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La festa del 2 giugno è anche la festa dei Piccoli Comuni dell’Appennino

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La Festa del 2 Giugno è anche, da vent'anni, la Festa dei Piccoli Comuni. E’ nata da un'idea di Legambiente, delle Associazioni dei Borghi, di Uncem. Una sinergia che negli anni ha mosso molte iniziative e azioni, l'ultima sulle Comunità energetiche locali.

Ma il più importante traguardo raggiunto è la legge "Realacci" sui piccoli Comuni 158/2017: “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonche' disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni”.

Un successivo Dpcm, approvato il 28 gennaio 2021 in Conferenza unificata Stato-Regioni, definisce l’elenco dei 5.518 piccoli Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti che rientrano nelle tipologie definite dalla così detta Legge Realacci, quindi tutti i Comuni reggiani dell’Appennino (ad esclusione del capoluogo Castelnovo ne’ Monti).

Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, chiarisce: “La legge, dopo 15 anni di gestazione intensa e difficile, è stata votata all'unanimità dal Parlamento, Camera e Senato. Ora c'è, ma è in gran parte inattuata. Più volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne ha richiamato l'importanza. Dobbiamo attuarla con un impegno forte di Governo e Parlamento. Ci sono 160 milioni di euro già stanziati da due leggi di bilancio, per dare corpo al Piano finalizzato alla tutela dell'ambiente e dei beni culturali, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all'insediamento di nuove attività produttive. 160 milioni sono importanti per supportare il lavoro dei Comuni, come previsto dall'articolo 13 della legge stessa. Non si fa da soli lo sviluppo, la crescita, la coesione dei territori, ma insieme. E su questo chiediamo al Governo e al Parlamento di lavorare con Uncem".