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La scuola di Cavola intitolata alla maestra Matilde Salati

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Scuola di Cavola

La scuola primaria di Cavola sarà intitolata alla maestra Matilde Salati. La cerimonia si svolgerà questa mattina 24 aggio, in via Roma, alle ore 12.

“Ci è sembrato un tributo importante e quasi doveroso – racconta il sindaco Vincenzo Volpi – ricordare in questo modo un’insegnante che ha formato generazioni di toanesi, con un metodo che l’ha resa indimenticabile a tutti coloro che l’hanno conosciuta, fatto non solo di trasmissione di nozioni, ma di tante attività svolte anche al di fuori delle aule”.

Così ha ricostruito la storia di Matilde Salati lo scrittore Luciano Rondanini, esperto di storia toanese: Matilde Salati ha insegnato in alcune località del Comune di Toano (Stiano, Monzone), ma soprattutto a Cavola dov’è nata nell’immediato dopoguerra. Non avendo potuto frequentare la “vecchia” scuola media, presente solo a Castelnovo ne’ Monti, in quanto non esisteva un servizio di trasporto pubblico, si è iscritta nei primi anni ‘60 all’avviamento professionale (settore commerciale) a Toano, conseguendo la qualifica triennale. A 14 anni però decise di cambiare radicalmente il suo progetto di vita entrando nell’Istituto femminile “Maria Immacolata” delle suore francescane di Palagano. Nel convitto dell’Appennino modenese conseguì il diploma di licenza media e subito dopo iniziò a frequentare i quattro anni dell’istituto magistrale. Nel 1969 conseguì l’abilitazione e a vent’anni cominciò la sua attività di maestra. Anche il diploma di istituto magistrale però le andava stretto. Così decise di iscriversi all’Università di Parma, alla facoltà di Lingue e Letteratura straniere, che frequentava da casa, in quanto lavorava regolarmente e nel frattempo era diventata anche mamma. È stata una delle prime donne che in quegli anni, da un piccolo paese di montagna, ha completato un corso di studi universitari. La sua impostazione didattica era operativa. Ricordano i suoi scolari che ella impegnava gli alunni in esperienze molto coinvolgenti: “fare” il vino, il formaggio, manufatti in scagliola. Le conoscenze da parte dei suoi allievi erano acquisite sul campo. Proverbiali le interviste agli anziani reduci della prima guerra mondiale, agli emigrati nelle miniere del Belgio, al parroco di Cavola don Raimondo Zanelli. Colpita giovanissima da una grave malattia, ha lottato con tutte le sue energie senza mai assentarsi da scuola. È scomparsa nel 1995, ma il suo ricordo resta tuttora indelebile.