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posto alle pendici del monte Prampa

Un simbolo in memoria di Aldo Dall’Aglio

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Alle pendici del monte Prampa, nel luogo dove perse la vita durante un’azione contro le truppe naziste, è stato collocato un simbolo in memoria di Aldo Dall’Aglio, vicecomandante della 284ª Brigata Fiamme Verdi e medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Il simbolo, posto dall’Associazione Liberi Partigiani Italiani - Partigiani Cristiani di Reggio Emilia, vuole ricordare il coraggio e il sacrificio di un giovane che ha dato la vita per la libertà del suo Paese.

Nato a Roncocesi il 5 novembre 1919, Dall’Aglio era maestro elementare e sottotenente di complemento nella fanteria. Dopo l’8 settembre 1943, scelse di unirsi alla Resistenza, assumendo ruoli di crescente responsabilità. Il suo ultimo gesto eroico lo vide alla guida di un reparto partigiano, impegnato in un aspro combattimento contro forze tedesche in rastrellamento.

Come riportato nella motivazione ufficiale della sua decorazione 
«Sfidando intemperie e freddo eccezionale, rimaneva per lunghe ore isolato, allo scopo di ritardare l’avanzata dell’avversario e, in un violento scontro, cadeva colpito al petto, nel generoso tentativo di proteggere ancora il ripiegamento della Brigata».

Alla cerimonia di posa del simbolo è seguita, nei giorni scorsi l’assemblea ordinaria che si è tenuta a Villa capoluogo, dove si è fatto il punto sulle attività svolte nel 2024 e su quelle previste per i prossimi mesi.

Il commento del sindaco Sassi

«L’emblema che abbiamo adottato - spiega Elio Ivo Sassi, presidente provinciale di Alpi-Apc e sindaco villaminozzese - è stato creato alcuni anni fa dall’artista Paolo Gandini per rappresentare, in particolare, la figura di don Domenico Orlandini, il partigiano Carlo, sacerdote e combattente, comandante delle Fiamme verdi reggiane, dalle quali, nel dopoguerra, è nato il nostro sodalizio. È composto da una croce greca, che non è solo un’immagine religiosa ma pure una figura di valore militare, conferita sotto forma di medaglia ai soldati, e da un nastro, che si conforma quasi come un’alabarda, arma non di offesa ma di difesa».

Prosegue Sassi: «Ringrazio i volontari Peter Traversoni e Marco Giampellegrini, che si sono prestati a posizionare l’opera, in località Pradancino, proprio a fianco del cippo che ricorda Aldo Dall’Aglio, che lassù, il 10 gennaio 1945, sacrificò la propria vita per permettere agli altri uomini di sganciarsi. Il suo nome di battaglia era Italo, e con quell’appellativo fu poi intitolata la stessa brigata».

L’iniziativa di Alpi-Apc «completa una serie di eventi a ricordo della sua figura eroica in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte - conclude Elio Ivo Sassi - fra cui il convegno organizzato lo scorso dicembre dall’istituto d’istruzione superiore di Castelnovo, con liceo dedicato allo stesso Dall’Aglio. Un’altra scuola a lui intitolata è una primaria di Reggio città, dove anche una strada porta il suo nome».