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Risparmi idrico: ulteriore limitazione sull’uso dell’acqua potabile a Villa Minozzo

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Il Comune di Villa Minozzo, lo scorso 10 agosto, ha pubblicato una nuova ordinanza sul risparmio idrico e le limitazioni sull’utilizzo dell’acqua potabile, in vigore dal 6 agosto al 30 settembre salvo proroga stabilita con ordinanza comunale. Un atto che fa seguito a provvedimenti già in vigore.

L'adozione di ulteriori misure si rende necessaria "per il persistere della siccità e tenuto conto della nota emessa da Ireti S.p.A con la quale chiedeva, lo scorso 25 luglio, di emettere ordinanza fino al 30 settembre relativamente al divieto di utilizzo dell’acqua potabile proveniente dalla rete idrica per scopi diversi dall’uso igienico sanitario, in particolare irrigazione di orti, giardini e lavaggio di automezzi".

Quindi, da qui, la necessità di garantire a tutti i cittadini di poter soddisfare i bisogni primari per l’uso alimentare, domestico e igienico.

Nell’ordinanza si specifica che "i prelievi dell’acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per i normali usi domestici, zootecnici e industriali e tutte quelle attività regolarmente autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile. Sono esclusi dall' ordinanza i servizi igienici pubblici di igiene urbana; il riempimento delle piscine sarà valutato caso per caso".

In caso di mancato rispetto delle disposizioni saranno applicate le sanzioni amministrative previste da parte degli organi di vigilanza.

 

 

1 COMMENT

  1. Ribadisco il concetto che le carenze idriche in Emilia sono dovute ad una scelta politica di questa Regione. Dalla dorsale Appenninica da Piacenza a Forlì scendono miliardi di metri cubi di acqua, basterebbe invasarne una piccola parte dove i torrenti lo consentono, per disporre di tutte le acque che necessitano per usi idropotabili, irrigui ed energetici. Mi risulta che in Emilia Romagna l’unico invaso realizzato ad uso Idropotabile sia quello di Ridracoli sull’Appennino di Forlì che assicura acque meravigliose alla Romagna e a San Marino; il gestore di questa Diga assicura di non aver problemi per tutte le forniture idropotabili; lo stesso dicasi della Diga del Brugneto sull’appennino tra Piacenza e Genova che assicura acque a Genova. Si sappia che per avere le acque in caso di siccità, basterebbe avere invasi come la Diga di Vetto che garantiva, come da Progetto Marcello, 50 milioni di metri cubi di acqua idropotabile a Reggio Emilia e Parma e 50 milioni all’agricoltura; purtroppo per fare queste scelte servono Amministratori che decidono di fare ciò che serve e non Amministratori che ascoltano o governano con i voti del “NO” a tutti.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino