A Reggio Emilia crescono le vendite a dettaglio e buona parte dipende dall'uso di piattaforme e-commerce.
Secondo l’analisi dell' ufficio studi della Camera di Commercio, dopo il forte rimbalzo registrato nel trimestre precedente (+11,1%), il commercio al dettaglio reggiano registra una nuova crescita (seppure molto più contenuta) anche nel periodo luglio-settembre 2021: un aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, che sale al 7,7% se il confronto lo si fa con il terzo trimestre del 2019, ormai a ridosso di una pandemia che ha fatto innalzare le vendite dei prodotti alimentari e quelle della grande distribuzione, mettendo alla corda le vendite di beni non alimentari.
Già nella prima parte del 2020, infatti, il lockdown, le restrizioni sugli spostamenti e sull’accesso agli esercizi commerciali hanno determinato una evidente asimmetria sulle vendite dei diversi beni, con i consumi domestici prevalentemente concentrati sugli alimentari.
Come già era accaduto in quello precedente, anche nel terzo trimestre 2021, al contrario, la forbice si è ridotta ed è proseguita la contrazione delle vendite di alimentari (-2,4% sul terzo trimestre 2020, avendo già scontato un -6,8% in meno nel precedente trimestre), mentre hanno continuato ad alzarsi quelle della grande distribuzione (+3,2%) e quelle relative ai prodotti non alimentari (+3,3% dopo il +16,9% del trimestre aprile-giugno).
Molti operatori del comparto extra-alimentare sono alle prese, tra l’altro, con scorte valutate come “esuberanti” dal 27% delle imprese, sebbene sia in atto un deciso riassorbimento rispetto ai valori molto elevati del primo trimestre 2020 e del primo trimestre 2021.
In controtendenza rispetto ai dati di crescita provinciali delle vendite al dettaglio appare l’area montana, che sconta un calo dello 0,8% rispetto allo scorso anno, quando proprio nei mesi estivi, complici le restrizioni causate dal Covid, registrò una vera e propria impennata di arrivi e conseguenti acquisti.
Per quanto riguardo l'uso di piattaforme e-commerce, la grande distribuzione è quella più organizzata in tal senso, visto che il 49% degli intervistati dichiara di utilizzare l’e-commerce: di questi il 16% utilizza un e-commerce a gestione interna, il 20% lo utilizza e lo gestisce esternamente, mentre il 13% lo gestisce parte internamente e parte esternamente.
Nel commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari, invece, solo il 20% delle aziende sfrutta il canale online e il dato si riduce al 5% per il commercio di prodotti alimentari.
Le aspettative dei commercianti per il prossimo trimestre segnalano un miglioramento diffuso, anche se è più ottimista la grande distribuzione, dove il 50% di ipermercati, supermercati e grandi magazzini prevede un aumento delle vendite.
I piccoli commercianti al dettaglio restano decisamente più cauti: l’aumento delle vendite, infatti, è previsto in aumento dal 31% degli operatori del commercio alimentare e solo dal 17% da quelli che operano nel settore dei prodotti non alimentari.