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Dalla meditazione di questa domenica ci giunge l’invito a non sottovalutare l’arma della preghiera per contrastare la violenza e la sofferenza di questo drammatico periodo

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Riceviamo e pubblichiamo

 

Foglio d’informazione e vita cristiana della Unità Pastorale di Vetto
(Parrocchie di Cola, Crovara, Gottano, Piagnolo e Vetto)
Vetto: tel. 0522 815556 – mail: [email protected]
Parroco: don Bogumil Krankowski tel. 3395657978 mail: [email protected]


Domenica 13 marzo 2022
II del Tempo di Quaresima (anno C)


 

Riflessioni sul Vangelo

Come nella prima domenica di quaresima si proclama sempre il brano delle tentazioni di Gesù, così nella seconda domenica di quaresima la liturgia propone il brano della trasfigurazione.

Come dobbiamo interpretare questo evento misterioso ed eccezionale? L’episodio, descritto da Luca nel suo Vangelo, si svolge mentre Gesù, accompagnato da Pietro, Giovanni e Giacomo, si era ritirato «sul monte a pregare».
Ormai abbiamo imparato che nel linguaggio biblico l’immagine del monte non indica tanto un luogo fisico, quanto la condizione spirituale di relazione tra umano e divino; non è un caso quindi che il Vangelo sottolinei più volte come Gesù prediligesse luoghi elevati e isolati per pregare: la preghiera altro non è che il continuo dialogo tra uomo e Dio.
«Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante»: la preghiera di Gesù è talmente profonda ed il suo legame con Dio così intenso che per un attimo il suo aspetto muta, per assumere le sembianze del suo «corpo glorioso» (come lo definisce san Paolo nella Seconda lettura).
Con questa espressione s’intende la condizione che Cristo assumerà dopo aver glorificato Dio Padre ed essere a sua volta da Lui glorificato, attraverso la sua passione, la sua morte e la sua resurrezione. Questa sua nuova condizione è testimoniata dalla veste «candida e sfolgorante». Nella mentalità del tempo la veste era infatti la manifestazione esteriore del carattere della persona; poiché Gesù è del tutto puro, immacolato, senza alcun peccato, il suo aspetto non poteva che essere luminoso.
Quello che agli occhi degli apostoli doveva mostrarsi un segno straordinario, diventa ancora più profondo all’apparire di Mosè ed Elia, che rappresentano rispettivamente la Legge della Torah e gli insegnamenti di tutti i profeti che hanno preceduto l’arrivo del Messia. Il loro mettersi alla destra e a sinistra di Gesù è già di per sé un gesto eloquente: il Vangelo di Cristo è il punto focale della Legge e dei profeti, che in esso trovano il loro più autentico compimento.
Per comprendere meglio il significato di quest’immagine, è utile rileggerci il passo del vangelo di Matteo in cui Cristo discute con un dottore della legge su quale sia il primo dei comandamenti (Mt 22, 35-40). La risposta di Gesù è chiara: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti.
Se leggiamo questi versetti nell’ottica dell’icona della trasfigurazione, capiamo come la Legge e le profezie dell’antico testamento siano riassunte pienamente nei comandamenti dell’amore che sono al centro dell’insegnamento di Gesù.

C’è di più: legge e profezia non riguardano infatti solo la storia passata, ma anche la storia futura, dal momento che sappiamo che Gesù tornerà alla fine dei tempi. In questa prospettiva l’immagine del corpo glorioso di Cristo è un obiettivo verso cui dobbiamo tendere per prepararci al destino escatologico che ci attende.
In virtù di questo invito bisogna interpretare il messaggio della voce misteriosa che parla ai discepoli dalla nube: «“Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!”». Nella lingua ebraica la radice del verbo “ascoltare” è la stessa del verbo “fare”: l’ascolto non può mai essere solo un’azione passiva, ma implica anche la responsabilità dell’ascoltatore di agire in prima persona mettendosi in gioco. Se dunque vogliamo essere veri discepoli di Gesù, se dunque vogliamo ambire a partecipare del suo corpo glorioso, dobbiamo accostarci alla sua Parola con la precisa volontà di metterla in pratica. E qual è il messaggio più autentico da mettere in pratica? L’amore universale, verso Dio e il nostro prossimo.

