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Quattro escursionisti bloccati da tre pastori maremmani e recuperati da VVF e SAER al Passone

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Si tratta di quattro ragazzi, due donne di 22 anni residenti a Varese, un uomo di 24 anni residente a Venezia e una donna di 24 anni residente a Roma, tutti studenti presso l’Università di Bologna. Rientrando da una passeggiata sul Cusna si sono trovati di fronte tre pastori maremmani di guardia ad un gregge di pecore al pascolo, che impedivano loro di passare.

I cani, impegnati a fare il loro lavoro, si son posizionati in semicerchio a protezione del gregge e hanno iniziato ad abbiare.

I quattro escursionisti si sono fermati e hanno tentato di cambiare strada, ma trovandosi già nei pressi del Passone e non essendoci molte alternative, decidono di chiedere aiuto.

Sono circa le 19 quando i quattro ragazzi chiamano il 115.

Sul posto viene inviata una squadra dei Vigili del Fuoco e la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico stazione Monte Cusna.

Nel frattempo i soccorritori riescono a contattare il pastore che, arrivato al Passone, fa spostare il gregge di pecore, seguito dai tre maremmani, liberando il sentiero.

I quattro universitari vengono poi raggiunti dai soccorritori e riaccompagnati a Pian Vallese.

7 COMMENTS

  1. Un bell’esempio in cui le persone devono fermarsi di fronte ad animali che dal loro punto di vista stanno solamente facendo il loro lavoro. Comunque, tutto e’ bene quel che finisce bene …

    (Enrico Ferretti 1960)

    • Firma - Enrico Ferretti 1960
  2. I cani facevano esattamente il loro lavoro ma il pastore avrebbe dovuto essere li vicino. Ma trovare un altra strada e poi rientrare nel sentiero ? Avranno qualcosa da raccontare al loro ritorno in citta’.

    (Alessandro)

    • Firma - Alessandro
  3. Non sono pratico della zona, e non so pertanto se fosse possibile “trovare un altra strada e poi rientrare nel sentiero”, come si chiede Alessandro, ma in ogni caso lo svolgimento dei fatti deporrebbe per la non aggressività o pericolosità dei cani, che in tutto il tempo si sarebbero limitati ad impedire l’avvicinamento al gregge di persone estranee.

    Circa il dire che “il pastore avrebbe dovuto essere li vicino”, io non so se la normativa lo preveda, ma potrebbe anche essere che noi portiamo il ricordo degli armenti di una volta, che vedevano la costante presenza del custode o mandriano, ma allora, che io rammenti, non c’era ancora l’impiego dei cani “guardiani”, come sono i maremmani.

    Le greggi erano per solito accompagnate dai cani conduttori, quali coadiuvanti del pastore nel tener unito il branco orientandone altresì il cammino, perché ogni gregge aveva presumibilmente il proprio ambito pascolativo entro cui dover restare, problema oggi verosimilmente meno sentito visto l’intervenuto minor numero delle greggi .

    Da ultimo, agli Enti competenti dovrebbe essere possibile conoscere se e quante – in un determinato periodo, qui ed altrove – siano state le “aggressioni”, da parte di cani maremmani, nei confronti di estranei che al loro abbaiare abbiano desistito dall’accostarsi al gregge (mi sembrerebbe un dato “oggettivo” che può fornire utili indicazioni).

    P.B. 29.10.2021

    (P.B.)

