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Farmacie: lunedì non prendeteci d’assalto. La Lega replica

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La Regione Emilia Romagna ha stabilito la possibilità di chiudere isolamenti e quarantene, anche con l'esecuzione di un tampone, dal risultato negativo, effettuato in farmacia.

La direzione dell’Azienda USL, d’intesa con le associazioni di categoria reggiane, invita i cittadini a non prendere d’assalto le farmacie da lunedì 10 gennaio. L’operatività dei contenuti dell’accordo richiederà infatti alcuni giorni per permettere alle farmacie, che hanno già le agende piene, di organizzare il lavoro nel miglior modo possibile.

L’invito è quindi quello di attendere ulteriore comunicazione a mezzo stampa e sul sito dell’Azienda USL di Reggio Emilia, della data concreta di avvio dell’attività, per evitare inutili e pericolosi assembramenti davanti alle farmacie.

“Dopo aver aperto in ritardo, rispetto ad altre regioni, alla possibilità di riconoscere i tamponi antigenici rapidi per il fine isolamento, ci troviamo di fronte all'ennesimo pasticcio frutto dell'ansia da consenso che porta la giunta regionale a fare annunci fini a se stessi che non si traducono in alcunché di fatto”. Così i consiglieri regionali reggiani della Lega, Maura Catellani e Gabriele Delmonte, all'appello della direttrice sanitaria dell’Ausl di Reggio Emilia, Nicoletta Natalini, “di non andare da lunedì in farmacia per chiedere tamponi di chiusura di isolamento e quarantene, perché loro hanno le agende piene e, attualmente, stanno facendo i tamponi già prenotati”.

“Nella nostra regione – pungono Catellani e Delmonte - la gestione del tracciamento dei casi positivi e dei loro contatti è completamente allo sbando, così come lo sono gli accertamenti di avvenuta guarigione. Una situazione di caos che va oltre alla validazione dei tamponi effettuati in farmacia per il fine quaratena, investendo anche i problemi connessi alla comunicazioni via mail alle Ausl dei tamponi negativi, sino ai disservizi connessi alla riattivazione del green pass revocato durante il periodo di positività al Covid”.

Sulla problematica ieri il consigliere regionale leghista, vicepresidente commissione sanità, Daniele Marchetti, era intervenuto bacchettando la Regione, argomentando che "già oggi la certificazione verde cosiddetta super, quella attribuita alle persone vaccinate, determina e condiziona una serie di prerogative e facoltà, che dal prossimo 10 gennaio saranno di rilievo primario se non essenziale. Il mancato ripristino delle certificazioni verdi revocate, pertanto, rappresenta per i loro titolari un nocumento di estrema gravità, idoneo a pregiudicare l'espletamento delle ordinarie occupazioni". In altre parole, è l'accusa dei leghisti "siamo di fronte ad un servizio sanitario regionale decisamente inadeguato a gestire questa fase della pandemia - quella della guarigione - e che dimostra un'arretratezza organizzativa e tecnologica che pensavamo assente da queste parti".

Lunedì 10 l'assessore alle politiche per la salute, Raffaele Donini, convocato in commissione sanità dell'assemblea legislativa per un'informativa generale sulla campagna vaccini, "dovrà ben chiarire come mai la sanità regionale non sia in grado di tutelare tempestivamente i pazienti positivi al Covid nella fase della loro guarigione" sottolineano i leghisti. Il gruppo del carroccio in Regione, inoltre, segnala l'esigenza di adeguare le regole per tutelare salute e sicurezza all'interno delle farmacie prese d'assalto per i tamponi. Infatti "un considerevole numero di persone si trova a dover sostare insieme, in contesti in cui il distanziamento fatica a poter essere mantenuto. È quindi necessario rivedere le regole per tutelare salute e sicurezza dei cittadini, che si recano in farmacia per il test o per altri servizi, e degli stessi farmacisti" ed evitare ulteriori rischi di contagio” concludono Catellani, Delmonte e Marchetti.

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