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Castelnovo, presentato il progetto del Biodistretto reggiano

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Ieri sera, lunedì 28 novembre, al Foyer del Teatro Bismantova si è tenuto un incontro sul Bio Distretto di Reggio Emilia, per  illustrare l'importanza del progetto e di quanto esso sia in grado di proteggere l'ambiente, tutelarne la biodiversità l'aria e l'acqua, ridando così fertilità alla terra, dignità alla vita degli animali, e producendo così prodotti sani e di alta qualità, più buoni e gustosi rispetto agli standard di mercato.

L'incontro è stato tenuto da Paolo Santachiara (Slow Food Reggio Emilia), Enea Burani (cooperativa La Collina), Mirco Marconi (docente Slow Food ed Istituto Zanelli).
Presenti alcuni imprenditori agricoli dell'appennino, la Coldiretti, gli amministratori del comune di Castelnovo ne' Monti, Ventasso e Vezzano sul Crostolo.

Il Bio distretto si porrà anche come rete tra le aziende agricole, con corsi di formazione e aggiornamento per le attività, oltre che cammini culturali per formare e sensibilizzare la cittadinanza sull'importanza dei prodotti Bio.
Verranno fatti altresì mercati dedicati alle aziende del Bio distretto con campagne di marketing mirate.

Nel corso dell'incontro gli imprenditori agricoli dell'appennino hanno lamentato come sentono lontane le istituzioni, come sia molto più difficile fare agricoltura in appennino rispetto alla pianura e come ne risentano naturalmente i prezzi.
A testimoniare la lontananza delle istituzioni è stata anche la mancanza di partecipazione degli amministratori dell'appennino, eccezion fatta per i già citati Ventasso, Castelnovo ne' Monti e Vezzano sul Crostolo.

E' emerso come oggi il focus, anche in appennino, sia soprattutto sui grandi allevamenti di vacche da Parmigiano - Reggiano e poco su altre tipologie di allevamento e coltivazioni.

Al termine dell'incontro tutti gli imprenditori agricoli partecipanti si sono dichiarati interessati e disponibili a proseguire nel progetto lasciando il proprio nominativo.

Si stanno quindi gettando le basi per un percorso importante, al quale si auspica che possano partecipare tutti i comuni del territorio, più aziende agricole, i cittadini, i ristoranti, le scuole, le mense, le aziende industriali ed artigianali, le associazioni e le fondazioni.