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sostegno a infermieri e medici che scelgono di lavorare in montagna

Sanità in Appennino, Costa (Pd): “Urgente che il Parlamento ratifichi la nostra proposta”

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Sanità in Appennino, Costa (Pd): "Urgente che il Parlamento ratifichi la nostra proposta"

Il consigliere regionale Pd Andrea Costa a commento della notizia del pensionamento del dottor La Grutta, nel comune di Ventasso, rilancia l’idea di stipendi più alti (grazie alle minori tasse) per il personale sanitario ed educativo che prende servizio in Appennino.

“Mentre si deve dire grazie al dottor Matteo La Grutta – si legge nella nota - che, dopo una lunga vita lavorativa di impegno e professionalità, va in pensione, si deve anche lanciare l’allarme rispetto al fatto che ora nel Comune di Ventasso ci sono solo due medici di medicina generale su un territorio di vaste dimensioni: per trovare maggiore disponibilità di personale sanitario per l’Appennino va subito ratificata dal Parlamento la nostra proposta di detassazione delle buste paghe di medici e infermieri che scelgono di lavorare in montagna”.

“L’assenza di medici di medicina generale – chiosa - sta creando molti problemi in diverse parti del Paese, anche in pianura si fatica a trovarne. Certo, il problema assume una particolare rilevanza sul crinale e in Appennino in generale viste le maggiori criticità che questo territorio ha, anche in relazione alla viabilità, rispetto alle zone pianeggianti".

“E’ proprio per questo continua Costa -  che in Emilia-Romagna abbiamo approvato una legge che serve a tamponare l’urgenza, in attesa che i percorsi di formazione si completino e ci sia più personale a disposizione. La proposta è molto semplice: togliere le tasse dalle buste paghe del personale sanitario o di quello educativo che sceglie di lavorare in montagna. E in aggiunta, gratuità di servizi tipo l’asilo nido, e la possibilità di avere agevolazioni fiscali se si compera casa o se ne prende una in affitto in montagna. In questo modo, un medico od un infermiere può trovare più conveniente rinunciare a vivere e lavorare in pianura, garantendo così la tenuta dei servizi in Appennino”.

La proposta è contenuta nella legge sulla fiscalità agevolata che il consiglio regionale emiliano-romagnolo ha approvato ad inizio di quest’anno, trasmettendola poi al Parlamento perché la faccia propria e di conseguenza le agevolazioni fiscali che sono di competenza nazionale: “Come Regione quello che possiamo fare in termini di contributi per la casa o gratuità dei servizi lo facciamo, serve che a livello nazionale rinuncino a parte dell’Irpef che viene trattenuta sulle buste paga di medici, infermieri e insegnanti che andranno a lavorare in montagna – continua Costa -. Questo per recuperare disponibilità nell’immediato. Ma poi serve un’altra cosa che abbiamo proposto al governo e che, per ora, non ha trovato accoglimento: pagare meglio il personale sanitario, e garantire migliori condizioni di lavoro in maniera stabile su tutto il territorio. Solo così si possono incentivare i giovani a scegliere alcuni percorsi di studio e poi la carriera nel servizio sanitario pubblico. Grazie al PNRR si sta spendendo molto in termini di infrastruttura, case della comunità, centrali operative, interventi strutturali sugli ospedali come il Sant’Anna per diversi milioni di euro. Ma poi servono le persone: ed è per quello che abbiamo formulato le due proposte appena illustrate. E serve rifinanziare il fondo sanitario nazionale che oggi sta subendo un attacco fortissimo da parte del governo, che trova 11miliardi di euro per il ponte sullo stretto e non trova 2miliardi che abbiamo chiesto per la sanità in montagna”.