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L'intervista a Iacopo Fiorentini

Ogni secondo può salvare una vita: il valore del primo soccorso

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Ogni secondo può fare la differenza tra la vita e la morte. Lo dimostra chiaramente quanto accaduto lo scorso 4 maggio nel comune di Viano, dove un uomo di 62 anni è stato salvato grazie all'intervento tempestivo di Stefano Scalini, un volontario della Croce Rossa Italiana di Baiso.

Un gesto che evidenzia il valore insostituibile dei volontari formati e della rete di soccorso territoriale, resa ancora più efficiente grazie alla tecnologia.

Abbiamo intervistato Iacopo Fiorentini, presidente sia di ANPAS Emilia Romagna che della Croce Verde Castelnovo e Vetto, per capire meglio come funzionano questi meccanismi di emergenza, quanto sia importante la formazione, e cosa ancora si può fare per migliorare la cultura del primo soccorso nella nostra comunità.

Iacopo, l'episodio di Viano sottolinea l'importanza cruciale di ogni secondo in emergenze come l'arresto cardiaco. Quanto è vitale, quindi, la formazione dei volontari in queste situazioni critiche?

La formazione è assolutamente determinante. Fornisce ai volontari i protocolli operativi specifici, inclusi quelli per l'arresto cardiaco. Spesso, il volontario soccorritore è il primo ad arrivare e il suo ruolo è cruciale nell'avviare tempestivamente la RCP e nell'applicare il DAE, azioni che aumentano significativamente le probabilità di sopravvivenza.

Una preparazione adeguata permette al volontario di: riconoscere i segni di un arresto cardiaco. Allertare correttamente la centrale 118 con informazioni precise. Eseguire le manovre di rianimazione in modo efficace. Utilizzare il defibrillatore in sicurezza.

Associazioni come la Croce Verde in Emilia-Romagna investono significativamente nella formazione dei propri volontari attraverso corsi certificati, addestramento continuo e l'adesione a protocolli regionali, garantendo un intervento rapido e competente a supporto del sistema di emergenza sanitaria.

In che modo le vostre associazioni preparano i volontari ad affrontare emergenze come un arresto cardiaco?

Le associazioni di volontariato come la Croce Verde in Emilia-Romagna preparano i loro volontari attraverso la formazione Regionale di Anpas Emilia Romagna, un percorso strutturato che include corsi teorici, addestramento pratico e certificazioni specifiche. L'obiettivo è fornire ai soccorritori le competenze necessarie per intervenire tempestivamente ed efficacemente in attesa del personale medico avanzato.

Quanto è determinante, secondo lei, il ruolo delle tecnologie come l’app DAE Responder nella gestione delle emergenze territoriali?

Tecnologie come l'app DAE Responder rappresentano un'evoluzione molto significativa e determinante nella gestione delle emergenze territoriali, specialmente per l'arresto cardiaco. Pur non sostituendo il sistema professionale del 118, lo integrano e lo potenziano, agendo sulla tempestività dell'intervento nei primissimi minuti.

L'app trasforma i cittadini formati in un anello fondamentale della "catena della sopravvivenza", permettendo di guadagnare tempo prezioso e di iniziare le manovre salvavita in attesa dell'ambulanza. L'impatto di questi sistemi è destinato a crescere con l'aumentare dei cittadini formati, dei DAE disponibili e con l'evoluzione tecnologica. In regioni come l'Emilia-Romagna, queste app sono già considerate un elemento importante della strategia di risposta all'arresto cardiaco extra-ospedaliero.

Il caso di Viano ha coinvolto più mezzi e più realtà del soccorso: quanto è importante la sinergia tra gli enti?

In un soccorso per arresto cardiaco, la collaborazione tra i vari enti (soccorso sanitario, soccorritori laici, forze dell'ordine, vigili del fuoco) è fondamentale per: velocizzare l'intervento: ogni secondo è vitale. Ottimizzare le risorse: evitando sprechi e garantendo l'arrivo dei mezzi necessari. Aumentare l'efficacia delle manovre: grazie a una comunicazione fluida. Gestire situazioni complesse: come incidenti o luoghi affollati. Offrire un supporto completo: incluso quello psicologico.

In breve, una buona sinergia incrementa significativamente le possibilità di sopravvivenza.

