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l'essiccazione delle castagne

Il profumo dei metati accesi in Appennino

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In queste giornate autunnali in alcuni luoghi dell’Appennino reggiano torna la magia del metato acceso. Si è riacceso, per il 17esimo anno consecutivo, il metato a Cerreto Alpi, dove si tiene viva la tradizione e che tuttora rappresenta una fonte di reddito per la comunità. Qui dal mese di dicembre sarà infatti possibile acquistare la farina e le castagne essiccate. In funzione anche il metato a Civago per l’essicazione e la realizzazione della farina di castagne.

A Marola, dopo settant’anni, lo scorso sabato è stato rimesso in funzione il Metato di Caviolla, da tempo gestito dalla Pro Loco. È stato riempito “con un mix di castagne pregiate e marroncini nella parte superiore per ottenere castagne secche che sbucciate potranno servire per preparare ottime bascotle e per fare la farina”.

Il metato è un piccolo edificio dove al piano terra viene acceso il fuoco ed inizia un processo di essiccazione delle castagne che dura 40 giorni e 40 notti. Ogni quattro ore circa il fuoco sotto il metato deve essere controllato. Alla fine dei quaranta giorni le castagne saranno pronte per la battitura.