«Una meraviglia il presepe vivente a Borgo Cadonega! Un applauso a tutti coloro che hanno reso possibile questa splendida tradizione! Ogni dettaglio, ogni personaggio e ogni scena hanno trasmesso calore e magia, facendoci sentire tutti parte della storia più bella mai raccontata. Grazie a chi ha lavorato dietro le quinte per creare un'atmosfera così coinvolgente e suggestiva». Con queste parole, il sindaco di Viano, Fabrizio Corti, ha espresso su Facebook tutta la sua soddisfazione per il presepe vivente andato in scena domenica 29 dicembre a Cadonega.
Noi di Redacon abbiamo intervistato il sindaco e Mirella Torri, organizzatrice dell’evento, per farci raccontare l’atmosfera natalizia e le emozioni vissute durante la rappresentazione.
Le parole di Fabrizio Corti
Sindaco quando e dove si è svolto il presepe vivente?
«Il presepe si è svolto domenica nel borgo storico di Cadonega. C’è stato un grande afflusso di visitatori. All’ingresso tutte le persone dovevano firmare un foglio e controllando il registro al termine della giornata ci siamo accorti che abbiamo superato le 550 visite. Nel pomeriggio per circa un’ora tutte le strade erano pienissime. Tantissima gente proveniva anche da fuori Viano, e questo ovviamente ci reca molta soddisfazione».
Quante persone hanno partecipato come figuranti e volontari?
«In totale eravamo circa oltre 50 volontari tra figuranti e volontari. Organizzare tutto è stato impegnativo, soprattutto per Mirella Torri e per gli Amici del Presepe. Approfitto per ringraziarli caldamente per passione e la dedizione messe in campo per la realizzazione dell’evento».
Qual è stata la scena più apprezzata o che ha suscitato più emozione?
«Particolarmente apprezzate sono state le musiche delle cornamuse, oltre alla locanda gestita dai volontari di San Giovanni di Querciola che ha offerto il vin brulè. Inoltre ha avuto un gran successo anche il mulino di Cadonega, che è stato fatto funzionare come una volta. Tra le scene rappresentate invece, l’arrivo dei tre re magi e la natività erano quelle più particolari».
Le parole di Mirella Torri
Mirella questo non è stato il primo anno del vostro presepe vivente giusto?
«Nel borgo di Cadonega era la prima volta, ma ne abbiamo già fatti altri sei nel comune di Viano. Quello di quest’anno è stato bellissimo. Noi organizzatori siamo un gruppo di amici da tanti anni, ci siamo uniti grazie ai nostri figli perché hanno la stessa età. Abbiamo iniziato organizzando i carnevali, poi diverse attività con l’oratorio, il tutto sempre con lo stesso gruppo di genitori dal 2000 ad oggi. Abbiamo fatto tantissimi eventi insieme. Il nostro gruppo proviene tutto da Viano e molti di noi fanno parte della Pro loco.
Per il presepe c’è voluta Grande forza e grande volontà, ormai abbiamo tutti circa 60 anni o più e infatti stiamo cercando di passare il testimone ai nostri figli. Ieri è stato bellissimo, tutti hanno respirato un’aria magica, l’evento c’è piaciuto molto nella sua semplicità. Non abbiamo lasciato nulla al caso. C’è stata anche una bella partecipazione che non ci aspettavamo. Ai visitatori abbiamo offerto the e biscotti e col ricavato dell’offerta libera faremo una donazione in beneficenza, come abbiamo sempre fatto con tutti gli altri eventi».
Il sindaco ha parlato di oltre 500 persone. È stato un successo in termini di pubblico!
«Sì, abbiamo registrato più o meno 500 persone con il censimento. Certe persone poi non hanno firmato. Questa volta in due mesi abbiamo organizzato tutto. Quando c’è una bella squadra, umile e seria, le cose vengono da sole. Negli anni a volte abbiamo bisticciato ma ieri abbiamo pianto dalla soddisfazione. Ognuno ha il suo ruolo, siamo tutti alla pari. Io traino ma senza il mio gruppo non sono nulla. C’è molta intesa all’interno del team.
Anche il tempo è stato della nostra parte, l’unico intoppo l’abbiamo avuto negli ultimi 3 o 4 giorni perchè avevamo paura che qualcosa non funzionasse. Il lavoro è stato tanto, abbiamo trasportato molti oggetti.
Il sindaco poi, che ringrazio, ci ha aiutato tantissimo dandoci praticamente carta bianca su tutto. Lui era emozionato, ha partecipato per la prima volta ad un presepe vivente e ha raccontato di essersi divertito molto. Più o meno c’erano una sessantina di volontari.
Qual è stata la scena più apprezzata o che ha suscitato più emozione tra il pubblico? Ci sono stati dei momenti o attrazioni particolari che hanno colpito i visitatori?
«Io direi tutte, non una in particolare. C’è stato il coro della parrocchia di Viano che ha cantato tutto il tempo. In più c’erano gli zampognari che sono stati bravissimi. Si era creata un’atmosfera bellissima. Ogni angolo era una magia: i fuochi accesi, i giochi delle luci alla sera, i biscotti e il the caldo. Tutto stupendo, me lo hanno detto i visitatori stessi. Addirittura un signore di Modena mi ha persino confessato che non aveva mai visto un’atmosfera così incredibile.
Anche il mulino di Cadonega è stata un’attrazione molto importante e magica. Quel mulino è in funzione ma l’abbiamo addobbato e ornato a tema. Ha attirato molto interesse».
Qual è stato il riscontro da parte degli organizzatori?
«Erano tutti felicissimi, soddisfatti, come è sempre successo dopo ogni evento che abbiamo organizzato d'altronde. Tra di noi siamo sempre molto contenti e felici. Abbiamo passato periodi in cui ci siamo fermati, ad esempio a causa del Covid, ma adesso siamo contentissimi di aver ripreso.
Il nostro gruppo è composto da persone semplici e di cuore, davvero belle persone. Al giorno d’oggi è raro trovare qualcuno con queste qualità, e spero che le nuove generazioni possano prenderne esempio, portando avanti qualcosa di ciò che abbiamo costruito. Anche io, con mia figlia, cerco di trasmetterle i valori e il rispetto per queste tradizioni.
Alcuni giovani hanno iniziato a seguirci e siamo riusciti a coinvolgere anche qualche famiglia. Li ammiro molto, perché hanno accettato subito la mia proposta con entusiasmo. Tutti coloro che hanno collaborato e dato una mano, anche se per alcuni era la prima esperienza, sono stati bravissimi. Il mio gruppo condivide pienamente questa visione, altrimenti non mi seguirebbe. È grazie a loro che tutto questo è possibile»