Negli ultimi tre anni il turismo in mountain bike è in forte aumento in Appennino reggiano.
Secondo i dati forniti dagli operatori all’ufficio IAT Appennino reggiano ha visto un incremento da 1 a 10 volte, e proprio per seguire questa tendenza è nato nel 2020 Appennino Reggiano Bike, un progetto dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano, co-finanziato da Destinazione Turistica Emilia, con lo scopo di diffondere e promuovere la conoscenza e la fruizione del nostro territorio attraverso la bicicletta.
Lo scorso 2 aprile guide, associazioni ed appassionati del territorio, che hanno attivamente collaborato a questo progetto, si sono riuniti a Cerreto Laghi, presso il Park Hotel, per una giornata formativa organizzata per ringraziarli del loro contributo fondamentale in modo che avessero l’opportunità di confrontarsi con esperti e coordinarsi sempre più nell’offerta di attività ed eventi per i prossimi mesi e nella strategia futura.
L’associazione locale Appennino Adventures ASD ha ospitato l’evento a cui sono intervenuti anche il sindaco di Ventasso Enrico Ferretti ed il direttore di Destinazione Turistica Emilia Pierangelo Romersi, con il coordinamento di Rachele Grassi dell’Ufficio IAT Appennino reggiano. È intervenuto Michele Vezzali, istruttore di AMI, Scuola Nazionale Maestri Mountain Bike Italia, che ha parlato della metodologia e delle buone pratiche per le guide che portano in escursioni turisti in mountain bike.
Sergio Battistini ha invece portato la sua esperienza di fondatore di Dolomeet, una delle maggiori realtà dedicate all’mtb italiano che ha creato il comprensorio Val di Sole bike land ed ha parlato di come si sceglie un percorso e di come si deve conservare e manutenere al meglio. E’ intervenuta anche Milena Bettocchi, coordinatrice tecnica di Appennino reggiano bike che ha seguito sul campo la mappatura di tutti i percorsi contenuti nel portale del progetto www.appenninoreggianobike.it
Mi hanno raccontato di un progetto per una ciclabile dal passo del cerreto al lago del cerreto a fianco della strada. Serve a respirare lo scarico delle auto dopo avere girato per boschi o è un triste pesce d’aprile?
mc
Sempre meglio che farli girare sulla strada.
Ma l’ignoranza non si placa mai e qualcuno che contesti anche l’incontestabile sempre c’è.
Poverino