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Domenica 16 gennaio: giornata diocesana del Seminario

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Riceviamo e pubblichiamo

 


Zona Pastorale di Felina
16.01.2022 - II Domenica del Tempo Ordinario - anno C


Introduzione alle letture

Prima Lettura Is 62,1-5:
Il profeta rincuora Gerusalemme con parole d’amore.

Salmo Responsoriale Sal 95,1-2a; 2b-3; 7-8a; 9-10:
Cantiamo al Signore che ha fatto nuove tutte le cose.

Seconda Lettura 1Cor 12,4-11:
L’apostolo parla dell’unica fonte di tutti i doni divini.

Vangelo Gv 2,1-11:
L’evangelista ci narra il primo dei segni di Gesù.


 

Calendario settimanale

 

Domenica 16 Gennaio Domenica II Tempo Ordinario
Giornata diocesana del SEMINARIO
La nostra preghiera e la nostra offerta per il seminario.

Ore 9,30 Santa Messa a Gatta.
Ore 11,00 Santa Messa a Felina e a Villaberza.

 

Lunedì 17 Gennaio Sant’Antonio Abate

 

Domenica 23 Gennaio Domenica III Tempo Ordinario

 


Sacramento della riconciliazione
Anticipando le sante Messe del sabato alle ore 16, e alle ore 18,00
per il sacramento della riconciliazione saremo disponibili
dalle ore 14,45 alle ore 15,45 e dalle ore 16,45 alle ore 17,45
in altri momenti su richiesta se possibile.

 

 

Benedizioni alle famiglie:
Abbiamo concluso la visita benedizione alle famiglie;
se qualcuno non fosse stato presente può contattare don Maurizio
tel: 334 5636 506


 

Sinodo 2021-2023 per una chiesa sinodale
Comunione – partecipazione – missione

Il documento preparatorio della CEI ci indica i principali obiettivi di questo cammino:
• fare memoria di come lo Spirito ha guidato il cammino della Chiesa nella storia e ci chiama oggi a essere insieme testimoni dell’amore di Dio;
• vivere un processo ecclesiale partecipato e inclusivo, che offra a ciascuno – in particolare a quanti per diverse ragioni si trovano ai margini – l’opportunità di esprimersi e di essere ascoltato per contribuire alla costruzione del Popolo di Dio;
• riconoscere e apprezzare la ricchezza e varietà dei doni e dei carismi che lo Spirito elargisce in libertà, per il bene della comunità e in favore dell’intera famiglia umana;
• sperimentare modi partecipativi di esercitare la responsabilità nell’annuncio del Vangelo e nell’impegno per costruire un mondo più bello e più abitabile;
• esaminare come nella Chiesa vengono vissuti la responsabilità e il potere, e le strutture con cui sono gestiti, facendo emergere e provando a convertire pregiudizi e prassi distorte che non sono radicati nel Vangelo;
• accreditare la comunità cristiana come soggetto credibile e partner affidabile in percorsi di dialogo sociale, guarigione, riconciliazione, inclusione e partecipazione, ricostruzione della democrazia, promozione del-la fraternità e dell’amicizia sociale;
• rigenerare le relazioni tra i membri delle comunità cristiane come pure tra le comunità e gli altri gruppi sociali, ad esempio comunità di credenti di altre confessioni e religioni, organizzazioni della società civile, movimenti popolari, ecc.;
• favorire la valorizzazione e l’appropriazione dei frutti delle recenti esperienze sinodali a livello universale, regionale, nazionale e locale.

Ulteriori indicazioni la settimana prossima


 

Enciclica Laudato sii del Santo Padre Francesco
Capitolo sesto - “Educazione e spiritualità ecologica”

III. La conversione ecologica
216. La grande ricchezza della spiritualità cristiana, generata da venti secoli di esperienze personali e comunitarie, costituisce un magnifico con tributo da offrire allo sforzo di rinnovare l’umanità. Desidero proporre ai cristiani alcune linee di spiritualità ecologica che nascono dalle convinzioni della no-stra fede, perché ciò che il Vangelo ci insegna ha conseguenze sul nostro modo di pensare, di sentire e di vivere. Non si tratta tanto di parlare di idee, quanto soprattutto delle motivazioni che derivano dalla spiritualità al fine di alimentare una passione per la cura del mondo. Infatti non sarà pos-sibile impegnarsi in cose grandi soltanto con delle dottrine, senza una mi-stica che ci animi, senza «qualche movente interiore che dà impulso, motiva, incoraggia e dà senso all’azione personale e comunitaria». Dobbiamo rico-noscere che non sempre noi cristiani abbiamo raccolto e fatto fruttare le ric-chezze che Dio ha dato alla Chiesa, dove la spiritualità non è disgiunta dal proprio corpo, né dalla natura o dalle realtà di questo mondo, ma piuttosto vive con esse e in esse, in comunione con tutto ciò che ci circonda.


Un racconto per l'anima

Disponibilità
Santa Zita, lucchese, era al servizio di una famiglia ricchissima. Spesso, davanti alla porta di casa, trovava dei mendicanti e sempre li aiutava dando loro cibo, vestiti, una buona parola e un sorriso.
Un giorno venne un povero straccione affamato. La santa andò in cucina e prese dalla credenza fornitissima uova, pane, formaggio, frutta e, per fare presto, mise tutto nel suo bianco grembiule di servetta. Stava per ritornare dal mendicante, quando s’imbattè nel padrone di casa che, conoscendo il debole di Zita, le chiese in tono severo che cosa avesse nel grambiale.
— Rose e fiori! — rispose la santa e, così dicendo, con la certezza nel cuore, ne mostrò il contenuto al suo padrone: c’erano veramente tante rose e tanti fiori.
Il padrone allora la lasciò andare senza dire una parola. La ragazza corse dal mendicante: i fiori erano diventati di nuovo, pane, uova, formaggio e frutta.


 

Per pregare con il Vangelo della prossima Domenica

Domenica III del Tempo Ordinario (Anno C)
23 Gennaio 2022
Vangelo secondo Luca (LC 1,1-4;4,14-21)

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, co-sì anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

 


 

 

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