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Speranza e misericordia, questi i temi centrali della quinta domenica di Quaresima, ultima del percorso quaresimale prima della Settimana Santa

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Riceviamo e pubblichiamo

 

Foglio d’informazione e vita cristiana della Unità Pastorale di Vetto
(Parrocchie di Cola, Crovara, Gottano, Piagnolo e Vetto)
Vetto: tel. 0522 815556 – mail: [email protected]
Parroco: don Bogumil Krankowski tel. 3395657978 mail: [email protected]


Domenica 03 aprile 2022
V del Tempo di Quaresima (anno C)


Riflessioni sul Vangelo

 

Nella prima lettura di questa domenica il profeta Isaia si rivolge con tono festoso a un popolo oppresso dalla schiavitù: «Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto. Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi».
La speranza di cui queste parole sono colme si riflette anche nel brano del vangelo, in cui, come domenica scorsa, il tema centrale è la misericordia; non più raccontata in una parabola, bensì messa in pratica direttamente da Gesù nei confronti di una donna.

Se compissimo una ricerca nei manoscritti più antichi del Vangelo di Giovanni, noteremmo che in molti di essi questo brano non è presente. Pare infatti che lo stile si avvicini più a quello dell’evangelista Luca e che sia stato inserito più tardi nel quarto Vangelo, a seguito di un lungo dibattito interno alla Chiesa dei primi secoli.
Perché questo brano, oggi così famoso, ha una storia così travagliata?
La parabola del padre misericordioso (oggetto del vangelo di domenica scorsa), ci ha mostrato come Dio faccia festa più per il figlio peccatore ritornato a casa che per il figlio giusto che aveva già con sé. La differenza di trattamento potrebbe essere descritta, usando l’espressione dell’apostolo Paolo come la differenza tra «la giustizia derivante dalla Legge» e «la giustizia che viene da Dio», che ai primi cristiani suonava addirittura scandalosa. Ma secondo la mentalità ebraica tipica dei farisei (fatta propria anche dal mondo musulmano), la giustizia umana e la giustizia divina coincidono: gli uomini veramente fedeli devono applicare con rigore gli insegnamenti contenuti nella morale religiosa.
In virtù di questo principio i farisei portano davanti a Gesù una ragazza adultera con l’intento di porgli un dilemma: è giusto o no lapidarla? Se Gesù avesse condannato la ragazza alla pena capitale, sarebbe risultato incoerente col suo messaggio di misericordia; se invece l’avesse perdonata pubblicamente, sarebbe stato in palese contrasto con la legge mosaica, che pure aveva dichiarato di voler portare a compimento. Gesù sfugge a questa trappola mostrando ai suoi accusatori la falsità delle loro convinzioni: può mai essere divina una legge che impone la morte di una persona? Si noti inoltre che l’adulterio è un peccato che si commette in due, mentre qui solo uno è stato condannato (la parte più debole, tra l’altro): in una simile giustizia umana non può esserci la verità, quindi Gesù, che è Verità, non può in alcun modo accettarla. Ecco che, senza rispondere subito ai suoi interlocutori, Gesù compie un gesto strano: si mette a scrivere per terra col dito. Che significa questo gesto? San Girolamo sostenne che Gesù si mise a elencare i nomi di tutti gli accusatori della ragazza, così che fosse palese che nessuno era abbastanza puro da scagliare la pietra contro di lei.
Un’altra interpretazione vede in questo dito che scrive sulla sabbia un’eco del dito di Dio che scrive i dieci comandamenti sulle tavole della legge sul monte Sinai; Gesù starebbe perciò “riscrivendo” la legge di Dio, travisata dagli uomini.

Quale che sia la miglior interpretazione, la risposta di Gesù lascia senza parole i farisei, che abbandonano il campo lasciando la ragazza incolume. È interessante osservare come Cristo, dopo aver salvato l’adultera dalle grinfie dei suoi aguzzini, la perdoni e le chieda di non peccare più: il perdono di Dio arriva già prima della conversione, tanto grande è il suo amore verso i suoi figli.
L’abisso tra la giustizia degli uomini e la giustizia di Dio non potrebbe essere maggiore: Dio gioisce della salvezza e della conversione dei peccatori, non certo della loro morte.
L’ultima osservazione su questa ragazza riguarda il suo essere senza nome: cosa potrebbe simboleggiare questa figura? Laddove, in altri passi del Vangelo di Giovanni, troviamo delle figure femminili appellate da Gesù con la parola «Donna», queste sono anche un simbolo della Chiesa, che non a caso è spesso indicata come sposa di Cristo. L’adultera può essere allora intesa come una rappresentazione della Chiesa universale, peccatrice perché fatta da uomini e perciò messa sempre sotto accusa dai suoi detrattori interni ed esterni, eppure oggetto del perdono e della misericordia di Dio.

