Home Cronaca Quarantena per i non vaccinati che rientrano in Italia: la nuova ordinanza

Quarantena per i non vaccinati che rientrano in Italia: la nuova ordinanza

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Cambiano le regole per viaggiare: da oggi, mercoledì 15 dicembre e fino al 31 gennaio, chi arriva da un Paese europeo e non è vaccinato dovrà sottoporsi a cinque giorni di quarantena preventiva, oltre ad effettuare un test antigenico nelle 24 ore precedenti all’ingresso, oppure molecolare nelle 48 ore precedenti. È questo il contenuto dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, d’accordo con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in vista dell'aumento dei contagi dovuta anche alla diffusione della variante Omicron.

Misure più severe previste anche per i vaccinati, i quali dovranno comunque effettuare un tampone (anche rapido) per poter rientrare in Italia. Nel caso di Paesi extra Ue, invece, la quarantena si estende a dieci giorni per i non vaccinati.

Prorogato fino alla data di cessazione dello stato di emergenza anche il divieto, già previsto, di ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in 8 Paesi dell’Africa: Malawi, Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed Eswatini.

E mentre queste nuove restrizioni varranno solo fino al 31 gennaio, il governo ha anche prorogato lo stato di emergenza, in scadenza il prossimo 15 gennaio, fino al 31 marzo. Ciò significa che le nuove regole di accesso ad attività e servizi con il super green pass, escluso il luogo di lavoro e i mezzi pubblici, continueranno fino a questa primavera.

Condizioni più severe e, a quanto pare, non accordate in Unione europea, che replica: "L'Italia deve spiegare". Le decisioni individuali degli Stati membri in materia di viaggi, infatti, riducono la fiducia delle persone sul fatto che ci siano condizioni uguali ovunque in Europa, penalizzando la libera circolazione di merci e persone, con il comparto turistico fortemente danneggiato da regole diverse. Molto probabile, quindi, che l'introduzione del tampone negativo per i viaggi negli altri Paesi Ue verrà discussa in Consiglio europeo.