A livello locale, qual è la copertura attuale in termini di defibrillatori pubblici e volontari formati all’uso?

Come PA Croce Verde Castelnovo Monti e Vetto abbiamo formato oltre 1300 cittadini e disponiamo di 38 Defibrillatori sul nostro territorio. Molte associazioni Anpas e CRI hanno intrapreso percorsi simili di installazione DAE e formazione della cittadinanza. Ritengo che, a livello di Appennino Reggiano, sia stato fatto un lavoro notevole in questi anni.

Ci sono aree in cui ritiene sia ancora necessario potenziare la presenza di volontari o dispositivi salvavita?

I Defibrillatori non sono mai abbastanza. Non parlerei di zone critiche specifiche, ma sicuramente in alcuni paesi più distanti dai centri abitati potrebbe essere utile installarne. Tuttavia, la priorità deve essere la formazione di persone all'utilizzo, perché sono loro a fare realmente la differenza.

Ritiene che ci sia una consapevolezza sufficiente tra i cittadini sull’importanza del primo soccorso? Cosa si può fare di più in termini di formazione pubblica?

Sinceramente, ritengo che la consapevolezza sull'importanza del primo soccorso tra i cittadini italiani non sia ancora sufficiente, sebbene stia lentamente crescendo.

Elementi che suggeriscono una consapevolezza non ancora ottimale includono la percentuale relativamente bassa di cittadini formati alle manovre di base salvavita (BLS, disostruzione pediatrica) rispetto ad altri paesi europei.

Investire nella formazione al primo soccorso della popolazione significa creare una comunità più sicura e resiliente, capace di affrontare le emergenze efficacemente e di aumentare significativamente le possibilità di sopravvivenza. Negli ultimi anni si sta facendo molto e le cose stanno gradualmente cambiando.

Che cosa rappresenta per lei il gesto di un volontario che si attiva immediatamente, anche nel tempo libero, per salvare una vita?

Per me, il gesto di un volontario o cittadino che si attiva immediatamente, anche nel tempo libero, per salvare una vita rappresenta una delle espressioni più pure e potenti dell'umanità. È un atto che incarna valori profondi come l' altruismo: mettere i bisogni degli altri al di sopra dei propri. Senso civico: sentirsi parte attiva della comunità e responsabili del suo benessere. Coraggio: affrontare situazioni di emergenza con prontezza. Empatia: comprendere la sofferenza altrui e agire per alleviarla. Umanità: il desiderio intrinseco di aiutare chi è in difficoltà.

In quei momenti critici, la prontezza di un volontario o semplice cittadino può fare la differenza tra la vita e la morte. La sua formazione e la sua disponibilità a mettersi in gioco, anche sottraendo tempo prezioso alla propria vita privata, sono un bene inestimabile per la collettività.

Per me, questi volontari sono degli eroi silenziosi del quotidiano. Non cercano gloria o riconoscimento, ma agiscono mossi da un profondo senso di umanità. Il loro esempio dovrebbe essere fonte di ispirazione, spingendoci a riflettere sul nostro ruolo nella società e sulla possibilità di fare la nostra parte per aiutare gli altri.

In sintesi, il gesto di un volontario che si attiva per salvare una vita è un atto di amore puro, coraggio civico e speranza concreta. Rappresenta il meglio di ciò che l'essere umano può offrire.

Come si può valorizzare e sostenere in modo concreto il lavoro silenzioso, ma fondamentale, dei volontari?

Valorizzare i volontari implica un profondo riconoscimento del loro valore umano e sociale. Questo si traduce nell'offrire un supporto concreto e nel coltivare un ambiente in cui si sentano sinceramente apprezzati, competenti e parte integrante di una missione significativa. In ultima analisi, investire nei volontari è investire nella sicurezza e nel benessere dell'intera comunità.

Spesso, un semplice "grazie" o un gesto di riconoscimento possono avere un impatto notevole.

 

1 COMMENT

  1. sono pienamente d’accordo sul fatto che un secondo può salvare la vita di una persona, per questo mi domando se è giusto che i giorni che passerà il giro d’Italia in bicicletta vengono chiuse le strade (anche alle ambulanze) che portano al pronto soccorso di Castelnovo? vale di più una gara di biciclette di una vita umana?
    Max Felina

    • Firma - max felina