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Mab Unesco: “Lunedì 5 giugno Giornata dell’ambiente. Contrastiamo le plastiche diffuse”

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Riserva di Biosfera dell'Appennino tosco emiliano

Lunedì 5 giugno si può riscoprire l’ambiente, sia in città che in Appennino. A lanciare questo singolare “appello feriale” è la Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano che così si unisce alle celebrazioni della Giornata Mondiale dell'Ambiente 2023.
“Il cambiamento climatico in atto è sotto gli occhi di tutti e lo stiamo drammaticamente scoprendo ogni giorno – commenta Fausto Giovanelli, coordinatore della Riserva Mab Unesco –. Ecco perché dobbiamo fermaci e riflettere sull'importanza della conservazione della natura e dell'ecosistema in cui viviamo, affinché non sia invaso dalle plastiche e soffocato dall’economia del consumismo che ne deriva”.
La Giornata mondiale dell’ambiente, venne lanciata dalla Conferenza sull’ambiente delle Nazioni Unite, per la prima volta, nel 1972. Il titolo, infatti, del World Environment Day 2023 è Beat Plastic Pollution (sconfiggere l'inquinamento da plastica). Si tratta di un tema sempre più presente e prioritario nelle agende di governi e aziende per promuovere e incentivare lo sviluppo di un’economia circolare. L’opera di sensibilizzazione sul pubblico sarà volta, quest’anno, a comprendere e ad approfondire le soluzioni alla crisi provocata dall’inquinamento da plastica.
Per il presidente “chi saprà celebrare la Giornata Mondiale dell'Ambiente nella Mab Unesco potrà cogliere le 1000 diverse sfaccettature di questo territorio tra Emilia, Toscana e Liguria. E perché no, magari raccogliere parte dei troppi rifiuti plastici disseminati nell’ambiente. I comportamenti di oggi, anche i più piccoli, e le decisioni che prendiamo oggi avranno un impatto duraturo sul nostro pianeta. Da qui un appello, anche, alle scuole della Mab Unesco per discutere in classe per educare, ad esempio, a un turismo più sostenibile per gli studenti e le loro famiglie”.

1 COMMENT

  1. Totalmente d’accordo “sull’importanza della conservazione della natura e dell’ecosistema in cui viviamo”, ma il principio va poi sostanziato e materializzato, ossia tradotto in azioni concrete, almeno quelle possibili e praticabili, e riguardo alla plastica va realisticamente preso atto che l’opera di sensibilizzazione ed educazione – intrapresa ormai da tempo e volta ad una corretta gestione della plastica, intesa come suo corretto smaltimento – non ha dato i risultati attesi, e pur se va ovviamente proseguita andrebbe nondimeno accompagnata, a mio sommesso vedere, da altri strumenti.

    L’andare a “raccogliere parte dei troppi rifiuti plastici disseminati nell’ambiente” è certamente un agire lodevole ed encomiabile, ma troppe volte assistiamo alla loro ricomparsa in luoghi già ripuliti, anche a breve distanza di tempo, il che è piuttosto scoraggiante, e sconsolante, tanto da consigliare semmai l’adozione di qualche altro accorgimento, o quantomeno provarvi in modo da capire se può o meno funzionare, nell’attesa di veder possibilmente invertire la riprovevole tendenza ad abbandonare e disseminare scorrettamente i rifiuti nell’ambiente.

    Ci sono livelli decisionali fuori dalla nostra orbita, sui quali noi comuni cittadini non possiamo di certo intervenire, ma altri ve ne sono alla nostra portata, e che possono appartenere alla nostra quotidianità, vedi il “premiare” chi si disfa in modo idoneo dei rifiuti plastici, e la strada percorribile mi sembrerebbe essere quella di veder riconosciuto un allettante sconto in bolletta a chi conferisce detti rifiuti (così come altri materiali, quali vetro, lattine, ecc …) alle Isole Ecologiche, dove possono essere quantificati (per peso con bilancia, o per volume con contenitori tarati).

    P.B. 05.06.2023

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