Baiso ospiterà, il prossimo 10 maggio, il secondo convegno nazionale che approfondirà i temi relativi alla cultura bizantina e quella longobarda: un confronto durato due secoli nel segno della costruzione della identità di un territorio.
Soddisfatto il sindaco Fabio Spezzani.
«Lo scorso anno fu un grande successo – spiega - segno che questo progetto sta crescendo e consolidandosi. Questo secondo convegno nazionale rappresenta un’iniziativa di grande valore, soprattutto grazie all’impegno davvero lodevole dell’associazione La Tavola di Bisanzio e del suo comitato scientifico. Dopo l’inaugurazione della mostra su Giovan Battista Toschi, dedicata proprio alle fotografie che documentano la sua opera, l’associazione si distingue ancora una volta per la capacità di tenere alto il nome di Baiso a livello nazionale».
Il progetto si inserisce in un percorso provinciale di rivalutazione delle tradizioni della montagna che vede come protagonisti i comuni del crinale, da Castelnuovo a Carpineti passando per Viano e Baiso e che sta portando questi comuni a valorizzare la propria storia attraverso diverse iniziative culturali.
Il tema si lega ad un percorso di rivisitazione delle tradizioni specifiche del territorio montano reggiano e nello specifico al passaggio, durato quasi 2 secoli, dei bizantini in terra reggiana che qui segnarono il confine di intervento quando tentarono di riconquistare all’impero romano di oriente le terre della penisola.
«Questo secondo convegno nazionale – continua Spezzani - rappresenta un’iniziativa di grande valore, soprattutto grazie all’impegno davvero lodevole dell’associazione La Tavola di Bisanzio e del suo comitato scientifico. Dopo l’inaugurazione della mostra su Giovan Battista Toschi, dedicata proprio alle fotografie che documentano la sua opera, l’associazione si distingue ancora una volta per la capacità di tenere alto il nome di Baiso a livello nazionale».
E conclude: «Anche domani avremo il privilegio di ospitare alcuni tra i migliori docenti e studiosi italiani di storia bizantina e longobarda, provenienti da tutta Italia. In realtà, alcuni relatori arriveranno già questa sera, e li accoglieremo con grande piacere».
Per noi è davvero un grande orgoglio, oltre che un onore, poter ospitare nuovamente un evento di questo livello».
Alla realizzazione del convegno hanno, infatti, partecipato alcune tra le più famose Università italiane tra cui Bologna, Venezia, Torino, Vercelli e la iniziativa gode del patrocinio della Associazione Italiana di studi Bizantini, della Associazione Italiana di Filologia Germanica – rappresentata dal suo presidente – e dalla Associazione Informatica Umanistica e Cultura Digitale presente con i suoi massimi vertici.