A fine agosto il centro storico di Castelnovo diventerà un’esposizione a cielo aperto grazie al Festival dell'Arcobaleno, ideato dall’ artista Simona Sentieri per portare “un movimento dell’arte”.
L’intervista.
Simona, come è nata l’idea di organizzare questa manifestazione e perché chiamarla Festival dell'Arcobaleno?
Il Festival dell'Arcobaleno degli artisti è nato due anni fa e ho scelto questo nome per omaggiare i bambini che con i loro arcobaleni sulle finestre ci hanno allietato in momenti piuttosto ‘bui’, di solitudine e di incertezza. Quando sono finite le restrizioni ho pensato che sarebbe stato bello organizzare una manifestazione che potesse, in un certo senso, sottolineare che comunque i colori e l’arte salvano, aiutano ad uscire dalle ansie, dalle angosce, eccetera. E allora ho pensato di riunire un po’ di artisti, amici, conoscenti: insomma ho messo tutti insieme e abbiamo riempito il centro storico. Faccio anche parte dell'associazione Centro Storico e senza loro tutto questo non sarebbe stato possibile, mi supportano come mano d'opera e sostegno, permessi e quanto serve. Grazie alla presidentessa Patrizia Agnesini che è il nostro cuore pulsante.
Il Festival si svolge nel centro storico, proprio nel borgo interno: perché?
Si, perché trovo che il centro del paese sia rappresentato dal borgo e credo la sua storia si conservi qui e non fuori da questa mura; cerco di tenerlo attivo e prendermene cura. Io sono nata qui e mi preme tenere in vita questi posti; ho un piccolo showroom in via Vittorio Veneto e curo i piccoli arredi a costo zero in centro storico, con vecchie sedie pitturare riciclate e scalette in legno fatte con la legna da stufa adornate con edera.
La passata edizione della manifestazione è stata un successo…
Abbiamo creato questa empatia fra tante persone, con scultori, pittori, fotografi. Qui va di scena solo l’arte e sì, devo dire che c’è stato un ottimo riscontro perché alla fine saranno stati più o meno una quarantina gli artisti e un pubblico veramente numeroso. Non ci aspettavamo un risultato del genere. Insomma, è stato veramente una cosa empatica, molto bella. Purtroppo l'anno successivo no abbiamo potuto riproporlo, ma ora eccoci qua.
Per questa edizione pensa ci saranno delle novità?
Oltre a far partecipare fotografi, pittori e scultori, vorrei che ci fosse un angolo dedicato alla musica, con dei cantanti. Poi penso ad uno spazio in cui si parlerà di letteratura, di libri: ci saranno scrittori della montagna che porteranno i loro libri e potranno venderli; probabilmente verrà anche una piccola casa editrice e ci saranno anche poeti che potranno leggere le proprie poesie. Ci saranno anche attori che faranno piccole rappresentazioni. Un ‘altra novità riguarda i più piccoli: allestiremo uno stand e pensiamo di fare un piccolo concorso di piccoli artisti in erba. Porterò delle piccole tele per farli dipingere; non ho infatti pensato ai soliti disegni, voglio che dipingano con i pennelli. E per finire ci sarà anche una scuderia di un teatro equestre di città: verrà una ragazza di Collagna che porterà il suo cavallo migliore e la gente potrò venire ad ammirarlo.
Quindi ora siete in cerca di artisti che prendano parte al festival: ci sono già candidature?
Ho aperto le iscrizioni per le adesioni che sono gratuite e aperte fino alla fine di giugno, dopodiché a luglio devo iniziare ad organizzare.