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Gli auguri del vicesindaco Emanuele Ferrari: “Il Natale arriva solo se lo facciamo. Quest’anno dietro le mascherine regaliamoci uno sguardo”

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Riceviamo e pubblichiamo gli auguri di Natale che il vicesindaco di Castelnovo ne' Monti, Emanuele Ferrari, ha inviato ai dipendenti comunali lo scorso 21 dicembre 2021

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Perché non arriva Natale

Emanuele FErrariOggi dicono è il primo giorno d'inverno e arriva Natale.
Ma l'inverno, se uno ci pensa bene, è iniziato tanto tempo fa, per quel che mi riguarda dura almeno da due anni, ma non importa, sono gli uomini che devono adattarsi alle stagioni, non il contrario. E poi c'è la faccenda dell'arrivo del Natale. Anche su questo non sono proprio d'accordo perché non sono sicuro, con questo inverno che dura da due anni, che il Natale possa arrivare. Che poi se uno si va a rileggere la storia del Natale scopre alcune cose interessanti e paradossali. Innanzitutto è la storia di due che aspettano un terzo. E invece di aspettare si mettono in viaggio, perché qualcun altro ha detto che devono appunto tornare al paese natale. E quando i due arrivano al loro paese non trovano casa, gli dicono a chiare lettere che per loro non c'è posto e anche se lei è in attesa di qualcuno non c'è proprio nessuno che possa dare loro una stanza. La storia di Natale, se uno ci pensa bene, è la storia di un'attesa che diventa viaggio e di un viaggio che diventa un trambusto da chissà e alla fine di questo trambusto i due che aspettano un terzo si scaldano solo con il respiro di due animali, dentro una grotta oppure una capanna con una siepe intorno e un sacco di povera gente, quasi tutti pastori, guidati da una stella apparsa di botto nel cielo: gente che li guarda stupiti e si mettono anche loro ad aspettare l'arrivo del terzo, che potremmo anche chiamare terzo incomodo, perché di comodità in questa storia non ce n'è neppure l'ombra.

E ora, se torno al punto da dove sono partito, cioè questo inverno che dura da un sacco di tempo, mi viene da dire che anche noi siamo dentro un trambusto, che forse per superarlo dobbiamo metterci in viaggio e forse forse alla fine, l'approdo potrebbe rivelarsi nell'incontro con qualcuno che aspettavamo da non so quanto tempo, uno
che forse può riportare una luce, far finire l'inverno o almeno farlo durare quel tanto altro che basta. Ma per fare questo, intendo dire per farlo arrivare, credo non dobbiamo credere che il Natale arriva, che basta aspettarlo, perché alla fine io mi sono convinto, nel corso di questo inverno di quasi due anni, che il Natale arriva solo se lo facciamo. E se lo facciamo noi.

E fare Natale per me oggi è ancora più evidente come si fa: basta avere il coraggio di compiere il viaggio più breve e intenso che c'è: quello tra uno sguardo e l'altro. Proprio oggi che le facce sono scomparse dentro le mascherine, che bocca e naso non li vediamo quasi più, che le orecchie, invece di ascoltare ci fanno più male di prima, perché gli elastici ci tirano da chissà, il dono più bello che possiamo farci è quello degli occhi, di uno sguardo dritto negli occhi, o nella ballotta degli occhi come diceva sempre mio zio Cossiga, uno sguardo silenzioso, non necessariamente lungo, ma uno sguardo che somiglia molto a quello dei pastori in una notte fredda e stellata, uno sguardo di stupore che mi fa dire: “guarda che begli occhi che hai, non me l'aspettavo proprio, guarda che luce mi arriva dai tuoi occhi, non sai da quanto tempo ci speravo, ti aspettavo.”

Come svegliarsi al mattino, sentire di sotto un trambusto e scendere in fretta le scale e trovare in cucina un sacco di candele che si sono accese forse da sé, e allora aprire la finestra, sentire il caldo del sole e la polvere del domani che s'incendia. In ogni nostro respiro.

Emanuele Ferrari, vicesindaco di Castelnovo ne' Monti
21 dicembre 2021

6 COMMENTS

  1. Grazie,di cuore.Quella luce,quello sconquasso che davvero arrivi a poter dire Noi.Le sofferenze,gli sconquassi da che tempo e tempo hanno sempre unito.Basta,veramente basta col dividersi,rinchiudersi ognuno nel proprio pezzettino di mondo.Basta col raggiugersi solo per mezzo di una tastiera.Per assurdo,prendiamo da questa tribolata esperienza la forza ,il desiderio,di veramente,guardarci diritti negli occhi,specchio dell’anima,difficilmente mentono.Costruiamo,accettiamo,confrontandoci,non per opinione presa,non per sentito da chissa’ chi,e da chi sa con quale sapere.Fidiamoci della scienza,diamo forma a quelle figure di riferimento che servono alla Ns crescita.Naturalmente,con la speranza,che dalla scienza,dal sapere,serpeggi la buona fede,l’impegno assoluto per dare a tutti sollievo e buona vita,staccandosi dalla logica del profitto e dell’appatire.Buona vita a tutti voi.

    Luca

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