Mentre si moltiplicano gli eventi e le iniziative collaterali, sulla Pietra di Bismantova è già calata una luce che lascia perplessi. Un’illuminazione artificiale imponente, accesa nei giorni scorsi in vista del passaggio del Giro, ha sicuramente colpito lo sguardo… ma ha anche sollevato dubbi e critiche.
A esprimere preoccupazione sono Legambiente Romagna, WWF Emilia Centrale, Cielo Buoi, LIPU Emilia Romagna, che intervengono con una presa di posizione netta: «la montagna non è un lunapark».
Secondo le associazioni, l’installazione dell’impianto luminoso avrebbe provocato un significativo disturbo alla fauna selvatica, in particolare alle specie notturne, e violerebbe le normative regionali in materia di inquinamento luminoso e tutela delle aree protette.
Non è solo la singola accensione a preoccupare. Secondo le associazioni, lo spettacolo luminoso messo in scena potrebbe diventare un pericoloso precedente, incoraggiando altri eventi simili in contesti naturali fragili, anche fuori regione.
Non si tratta, precisano le associazioni, «di essere contro il Giro d’Italia, che da oltre un secolo unisce il Paese e porta visibilità anche a territori meno noti. Al contrario: proprio un evento così seguito dovrebbe farsi promotore di buone pratiche, educando al rispetto del paesaggio e della biodiversità».
Da qui nasce l’appello dell’associazione agli enti locali e agli organizzatori: evitare nuove accensioni, rispettare le normative vigenti e tutelare il carattere naturale della Pietra di Bismantova. Una bellezza che, per risplendere, non ha bisogno di luci artificiali.
La replica del sindaco di Castelnovo, Emanuele Ferrari
«In merito all'intervento delle associazioni ambientaliste, desidero sottolineare che, in occasione dell’evento dello scorso 14 maggio, durante il quale abbiamo illuminato la Pietra, avevamo richiesto e ottenuto una deroga dal Parco Nazionale. È infatti prevista la possibilità di ottenere una deroga per l’illuminazione di monumenti naturali, e questa è stata la procedura che abbiamo seguito.
Non sono previsti altri eventi con illuminazione della rupe, oltre a quello della settimana scorsa e a quello realizzato il 29 gennaio, in occasione dei 100 giorni dall’inizio del Giro d’Italia.
Quella del 14 maggio è stato un evento fortemente culturale. L’illuminazione della rupe ha occupato solo alcuni momenti della serata, per una durata complessiva inferiore all’ora. È stato un evento straordinario».
Non ho dubbi che la illuminazione artificiale della Pietra abbia ottenuto le previste autorizzazioni o deroghe, ma mi ritrovo nondimeno sulle posizioni di chi ha espresso riserve in ordine all’intervento, perché credo pure io che la Pietra sia “una bellezza che, per risplendere, non ha bisogno di luci artificiali”, ma anche perché, più in generale, l’artificializzazione di certi luoghi può comprometterne in qualche modo il fascino e l’incantesimo.
Quanto al poter “diventare un pericoloso precedente”, oggi non siamo naturalmente in grado di saperlo e prevederlo, ma vale in ogni caso il principio che ogni evento avvalora di fatto l’idea che lo si possa ripetere (se non lo stesso qualcosa del genere), secondo la logica “perché là sì e qui no”, senza poi considerare che la Pietra, col suo Eremo, è una secolare meta di pellegrinaggio, e i luoghi di culto dovrebbero ispirare per loro natura una sobria essenzialità.
P.B. 20.05.2025
Quindi se la Pietra illuminata per una settimana è un problema cos’è la Termomeccanica GL che da sei mesi illumina a giorno tutta Felina? Le norme anti inquinamento luminoso ci sono oppure valgono solo per alcuni?