddirla ma operatori turistici, agricoltori, impianti sciistici, e potrei andare avanti per ore, godono di contributi che noi non ci sogniamo, ribadisco, i contributi sono frutto del fatto che le loro tasse, in parte, restano lì, poi guardi se c’è un popolo da imitare in fatto di turismo e promozione del territorio e se dobbiamo prendere spunto da qualcuno andiamo in Romagna che guarda caso hanno gli stessi nostri governanti.
    P.s. la Sicilia in questi anni ha avuto un problema che sarebbe stato difficilmente gestibile anche per il Trentino. IL TRAFFICO

    Fabio Pinelli

    • Firma - Fabio Pinelli
  11. Quest’anno ho avuto la possibilità di fare diversi giri sui nostri monti, Casarola e Alpe di Succiso, Vallone dell’Inferno, Prato Spilla e fino ai laghi Sillara con rientro dal Lago Verde e Ballano, Rio Re fino alla cima del monte Sillano, Monte Ventasso alcune volte anche partendo da Pratizzano;
    una sera siamo andati anche sul Cusna con la seggiovia per cenare al rifugio ai 2000; forse mi accontento di poco e sono di parte, ma io ho visto panorami e scenari meravigliosi, tanto che ho smesso di fare foto con il cellulare perché queste non rendevano il “bello” che stavo vedendo;
    poi è vero, servono tante altre cose come altri più competenti hanno detto, conoscendo meglio le situazioni e i problemi; il caso di Monte Orsaro mi sembra però molto interessante;
    annoto solo che qualche anno fa a Prato Spilla (nel piazzale base) facemmo materialmente fatica a trovare un caffè …stavolta sembrava di essere sulle Alpi, almeno a noi così è parso, ci saranno state alcune centinaia di persone ; ma da una parte (arrivando dal Ballano) c’era un parco tipo Cherwood, dall’altra la seggiovia che andava, poi il mercatino, diversi punti bar, poi il ristorante all’aperto con tavoli con tovaglie, poi un campeggio o area per i camper; L’impressione che ho avuto, non solo io, era che rispetto a 2-3 anni fa’ (complice la pandemia…???) qualcuno o qualcosa aveva cambiato parametri…fosse la politica, gli amministratori del comune, i singoli cittadini o gli operatori economici locali non lo so, ma un cambio mi è parso evidente;
    Stefano Curini

    Stefano Curini

    • Firma - Stefano Curini
  12. Di fronte alla circostanza che – come sembra da dati e notizie circolanti – la nostra montagna è stata ultimamente “riscoperta”, anche e soprattutto da chi viene da fuori, ci si potrebbe chiedere se incontri gradimento la sua veste e fisionomia attuale, intesa in quei “tratti” che la connotano e le danno specificità, venga cioè apprezzata così quale è, o quale è rimasta per dirla in altro modo, e dunque pure senza quelle innovazioni o quegli adeguamenti cui altri vorrebbero invece assistere (forse il tempo ci dirà che questi ultimi hanno ragione, ma intanto, e in primo luogo, io cercherei di consolidare l’esistente, poi “si vedrà” strada facendo).

    P.B. 01.09.2021

    P.B.

    • Firma - P.B.