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Vetto piange Norma Lambertini, donna iconica a cavallo di due secoli

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Vetto piange una delle donne più iconiche della storia del paese a cavallo tra Novecento e Duemila. Si è infatti spenta, dopo due mesi di lotta contro una infezione polmonare, Norma Lambertini.

Era nata a Vetto l’11 maggio di 88 anni fa e la sua vita, in linea con una mentalità giovanile che la ha contraddistinta sino alla fine, la ha portata a impegnarsi in tantissimi ambiti. Ancor prima di sposarsi fu cuoca in Svizzera, quindi a Milano fu commerciante in un negozio di alimentari. Rientrò nella natia Vetto con due attività a loro modo uniche per il comune. Dapprima il negozio Punto sport, quindi, nei primi anni Ottanta, l’unica rosticceria del paese, II Matterello. Sua passione, però, era proprio la cucina e quindi prima della pensione fu aiuto cuoca alla Zucca, rinomato ristorante in pizza Fontanesi, e, infine, cuoca al ristorante dell’Ortomercato all’ingrosso di Parma.

Persona di cuore grande, era innamoratissima del pronipote Lorenzo, che come tutti i (bis)nonni amava viziare. “Lasciatemelo viziare – diceva alla figlia Patrizia, impiegata comunale - perché voi lo vedrete crescere e io no”. E nella famiglia, pur con le sue vicissitudini famigliari della vita, si era tuffata, con un ruolo importante di guida.

Emblematico un altro lato caratteriale di Norma: gioviale, amava ridere ma soprattutto fa ridere. Nelle gite organizzate, nelle vacanze del paese, riusciva sempre a mettere assieme qualcosa per donare buonumore alle persone. Negli anni Settanta si impegnò molto con la Pro Loco di Vetto, di cui fu vicepresidente, quindi con la storica Filodrammadica vettese, ma anche nel gruppo dei Vecchi mestieri, persone che andavano nelle fese a mostrare le attività di un tempo: suo ruolo quello di filatrice, così come svolse nel 2000 al primo e ultimo Presepe vivente voluto da don Gianni Manfredini. Col neoparroco don Carlo Castellini si impegnò proprio con uno spettacolo della Filodrammatica per destinare i soldi alla parrocchia e a lei venne dato l’incarico di consegnare il cospicuo ricavato in una damigiana. Negli anni Novanta partecipò alle diverse edizioni del Palio Matildico Vettese, mentre in parrocchia non venne mai a meno il suo impegno, fosse anche come caratteristica voce del coro interparrocchiale.

Grande giocatrice di scala quaranta e amante di ballo con Fernando Chiosi, scomparso pochi mesi fa, vinse anche alcuni tornei danzanti. Persona estremamente diretta, i suoi motti erano chiari. “C’è un tempo per lavorare un tempo per divertirsi. Con le persone c’è una mano per prendere e soprattutto una per dare”.

Amava il suo paese in modo viscerale e, pertanto, si impegnava come poteva, per una comunità viva. Recentemente, a tal proposito, aveva colto con grande favore la nascita della Cooperativa di Comunità Il Pontaccio.

Norma, oltre a un grande vuoto nel paese, lascia la figlia Patrizia, il genero Ideo, il nipote Cristiano, l’adorato pronipote Lorenzo con la mamma Elisa ed i parenti tutti.

Il santo Rosario verrà recitato Venerdì 7 Aprile alle ore 20 presso la Chiesa di Vetto. I funerali avranno luogo Sabato 8 Aprile alle ore 15 partendo dalla Casa dell’Estinta in Viale Italia, 9 per la Chiesa di Vetto ove verrà officiata la S. Messa. Indi in corteo per il cimitero locale.

2 COMMENTS

  1. A Patrizia e fam le mie più sentite condoglianze. La tua è davvero una grande mamma. I suoi occhi e il suo sorriso contagioso sono un trionfo di vivacità e gioia di vivere che hanno e avranno il sopravvento sul legittimo , inevitabile dolore: è una gran bella eredità che lascia un senso di gratitudine. Mi piace pensarla nella condivisione spensierata del ballo col mio caro zio Fernando. Un forte abbraccio Ezio Razzoli

    Ezio Razzoli

    • Firma - Ezio Razzoli