Nel cuore del centro storico di Castelnovo ne’ Monti, sull’Appennino reggiano, sorge una struttura ormai silenziosa ma un tempo carica di vita: la discoteca Edelweiss, chiusa da oltre vent’anni, è tornata brevemente sotto i riflettori grazie a un’esplorazione che ne ha rivelato lo stato di conservazione e il fascino decadente.
Nata nel 1965, la discoteca conobbe un avvio difficile. Il vero rilancio arrivò negli anni Settanta, grazie a una nuova gestione che nel 1979 avviò un’importante ristrutturazione. Il locale venne completamente trasformato: il grande terrazzo venne chiuso per dare vita a una main room capace di ospitare fino a 1400 persone, mentre al piano terra nacque un ambiente separato, con ingresso autonomo, inizialmente chiamato “Cafè de l’Operà” e successivamente “Disco-pub Amnesy”, pensato per un pubblico più giovane.
Negli anni Ottanta, la sala principale assunse il nome di “Dancing Edel 2001”, quasi a simboleggiare un futuro radioso che, invece, si interruppe proprio nel 2001. Da allora, nonostante alcuni tentativi di rilancio, il locale non è mai più tornato operativo. Le mutate esigenze urbanistiche e sociali, unite a gestioni poco fortunate, decretarono la fine definitiva del locale nel 2003.
Oggi, all’interno dell’Edelweiss, rimangono tracce tangibili del suo passato: un calendario fermo al 2003, fotografie sbiadite di serate affollate, e ricordi di personaggi illustri passati da lì, tra cui Lucio Dalla, che si esibì durante una storica nevicata, Adriano Celentano, e – secondo alcune testimonianze – anche Ilona Staller, in arte Cicciolina.
Nonostante le azioni vandaliche subite nel tempo, incluso un tentativo di incendio, la struttura conserva ancora buona parte della sua identità originaria. Un simbolo della vita notturna degli anni d’oro dell’Appennino, oggi ridotto al silenzio ma ancora capace di suscitare emozione e curiosità.
L’esplorazione della discoteca Edelweiss rientra nelle attività di documentazione e memoria urbana svolte da Ascosi Lasciti, una delle principali community italiane dedicate all’urbex.
Il sopralluogo è stato fatto da Davide Calloni, autore delle foto e fondatore del progetto Ascosi Lasciti e Simone Nanetti, informatico e redattore Ascosi Lasciti.
Si ricorda che questi luoghi sono spesso pericolosi e inaccessibili: ogni visita deve avvenire solo virtualmente, attraverso i reportage realizzati in sicurezza da esperti del settore.