Preghiamo allora per la Chiesa e per tutti noi, per essere sempre degni del perdono di Dio.
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Settimana in Parrocchia

 

Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2022

«Se non desistiamo, a suo tempo mieteremo»

La Quaresima ci ricorda ogni anno che «il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno» (ibid., 11). Chiediamo dunque a Dio la paziente costanza dell’agricoltore (cfr Gc 5,7) per non desistere nel fare il bene, un passo alla volta. Chi cade, tenda la mano al Padre che sempre ci rialza. Chi si è smarrito, ingannato dalle seduzioni del maligno, non tardi a tornare a Lui che «largamente perdona» (Is 55,7). In questo tempo di conversione, trovando sostegno nella grazia di Dio e nella comunione della Chiesa, non stanchiamoci di seminare il bene. Il digiuno prepara il terreno, la preghiera irriga, la carità feconda. Abbiamo la certezza nella fede che «se non desistiamo, a suo tempo mieteremo» e che, con il dono della perseveranza, otterremo i beni promessi (cfr Eb 10,36) per la salvezza nostra e altrui (cfr 1 Tm 4,16). Praticando l’amore fraterno verso tutti siamo uniti a Cristo, che ha dato la sua vita per noi (cfr 2 Cor 5,14-15) e pregustiamo la gioia del Regno dei cieli, quando Dio sarà «tutto in tutti» (1 Cor 15,28).
La Vergine Maria, dal cui grembo è germogliato il Salvatore e che custodiva tutte le cose «meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19) ci ottenga il dono della pazienza e ci sia vicina con la sua materna presenza, affinché questo tempo di conversione porti frutti di salvezza eterna.
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Domenica 10 aprile

Alle ore 15,30 presso il campo sportivo parrocchiale di Vetto, ci sarà la Via Crucis con i bimbi del catechismo e le loro famiglie.
Tutta la comunità è invitata a partecipare e unirsi nella preghiera.
Per l'occasione saranno di nuovo esposte le formelle in gesso della Via Crucis che erano appese nella chiesa S. Lorenzo di Vetto fino a qualche decennio fa.
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Mercoledì 13 aprile 2022

Settantasettesimo anniversario del martirio del Beato Rolando Rivi
Basilica della Ghiara
ore 18,00  “Rosario dei martiri in preghiera per la pace”
ore 18,30  Santa Messa
presiede S.E. Mons. GIACOMO MORANDI arcivescovo Vescovo di Reggio Emilia
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Diocesi solidale con il popolo ucraino

Il Vicario Generale monsignor Alberto Nicelli ha partecipato insieme al direttore della Caritas diocesana Isacco Rinaldi all’incontro convocato lunedì dal Prefetto Iolanda Rolli in merito all’emergenza umanitaria in Ucraina, esprimendo la disponibilità della Diocesi reggiano-guastallese a sostenere la popolazione attraverso la rete internazionale della Caritas e a mettere a disposizione risorse da impiegare nell’accoglienza dei profughi, che verranno segnalati alla Prefettura.

È possibile fare un’offerta a Caritas diocesana sia per sostenere l’aiuto umanitario che per le eventuali necessità che dovessero emergere per una degna accoglienza dei profughi con questa modalità:
• bonifico bancario (causale “Emergenza Ucraina”) a EmilBanca – Iban: IT 54 C 07072 12805 000000127543 intestato a Compagnia del SS. Sacramento – Caritas Reggiana – Missioni diocesane Ramo Onlus

• Donazione online tramite il sito www.caritasreggiana.it
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Sante Messe e celebrazioni dell’Unità Pastorale di Vetto con intenzioni

VETTO

• Sabato 02 aprile:
ore 15,00 Prime Confessioni per i ragazzi della 4° elementare
ore 17,00 S. Messa Def. Ugo Ruffini

• Domenica 03 aprile  V di Quaresima: ore 10,30 S. Messa Def. Halasa Ryszard e familiari
---------------------------------------------------------------Battesimo di Gemma Grazioli

• Martedì 05 aprile: ore 16,00 S. Messa

• Mercoledì 06 aprile: ore 16,00 S. Messa

• Giovedì 07 aprile:
ore 15,30 S. Messa c/o CASA PROTETTA (temporaneamente riservata unicamente agli ospiti della Casa protetta)

• Venerdì 08 aprile:
ore 15,30 Via Crucis
ore 16,00 S. Messa Def. Eugenia, Nando, Gino, Adamo, Crista, Giuliano Nobili

• Sabato 09 aprile:
ore 15,00 Confessioni ragazzi 4° elementare
ore 17,00 S. Messa Def. Azzolini Alessandrino

• Domenica 10 aprile delle Palme e della Passione del Signore: ore 10,30 S. Messa con benedizione dell’ulivo Def. Delia Nobili

 

COLA

• Domenica 03 aprile  V di Quaresima: ore 9,00 S. Messa Def. Famiglia Grisanti e Grimelli
• Domenica 10 aprile delle Palme e della Passione del Signore: ore 9,00 S. Messa con benedizione dell’ulivo Def. Remo, Clara, Francesco e Piera