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Rinasce l’associazione nazionale partigiani cristiani

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Giuseppe Pagani

Venticinque persone, alla presenza della presidente nazionale Maria Pia Garavaglia e della Vice presidente Cristina Olini, hanno dato vita alla sezione reggiana dell’Associazione nazionale partigiani cristiani (Anpc).

L’iniziativa scaturisce dalla volontà di recuperare in maniera più forte, in questo tempo, la memoria della esperienza e dei valori che hanno motivato uomini e donne delle comunità cristiane della nostra provincia, del nostro Paese, ad aderire alla lotta antifascista e partigiana.

Basti ricordare Giuseppe Dossetti, Pasquale Marconi, don Pasquino Borghi, don Carlo Orlandini, Giorgio Morelli.

Nello stesso tempo Anpc Reggio Emilia avverte l’urgenza di rendere vivi e attuali questi valori, a partire dalla democrazia e dalla libertà, letteralmente calpestati in tante parti del Mondo a partire dall’aggressione del dittatore russo Vladimir Putin al popolo ucraino.

L’assemblea dei promotori ha eletto presidente Giuseppe Pagani, segretario Marcello Stecco e il direttivo composto da Gianluca Marconi (zona Montagna), Gabriele Torricelli (zona Scandiano), Chiara Piacentini (zona Reggio Emilia), Rita Nicolini (zona Correggio), Alberto Cani (zona Guastalla), Jones Armani (zona Montecchio).

“La nostra ferma volontà, già espressa ad Anpi e Alpi-Apc di Reggio Emilia, è di operare unitariamente sia nei campi di tradizionale impegno che in nuove aree di ricerca e di progettazione” sottolineano il presidente Giuseppe Pagani e il segretario Marcello Stecco.

Rivolgiamo alcune domane proprio a Beppe Pagani.

Quale il valore del movimento partigiano d’oggi? Perché lo ritenete ancora attuale?

Senz’altro vi è una attualità valoriale del movimento partigiano: l’assalto squadrista alla sede nazionale Cgil, il riemergere di associazioni simboli perché si richiamano al nazismo, le numerose azioni dissacratorie nei confronti di lapidi e monumenti luoghi della lotta contro la dittatura dicono che l’antifascismo è molto attuale, l’aggressione all’Ucraina testimonia che libertà, democrazia, autodeterminazione dei popoli e minaccia all’Europa sono valori tremendamente contemporanei. Riprendere le motivazioni, non solo la doverosa memoria, che spinsero tanti uomini e donne delle comunità cristiane di Reggio Emilia a combattere lottare e sacrificarsi per la libertà di tutti. Questa è una strada da riprendere oggi nella nebbia degli egoismi individuali e nazionalismi collettivi”.

I partigiani di allora quasi non ci sono più. Ma in questa vostra associazione ha nei referenti di zona molti cognomi illustri (Piacentini, Marconi, …). Quali sono i “predecessori” di questi cognomi?

“Beh, tanti di noi, forse tutti noi che abbiamo fondato la sezione Anpc, per motivi anagrafici non sono stati partigiani. Alcuni di noi quelli che lei ha ricordato, ma tanti altri in modo molto anonimo hanno avuto nonni nonne, zii, zie, padri e madri che erano partigiani e o staffette. È molto bello che a partire da un ricordo da una storia familiare anche sofferta ma luminosa oggi, in questo tempo, sentano di riprendere non solo quella memoria ma quello stesso impegno per educare a resistere oggi alla barbarie”.

Perché nasce questa associazione? E perché nasce quando già c’è l’Alpi - Apc? 

 “Innanzitutto perché la storia dei partigiani cristiani nella Resistenza ha bisogno di un’associazione dalla forte connotazione nazionale, la presidenza di Maria Pia Garavaglia lo testimonia, e dal forte radicamento territoriale, noi nasciamo con una presenza in tutte le zone del territorio reggiano. Con Alpi continueremo a perseguire rapporti di collaborazione e fraterna amicizia”.

Come e da chi è nata l’idea di costituirla?

“L’idea nasce per le motivazioni dette sopra, ma anche perché le associazioni partigiane cristiane (Apc) si sono costituite a livello nazionale in Associazione nazionale partigiani cristiani Anpc con diverse sezioni provinciali autonome. Un riconoscimento giuridico che permette di avere un riconoscimento nazionale potere accedere a percorsi di formazione e di finanziamento per iniziative e avere una struttura nazionale e scientifica di supporto. Una organizzazione che si struttura in maniera democratica con statuto regolamento organi di controllo assemblee convocate regolarmente e democraticamente e congressi per elezioni cariche. Oggi a livello nazionale oltre all’Anpi, esiste solo Alpi che rappresenta Associazione liberi partigiani italiani. Era a nostro avviso necessario affermare, pur nella unità di impegno, la peculiarità di una storia”.

