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Più insegnanti di sostegno, proposto potenziamento dell’offerta formativa

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Più insegnanti di sostegno da formare per rispondere in modo puntuale e sempre più efficace alla crescente domanda di personale specializzato nell’assistenza ai bambini e ai ragazzi più fragili che viene dalle famiglie e dal mondo della scuola. Per non lasciare indietro nessuno, a maggior ragione dopo questo periodo di pandemia.

La rete degli Atenei dell’Emilia-Romagna - Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara, Parma e Cattolica- sede di Piacenza - non si sottrae alla sfida e grazie al proficuo lavoro di squadra assieme alla Regione e con il supporto dell’Ufficio scolastico regionale, è pronta a potenziare l’offerta formativa, arrivando ad un totale di 1.273 posti a disposizione per il 2022.

Gli atenei aumentano quindi da 755 a 900 i posti disponibili per frequentare i corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno agli alunni con disabilità, dalle scuole dell’infanzia fino alle superiori. A questi nuovi posti messi a bando si sommano poi quelli relativi agli idonei, arrivando alla cifra complessiva di 1.273 nuovi potenziali insegnanti di sostegno, con un balzo in avanti che sfiora il 60% rispetto ai 755 dello scorso anno. Una conferma del trend in forte crescita in Emilia-Romagna, che dai 460 posti del 2019 ha visto, ad oggi, un aumento del 277%.

È la proposta condivisa dal Comitato regionale di coordinamento delle università (Co.Re.Co), che ora passerà al vaglio del ministero dell’Università e della ricerca, a cui spetta l’approvazione finale del piano.

“Ringrazio molto gli Atenei e l’Ufficio Scolastico Regionale- sottolinea l’assessore regionale alla Scuola e università, Paola Salomoni - per lo sforzo fatto nell’aumentare ulteriormente i posti a bando per la formazione di insegnanti di sostegno, in forte crescita sul territorio regionale. Il nostro obiettivo è valorizzare il ruolo sociale della scuola per favorire l’inclusione di tutti, a partire da chi si trova più in difficoltà. Confidiamo che la proposta di offerta formativa messa in campo grazie al lavoro congiunto con le Università e l’Ufficio Scolastico Regionale sia recepita positivamente dal Ministero”.