Il Tribunale di Reggio Emilia ha disposto l’archiviazione del procedimento penale relativo ai decessi avvenuti tra febbraio e aprile 2020 presso la Casa della Carità San Giuseppe di Montecchio Emilia, nel pieno della prima ondata della pandemia da Covid-19. Il provvedimento riguarda diciotto morti, tra cui quella del vescovo emerito Mons. Giovanni Paolo Gibertini.
Erano stati indagati don Angelo Orlandini, legale rappresentante della Fondazione che gestisce la struttura, Fabrizio Bolondi, direttore della Fondazione, Beatrice Golinelli, coordinatrice, Andrea Muzzioli, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, e Paolo Formentini, medico del lavoro.
Il GIP, Andrea Rat, ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dal sostituto procuratore, Piera Cristina Giannusa, ritenendo che non vi siano responsabilità penali a loro carico.
In particolare, la Procura ha sottolineato l'impossibilità di stabilire con certezza – o anche con elevata probabilità – che l'infezione da Sars-CoV-2 fosse stata la causa principale dei decessi.
Già nel giugno 2020, dopo la diffusione della notizia delle indagini, l’unità pastorale “Beata Vergine dell’Olmo” e l’intera comunità diocesana avevano espresso sostegno e fiducia al parroco e agli operatori della struttura, sottolineandone l’impegno in un momento drammatico e senza precedenti.
Oggi, alla luce dell’archiviazione, la Fondazione e la Chiesa reggiano-guastallese ribadiscono il proprio impegno nel garantire cura, vicinanza e sostegno agli ospiti della struttura, nel segno della continuità e della responsabilità verso i più fragili.