Lei è stato segretario della Cisl e consigliere regionale: quale il suo legame col mondo dei partigiani?

“Quando ero segretario generale Cisl di Reggio proposi all’esecutivo della Cisl di aderire all’Alpi-apc del presidente Romolo Fioroni che avevo conosciuto, in ragione del fatto che Cgil Cisl e Uil erano chiamate sempre per la preparazione e poi presenza alle celebrazioni del 25 aprile e alle altre manifestazioni/celebrazioni partigiane. L’esecutivo allora aderì e ci iscrivemmo credo in 15 alla associazione Alpi Apc. La cosa si ripeté almeno fino a quando io rimasi segretario con il presidente on Danilo Morini”.

Poi?

“Quando poi diventai consigliere regionale ricordo l’impegno formativo sulla resistenza con i Giovani in collaborazione con Alpi-apc (visita e convegno al Parco di Santa Giulia a Palagano), Istoreco (Aia di Cervarolo) e Anpi con Giacomo Piccinini insieme ai giovani sui sentieri partigiani. Inoltre, proprio per dirla tutta, sono stato nominato al 2011 al 2015 in cda della fondazione di pace di Montesole e nel cda di Casa Cervi”.

Quali saranno le vostre iniziative sul territorio?

“Partiamo con la prima iniziativa per farci conoscere e per aggregare tutti coloro che condividono questi valori: il forum del 9 aprile su ‘I Partigiani Cristiani nella Resistenza reggiana’. Da lì credo elaboreremo un programma di formazione. Inoltre saremo presenti in maniera totalmente e assolutamente collaborativa con le altre associazioni partigiane e con tutte le istituzioni”.

Conflitto in Ucraina. L’Anpi ha fatto un appello molto discusso a non usare le armi per difendersi…

“L’aggressione all’Ucraina del dittatore Putin non ammette terze vie, chi rappresenta la storia del movimento partigiano sta con gli aggrediti contro gli aggressori ‘senza se e senza ma’, Non possono esistere neutralismi difronte a donne bambini anziani massacrati, quando un paese libero viene attaccato da un tiranno c’è solo una posizione possibile quella delle vittime!”

L’appuntamento

Per approfondire e condividere la propria missione, Anpc Reggio Emilia ha promosso un incontro presso la Sala Simonazzi della Cisl in via Turri sabato 9 Aprile dalle 16 alle 19 articolato in un momento interno dalle 16 alle 17 e un pubblico confronto, dalle 17 alle 19, aperto da una relazione di Mirco Carrattieri, Università Modena e Reggio, e concluso dalla Presidente Nazionale Anpc Maria Pia Garavaglia su “Il ruolo dei Cristiani nella Resistenza reggiana” a cui saranno invitati Anpi, Alpi-Apc, Istoreco,Istituto Cervi e Fondazione Fossoli.

I partigiani cattolici ora in due associazioni  

Articolato e piuttosto complesso il mondo del partigianato reggiano nell’immediato dopo guerra. Lo si può leggere sulla raccolta del giornale “La Penna - La Nuova Penna (Giuseppe Giovanelli, La 284a Brigata Fiamme Verdi “Italo”, Ed. ALPI-APC, 2002; GG , Ca’ Marastoni, Cappella votiva della 284a Brigata Fiamme Verdi “Italo”, Ed. ALPI-APC, 2005; GG, Don Domenico Orlandini “Carlo”, prete e comandante partigiano, Ed. ALPI-APC, 2014).

Inizialmente unito nell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ben presto l’area non comunista inizia a differenziarsi, come ben risulta dalla lettura di “Reggio Democratica” e soprattutto de “La Nuova Penna” di Giorgio Morelli “Il Solitario” e Eugenio Corezzola “Luciano Bellis”. Gli ex combattenti o simpatizzanti delle “Fiamme Verdi” di don Domenico Orlandini “Carlo” (1914-1977) si riconoscono nell’Associazione Liberi Partigiani dell’Emilia (Alpe), diventato poi subito Associazione Liberi Partigiani d’Italia (Alpi).

