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L’ ‘industria della cultura’ recupera ma all’appello mancano ancora 340 addetti

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L’ ‘industria della cultura’ rincorre i livelli pre-Covid nonostante il buon recupero avvenuto nel 2021, secondo l’ analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio sui dati resi noti dalla Fondazione Symbola-Unioncamere che inquadrano l’importante incidenza della filiera creativa e culturale anche a livello locale.

Il Rapporto “Io sono cultura 2022” mette in evidenza un sistema produttivo culturale e creativo che, nel 2021, nella nostra provincia ha raggiunto gli 818,6 milioni di euro, ovvero il 4,7% della ricchezza complessivamente prodotta dal territorio reggiano. Il valore è risultato in crescita dell’8,2% rispetto al 2020, ma non è riuscito a compensare la pesante caduta (-13,1%) registrata rispetto al 2019.

Discorso analogo vale per gli occupati, il cui numero è però rimasto stabile nel 2021 e, conseguentemente, fermo ai valori di un 2020 che aveva visto la perdita di 339 addetti (13.681 contro 14.020).

Tornando agli oltre 818 milioni prodotti complessivamente, 385,5 milioni (e oltre la metà dei lavoratori, con 7.120 persone impiegate in 2.219 imprese) sono da ascrivere alla componente cosiddetta core, che è composta da industrie creative e culturali, come architettura e design, dalle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, dalle performing arts e arti visive, oltre che da attività come editoria e stampa, audiovisive, musicali o di comunicazione.

Alla ricchezza prodotta dai settori che sono il cuore della cultura, si deve aggiungere quella proveniente dalle attività creative driven, ovvero tutte le attività economiche non strettamente riconducibili alla dimensione culturale, ma caratterizzate da strette sinergie: una componente di rilevo che, a livello provinciale, rappresenta più della metà del valore aggiunto generato dal settore: 433,2  milioni di euro e oltre 6.560 addetti.

Analizzando i settori core del sistema produttivo culturale e creativo emerge che le 507 imprese del comparto editoria-stampa, da sole, producono 97,2 milioni di euro di valore aggiunto ovvero circa un 24% dell’intera componente (407,4 milioni). A seguire, in termini di valore aggiunto, si trovano le attività di architettura e design, capaci di produrre 94 milioni di valore aggiunto, grazie all’impiego di 1774 addetti.

Un contributo importante è esercitato, in provincia di Reggio Emilia, anche dalle attività inerenti la produzione di software e videogames che, con 1.155 occupati, generano ricchezza per 72,5 milioni; il valore aggiunto prodotto dalle performing arts e arti visive, poi, è di  45,4 milioni alla fine del 2021. A seguire, i comparti comunicazione (39,6 milioni) e audiovisivi e musica (28 milioni).

Infine, la ricchezza prodotta dall’attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico (+ 8,8% in un anno), si attesta nel 2021 a 8,8 milioni di euro, impiegando 185 addetti.