    • Firma - P.B.
  4. Buon giorno, sono il responsabile del gregge di pecore che pascola sulle montagne di Villa Minozzo, in riferimento all’articolo dei cani Maremmani preciso quanto segue: il gregge è accudito da 3 pastori qualificati assunti regolarmente dalla mia azienda da diversi anni, i pastori dalle prime luci dell’alba accudiscono il gregge al pascolo poi verso le ore 18,00/18,30 chiudono gli animali in un recinto elettrificato e vanno a mangiare, poi a turno durante la notte fanno dei controlli, sia all’interno che all’esterno del recinto ci sono i cani maremmani che fanno la guardia in quanto nella zona ci sono molti lupi, tre giorni fa ne hanno avvistati 5 nei pressi degli annimali al pascolo. A me dispiace moltissimo quanto è accaduto a quei quattro ragazzi ma nessuno si è chiesto cosa facevano in quel posto alle 19,00/19,30 in pieno autunno?. Le aziende che gestisco e che rappresento hanno concessioni ed affitti di terreni a pascolo in diverse regioni d’Italia, le polemiche e relativi commenti………che succedono in questa zona in altre non succedono, sicuramente sono amplificate per favorire l’interesse e lo scopo di qualcuno, ricordo che quei terreni sono a destinazione agro-silvo pastorale, come da statuto delle A.S.B.U.C, le aziende da me rappresentate ogni anno pagano alle varie proprietà dei pascoli Reggiani la cifra di € 21.830,00 di affitti. Sarà nostra cura vigilare molto attentamente per garantire l’incolumità delle persone e tutelare i beni concessi in affitto visto che gli stessi hanno scadenza di oltre 10 anni come previsto dalla legge 203/82 legge sui patti agrari. Gradirei si potesse instaurare un rapporto di pacifica e prolifica collaborazione nel rispetto delle normative vigenti per poter proseguire le mie attività lavorative.
    Distinti saluti. Tognoni Giuseppe

    ()

  5. Che il Sig. Tognoni paghi le tasse o gli affitti è un suo dovere, come spero ne tragga un profitto, ma credo anche che sia un suo dovere costudire i suoi cani; si sappia che gli escursionisti, di giorno o di notte, hanno il diritto di frequentare i sentieri, non credo ci sia un orario di apertura per i sentieri. Da parte mia mi preoccupano più i cani maremmani, che fanno solo il loro dovere di custodi, rispetto ai lupi; tempo fa mi è stato impossibile raggiungere la vetta del Casarola in quanto sulla sommità era presente un gregge; al mio avvicinarsi i cani mi sono venuti incontro non certo per darmi il benvenuto; quest’anno scendevo dal Monte Bocco, il sentiero passava vicino ad un gregge costudito da vari cani, come mi hanno visto sono venuti verso di me, meno male che il territorio mi ha consentito di allontanarmi abbandonando il sentiero. Queste cose devono finire, non ho nulla contro i cani come non ho nulla contro i pastori, ma queste cose sono assurde e inconcepibili; si dice di incentivare il turismo sul nostro Appennino e poi succedono questi fatti?; ma di quale turismo stiamo parlando.

    (Sergio)

    • Firma - Sergio
  6. Visto che anche Sergio ritorna sul dovere, per il pastore, di custodire i propri cani, dopo che Alessandro lo vorrebbe accanto a detti suoi ausiliari, ho cercato di capire se e quali specifiche norme disciplinino la materia, e a livello nazionale non mi è riuscito di trovarne altre rispetto a quelle che, da molto tempo a questa parte, esonerano i cani da pastore dall’obbligo del guinzaglio e museruola quando vengono utilizzati per la guardia delle greggi, e un analogo concetto mi sembra riportasse una Ordinanza ministeriale contingibile ed urgente del 2013, e che se non ricordo male venne poi reiterata.

    Circa le disposizioni regionali, me ne risultano del tipo volto ad incentivare l’acquisto di cani da guardiania, definiti come quelli atti ad assicurare la protezione del gregge dagli attacchi dei lupi, durante il pascolo e il ricovero, e non me ne risultano altre che prevedano la costante presenza del pastore presso l’armento, e del resto, se al cane guardiano è richiesto di difendere il gregge sul pascolo, viene da pensare che possa esercitare tale funzione anche in autonomia, ossia in assenza del pastore, perché con questi presente il lupo si terrebbe verosimilmente alla larga dal gregge (per timore dell’uomo).

    Forse c’è chi vede possibile l’eventuale ricorso all’art. 672 del C.P., per omessa custodia o malgoverno degli animali, il che a me sembrerebbe una forzatura, ma la mia opinione è ininfluente, così come possono essere inesatte, o incomplete, o soltanto non aggiornate, le mie precedenti considerazioni riguardo ai provvedimenti vigenti in materia, sul piano nazionale, regionale, oppure locale, talché, onde non lasciare “in sospeso” l’argomento, alimentando dubbi ed incertezze, vedrei con favore il pronunciarsi in proposito di chi ha competenza e titolo per ”dir la sua”, ossia Istituzioni, Enti, Associazioni del settore….

    P.B. 02.11.2021

    (P.B.)

    • Firma - P.B.