È ben noto come don “Carlo” (da non confondere con don Carlo Gnocchi), in contrasto con Giuseppe Dossetti, non volesse che la sua brigata fosse riferibile a un partito. La competizione partitica egli la rimandava a libere elezioni dell’Italia liberata. Il verde non significava Democrazia Cristiana, ma si riferiva al verde delle mostrine degli Alpini. E come battaglione alpino del Regio Esercito la sua brigata era stata riconosciuto dal Governo libero di Roma nel febbraio 1944. Nella Brigata confluirono combattenti di area popolare-democraticocristiana, socialisti, liberali e perfino diversi comunisti. La stessa apartiticità don “Carlo” volle nell’associazione di ex combattenti. E tale fu e volle essere l’Alpi che vedeva, tra i suoi iscritti, ex combattenti della 284° Brigata Fiamme Verdi, del Battaglione Alleato, del Comando Unico, numerosi ex Garibaldini. La sua era una “laicità” nel senso più autentico della parola: rispettosa e accogliente, per quanto esigente a riguardo di quei stessi principi che poi vennero riconosciuti nella Costituzione della Repubblica.

Contemporaneamente a Reggio si formò anche l’Associazione Partigiani Cristiani (allora APC). ALPI e APC collaborarono fraternamente. Entrambi erano presenti alle celebrazioni annuali di Ca’ Marastoni di Toano, dove l’Alpi costruì e inaugurò nel 1971 il Sacrario delle Fiamme Verdi nel quale, 15 maggio 1969, vennero traslati iresti mortali di Giorgio Morelli “Il Solitario” e nel 2014 anche quelli di don Domenico Orlandini “Carlo”. Con molta attenzione l’Alpi aderì subito alla Federazione Italiana Volontari della Libertà (Fivl).

Nel 1998 l’Apc reggiana, ridotta a poche persone, chiese e ottenne di confluire nell’Alpi reggiana che da allora mutò il suo acronimo in Alpi-Apc. Presidente oggi è Elio Ivo Sassi, sindaco di Villa Minozzo. Alpi-Apc ha attuato molte iniziative e con spirito unitario in questi 77 anni che ci distanziano dalla guerra. Lo ha fatto con la memoria del partigianato che con don “Carlo” – o con quanti direttamente o indirettamente a lui si riferivano nei giorni della guerra – e ha difeso i più alti valori di democrazia, della laicità in quello stesso senso inteso oggi da Papa Francesco, di aiuto ai ceti più bisognosi. Dal fronte Alpi-Apc “la nascita di Apc non è compresa”.

 

5 COMMENTS

  1. Mi sembra solo un meccanismo complesso e sconosciuto alla maggior parte della gente,ma che sicuramente servirà a voi politici, affamati di tutto ciò che non potete avere, ma che volete avere, ad ottenerlo. E’ la chiave che farà entrare voi di una precisa ideologia politica laddove vi è stato finora interdetto.
    probabilmente conoscete poco e/o male la storia della resistenza della nostra terra soprattutto in montagna e di conseguenza conoscete poco e/o male la storia dei vari “Personaggi” e tantomeno la” Verità” riguardante alcune vicende.
    Oppure sapete e conoscete bene, chissà se questa “Verità” potrà mai essere raccontata.
    Personalmente ne dubito…altrimenti si dovranno riscrivere molti libri.
    Non servirà un’altra associazione a fermare il destino, è la “Verità” stessa che vuole uscire allo scoperto e nessuno la può fermare.

    Viva l’Italia viva la Libertà!

    FF.VV.

    • Firma - FF.VV.
  2. Buon giorno
    questa ” nuova associazione” ha dell’incredibile, rasenta il comico , sono anni che A.L.P.I- A.P.C attualmente presieduta dal Comm. Elio Ivo Sassi sta sul territorio con eventi, pubblicazioni e alta professionalità, documentando i valori e le gesta dei Partigiani Cristiani ( un nome per tutti Don Carlo Orlandini), ritengo semplicemente assurda questa “iniziativa”. Come prevede qualcuno vediamo cosa ci riserva il domani e quali interessi ci sono dietro.

    Gianni Bertucci

    • Firma - gianni bertucci
  3. Leggo e rileggo l’articolo.
    Non riesco a capire una cosa : perché?
    Non trovano spazio in ALPI?
    Da loro fastidio l’attuale direttivo ALPI?
    Hanno critiche da muovere all’indirizzo ed alla gestione dell’Associazione?
    Hanno nuove istanze da proporre?
    Nuovi progetti da illustrare?
    Dall’articolo non si capisce nulla.

    Poi mi sorge il dubbio che, in qualche Istituzione pubblica ci sia in qualche posto in quota APC in qualche consiglio di amministrazione… e che qualche ex-tutto, ci abbia messo gli occhi ….

    Luca Fioroni

    • Firma - Luca Fioroni