Home Cronaca Diga di Vetto, Fregolent (IV): «Errore escludere intesa con Regione»
«Le infrastrutture strategiche non hanno colore politico»

Diga di Vetto, Fregolent (IV): «Errore escludere intesa con Regione»

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la Senatrice Silvia Fregolent , Italia viva

«La decisione della maggioranza di governo di bocciare la proposta che prevedeva la nomina del Commissario per la diga di Vetto d’intesa con la Regione Emilia-Romagna è un grave errore».

Lo dichiara la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent.

«Le infrastrutture strategiche non hanno colore politico - spiega - sono opere di interesse nazionale che richiedono il massimo coinvolgimento istituzionale, indipendentemente da chi governa a livello locale o centrale. Escludere le Regioni da scelte di questa portata significa ignorare il principio di leale collaborazione tra livelli di governo e rischia di alimentare tensioni inutili».

E aggiunge: «Oltre a essere un problema istituzionale, questa scelta potrebbe avere conseguenze pratiche molto serie. Le grandi opere infrastrutturali, quando imposte dall’alto senza un adeguato coinvolgimento dei territori, incontrano spesso resistenze e opposizioni, rallentandone la realizzazione. Al contrario, quando i cittadini e le istituzioni locali vengono coinvolti attivamente, si favorisce un clima di collaborazione che rende il processo più efficace e condiviso».

«Chi governa  - conclude - ha il dovere di mettere da parte le appartenenze politiche e lavorare per il bene del Paese, soprattutto quando si tratta di progetti fondamentali per lo sviluppo e la sicurezza idrica di intere comunità. Purtroppo ancora una volta la destra dimostra di anteporre la logica della contrapposizione politica all’interesse dei cittadini».

1 COMMENT

  1. Dopo anni di dibattiti e discussioni sul tema “diga sì, diga no”, che hanno visto il ripetersi di incontri e confronti, con coinvolgimento di popolazione e territori, siamo al punto di non sapere ancora quale strada imboccare, visto che sembrano aperte tutte le soluzioni, e a mio modesto avviso la nomina di un Commissario dovrebbe quantomeno accelerare i tempi del percorso decisionale, o quantomeno preliminare e propedeutico (il che, francamente, non mi sembra essere una scelta tale da “anteporre la logica della contrapposizione politica all’interesse dei cittadini”).

    Lo dico da persona che avrebbe preferito veder rimanere allo stato naturale la stupenda Valle dell’Enza, nel suo tratto medio – alto, e che durante questi anni ha confidato nel realizzo delle cosiddette opere minori per lo stoccaggio dell’acqua (vedi casse d’espansione, utilizzo cave dismesse, alimentazione della falda sotterranea) in misura tale da poter rispondere in qualche modo al fabbisogno idrico, e alle mutate condizioni climatiche in corso non da oggi, nella consapevolezza che la carenza o insufficienza di dette opere avrebbe portato a dover ricorrere ad un invaso.

    P.B. 17.02.2025

    • Firma - P.B.