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Carpineti, proclamato lo stato di agitazione al Don Cavalletti – Aggiornamento

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La storia del Don Cavalletti di Poiago non è ancora arrivata al suo epilogo finale e rimane uno dei punti nevralgici della politica del territorio montano.

Casa residenza anziani ASP "Don Cavalletti"
Il Comitato di distretto ha infatti proposto il passaggio del Don Cavalletti da Azienda di servizi alla persona ad Azienda speciale territoriale consortile ma, dopo l'incontro di mercoledì 16 febbraio tra i sindacati unitari ed i lavoratori, emergono molteplici punti di divergenza e timori: la mancanza di informazioni ufficiali, la mancanza di un concreto confronto, l'assenza di un piano industriale, le eventuali ricadute sui lavoratori e malservizi per gli ospiti,  che hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione e alla richiesta di un incontro con il Prefetto.
Quello che i sindacati hanno ribadito è stata la cronica carenza di figure professionali quali direttore, responsabile della sicurezza, personale amministrativo, ma anche infermieri e fisioterapisti, che desta preoccupazione, così come lo stato manutentivo stesso dell'immobile, che è in evidente degrado.
Da parte del comune di Carpineti e dei comuni soci c'è l'impegno a valutare un concreto progetto per la struttura, che possa riqualificarla.
Aggiornamento ----
Nota della capogruppo di Futuro Comune, Rita Migliaccio

In questi giorni i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione del Don Cavalletti, una decisione che si è resa necessaria poiché il Sindaco Borghi non ha saputo portare sin ora elementi atti a rassicurare le maestranze sul futuro dell’Ente.

Sono favorevole all'idea di riorganizzare il Don Cavalletti unendo in una stessa azienda speciale l'area gestita da ASP con quella gestita da Ancora. Tuttavia la gestione in azienda speciale non risolve per sé tutti i problemi della struttura e deve essere condotta in modo trasparente, coinvolgendo le parti sociali e garantendo il lavoro tanto per le dipendenti pubbliche, quanto per le lavoratrici internali e le dipendenti della cooperativa.
Per questa ragione negli scorsi mesi ho lavorato per comprendere meglio la situazione del Don Cavalletti impiegando tutti gli strumenti disponibili e previsti dalle norme (accessi agli atti, mozioni, interpellanze in consiglio comunale). Tuttavia, non ho ottenuto risposte alle mie domande. Avrei voluto discutere di alcuni temi direttamente con la d.ssa Codeluppi in una audizione, ma questa possibilità mi è stata negata. Il 18 febbraio ho quindi ritenuto di dovere informare le istituzioni regionali di alcuni elementi di oggettiva criticità.
Al 31.12.2021 il Don Cavalletti è in anticipo di tesoreria di -430.772,82 Euro, con una esposizione con le banche che è aumentata nell'ultimo anno di circa -255.000 Euro. Questo notevole incremento nell'esposizione finanziaria della struttura è però avvenuto senza che fosse presente un direttore, e in assenza di un bilancio di previsione per l'anno 2021 che oggi, a febbraio 2022, non è ancora disponibile. La situazione finanziaria dell'ente è per me elemento di forte preoccupazione e oggi nessuno può dire se la struttura sia sana o fortemente indebitata. Di certo, la scelta di azzerare lo staff negli uffici amministrativi rivendicata dal sindaco Borghi ha comportato forti problemi nella riscossione delle rette e notevoli ritardi nell’emissione delle fatture. Inoltre, con ogni probabilità, la debolezza dell'amministrazione è la ragione per cui il Don Cavalletti sia stata l'unica Asp in regione a non richiedere importanti finanziamenti cui avrebbe avuto diritto. Sappiamo che è stato aperto un bando per reclutare un direttore e che a partire da ottobre l'amministrazione è stata potenziata. Dobbiamo solo sperare che queste azioni non siano troppo tardive.
La gestione dell'ente evidenzia inoltre seri problemi di trasparenza. Ho più volte richiesto informazioni alla d.ssa Codeluppi che però non mi sono mai state fornite. Non so ancora chi siano i principali creditori e debitori dell'ente. Inoltre, il sito istituzionale non riporta diverse informazioni che sarebbero richieste dalle norme sulla trasparenza inclusi gli incarichi, i compensi, la dotazione organica e il costo del personale, ecc.
Infine, ho preoccupazioni anche per quanto concerne il servizio erogato agli ospiti. Già oggi con una infermiera a tempo pieno e una a tempo parziale l'Asp Don Cavalletti non riesce a garantire la completa copertura infermieristica durante tutta la giornata. La situazione potrebbe peggiorare nei prossimi mesi poiché a partire da aprile la struttura potrà contare su un solo infermiere che avrà il compito di somministrare i farmaci a tutti gli anziani, 365 giorni all'anno. Inoltre, il Don Cavalletti non è in grado di erogare integralmente il supporto alla fisioterapia garantendo una copertura limitata a poco più del 70% delle ore previste. Infine, a valle dell'esternalizzazione della cucina non sono state effettuate dall'azienda verifiche su qualità e soddisfazione degli utenti. Ad oggi si può solo dire che offriamo agli anziani pasti che hanno il livello di qualità che si può ottenere con un vitto di 3,80 Euro.