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Vescovo Giacomo e Michela Dall’Aglio in dialogo su Dio e libertà

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Con un titolo solenne e che non lascia scampo, “Dio, la libertà e il male”, Michela Dall’Aglio sarà ospite dell’incontro in

Il nuovo saggio di Michela Dall'Aglio

programma martedì 7 marzo, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Casina, insieme a monsignor Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, in un dialogo condotto da Edoardo Tincani, direttore del settimanale La Libertà. La presentazione del libro di Dall’Aglio, edito da Corsiero, inaugura la ‘Primavera di parole in parrocchia’ dell’unità pastorale Beata Vergine del Carrobbio di Casina. La domanda alla quale proverà a dare risposta la studiosa DallAglio, con la riflessione di vescovo Giacomo, è la seguente: come può un Dio veramente buono permettere l’esistenza del male ?

«Molte utopie, religiose e laiche, nel corso della storia, hanno sognato di liberare gli uomini dalla sofferenza, e sono fallite provocando molti più mali di quanti ne avessero, se mai, impediti. - osserva la ricercatrice reggiana - Il loro successo, comunque, non ci avrebbe sottratti al dolore causato dalla natura; e seppure sconfiggessimo le malattie e i disastri naturali, resterebbe la morte a oscurare il nostro orizzonte, lasciando sempre inappagato il sogno di vivere immersi in un bene che non si consuma e non si altera».

Dio, la libertà e il male” è un’indagine filosofica che identifica nella libertà il fattore generatore della realtà, la qualità metafisica dell’essere.

L’autrice rielabora qui la riflessione sull’ontologia della libertà di Luigi Pareyson a proposito dell’origine del male. Ne risulta, dunque, un saggio interdisciplinare, basato su un’ampia bibliografia, che affronta argomenti complessi, esposti con estrema chiarezza. Michela Dall’Aglio adotta uno stile divulgativo, rivolto a un pubblico colto ma non necessariamente di specialisti, rendendo accessibile un percorso conoscitivo arduo e affascinante.

In una recente intervista, Edoardo Tincani domanda all’autrice: «Nel libro argomenta che ad avviare la libertà generatrice della vita sia l’amore. Che concetto ha di amore?» Risposta: «L’amore è qualcosa di inspiegabile a livello intellettuale, è una forza creativa che vuole un ‘oggetto’ su cui riversarsi, non ha ragioni previe se non la gioia di amare e di essere amati. È, credo, pienezza donata gratuitamente. Lo si comprende solo facendone esperienza. Per quanto mi riguarda, essere madre mi ha aiutata più d’ogni altra cosa a immaginare cosa potrebbe essere l’amore di Dio: perché si desidera un figlio e perché lo si ama, ci si compiace della sua vita e non ci si rassegna alla sua perdita, fisica o spirituale».

Laureata in Scienze politiche all’Università di Bologna, Dall’Aglio ha un dottorato di ricerca in Storia economica ed è ricercatrice indipendente. Ha curato con Nicola Matteucci Alexis de Tocqueville. Vita attraverso le lettere (Il Mulino, 1996), e la voce Alexis de Tocqueville nella Storia del pensiero politico (UTET, 1999). Ha pubblicato Che fai, mamma? Risposte ai miei figli su Dio e la storia (2000), Appunti per un cristiano distratto (Ave, 2003), I legami della libertà (2007).