Home Cultura La natività trafugata. Da Carpineti ora al Museo Bardini di Firenze

La natività trafugata. Da Carpineti ora al Museo Bardini di Firenze

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La natività dei maestri campionesi (foto tratta da La Pieve di San Vitale a Carpineti di Celide Masini)

Le chiese dell'Appennino, a lungo isolate per le precarie vie di comunicazione, hanno conservato a lungo nei secoli veri gioielli artistici. Ne è un esempio la Natività raffigurata su un capitello della Pieve di San Vitale (forse ogni capitello meriterebbe un racconto a se...) che, su un lato, porta raffigurata la nascita di Gesù in stile romanico e, a scaldarlo, come da tradizione dei Vangeli apocrifi, il bue e l'asinello.  Ad essere distesa su letto è raffigurata la Madonna, come da tradizione orientale. Ce lo ricorda Matteo Manfredini in alcuni gruppi Facebook.

L'opera è attribuita a maestri campionesi: costruttori e scultori, spesso riuniti in corporazioni, provenienti da Campione d'Italia (attualmente enclave italiana in Svizzera sul lago di Lugano) o da altre località dei laghi lombardi e attivi in Lombardia, Emilia, Veneto e nel Trentino dal XII al XIV secolo.

"Questo capitello - spiega lo scrittore Manfredini, che utilizza questa immagine per fare gli auguri di Buon Natale - è una straordinaria eredità culturale che racconta la storia del nostro Appennino".

Forse non tutti sanno che questo capitello "fu prima spostato nella chiesa di Onfiano, utilizzato da acquasantiera (accadeva spesso con i capitelli romanici) e poi trafugato. Finì così in mano ad un antiquario che lo rivendette ad un facoltoso collezionista verso la fine dell'800. Oggi l'originale si trova presso il museo Bardini di Firenze, ma una copia esiste al museo diocesano di Reggio Emilia, assieme a molti altri oggetti provenienti da San Vitale".