La più recente attualità ci offre infine lo spunto per un’ultima riflessione.
Sceso dal monte, Gesù si dirigerà a Gerusalemme per andare incontro alla sua Passione; si potrebbe quasi dire che la preghiera sul monte (il suo rapporto intimo con Dio) è la risposta verso la sofferenza che ha voluto tramandare ai suoi discepoli. Possiamo cogliere questo insegnamento anche in questo periodo, segnato dalla drammatica guerra tra Russia e Ucraina.
Ai colpi di cannoni e fucili, noi credenti possiamo rispondere offrendo le nostre preghiere a Dio Padre affinché queste violenze cessino il prima possibile.
Non sottovalutiamo l’arma della preghiera e non cessiamo di recitare preghiere anche semplici ma sincere, affinché Colui che divide gli uomini possa essere sconfitto di nuovo dalla carità e dalla solidarietà fraterna, con l’aiuto di Dio.
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Settimana in Parrocchia

 

13 marzo 2022 ore 16,30
S.Messa di ingresso in diocesi di mons. Giacomo Morandi.
La comunita’ ecclesiale è invitata a partecipare essendo la celebrazione aperta a tutti.
La domenica successiva, 20 marzo, il nuovo pastore farà l’ingresso ufficiale a Guastalla, nella Concattedrale, in un altro momento di gioia e di speranza.
Due domeniche per dire, in presenza o a distanza, comunque in preghiera e in comunione con tutta la Chiesa:
benvenuto, vescovo Giacomo!
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Diocesi solidale con il popolo ucraino
Il Vicario Generale monsignor Alberto Nicelli ha partecipato insieme al direttore della Caritas diocesana Isacco Rinaldi all’incontro convocato lunedì dal Prefetto Iolanda Rolli in merito all’emergenza umanitaria in Ucraina, esprimendo la disponibilità della Diocesi reggiano-guastallese a sostenere la popolazione attraverso la rete internazionale della Caritas e a mettere a disposizione risorse da impiegare nell’accoglienza dei profughi, che verranno segnalati alla Prefettura.

È possibile fare un’offerta a Caritas diocesana sia per sostenere l’aiuto umanitario che per le eventuali necessità che dovessero emergere per una degna accoglienza dei profughi con questa modalità:
• bonifico bancario (causale “Emergenza Ucraina”) a EmilBanca – Iban: IT 54 C 07072 12805 000000127543 intestato a Compagnia del SS. Sacramento – Caritas Reggiana – Missioni diocesane Ramo Onlus
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Tutti i giovedì, a partire dal 3 marzo, la santa Messa verrà celebrata alla casa protetta alle ore 15,30 per i soli ospiti della casa protetta
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Tutti i venerdì di Quaresima, in chiesa a Vetto, alle ore 15,30 prima della santa Messa, Via Crucis
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Sante Messe e celebrazioni dell’Unità Pastorale di Vetto con intenzioni

VETTO

• Sabato 12 marzo: ore 17,00 S. Messa Def. Famiglia Azzolini

• Domenica 13 marzo II di Quaresima: ore 10,30 S. Messa Def. Ruffini Pietro, Rosina, Domenica, Liliana, Remo, Maria, Rita

• Martedì 15 marzo: ore 16,00 S. Messa Def. Tinterri Ernesto, Azzolini Maria

• Mercoledì 16 marzo: ore 16,00 S. Messa

• Giovedì 17 marzo: ore 15,30 S. Messa c/o CASA PROTETTA (temporaneamente riservata unicamente agli ospiti della Casa protetta)

• Venerdì 18 marzo:
ore 15,30 Via Crucis
ore 16,00 S. Messa Persona devota

• Sabato 19 marzo S. Giuseppe, sposo della B.V. Maria, S: ore 17,00 S. Messa Def. Giuseppe Nobili

• Domenica 20 marzo III di Quaresima: ore 10,30 S. Messa Def. Agostino Guazzetti
Ore 15,30 – 17,00 Adorazione Eucaristica con Vespri

 

COLA

• Domenica 13 marzo II di Quaresima: ore 9,00 S. Messa per la pace
• Domenica 20 marzo III di Quaresima: ore 9,00 S. Messa Def. Genitoni Abdon e Virgilio