
Episodio grave questa mattina durante il mercato settimanale di Casina. Vincenzo Fabiano, attivista dello SPI Cgil, è stato aggredito con schiaffi e sputi da un passante. Il motivo dell’aggressione? Stava distribuendo volantini informativi e cercando di spiegare l'importanza della partecipazione al voto per il referendum.
A denunciare l’accaduto è la Cgil reggiana, che esprime solidarietà al proprio iscritto e mette in guardia da un clima sociale sempre più teso e aggressivo.
«Fortunatamente Vincenzo, cui va l’abbraccio di tutta la Cgil di Reggio Emilia, non ha riportato conseguenze gravi – ha dichiarato Cristian Sesena, segretario generale della Cgil reggiana –. Ma quanto accaduto non può passare sotto silenzio».
Sesena ha inoltre sottolineato come l’episodio di Casina non sia un caso isolato. «A Modena gruppi neofascisti hanno strappato manifesti elettorali dai cartelloni pubblici. Lo stesso è accaduto anche a Bibbiano questa mattina. A Roma, ai nostri banchetti, non passa giorno senza che i militanti vengano identificati dalla polizia. C’è un’aria pesante, reazionaria e incattivita che non ci piace».
Per la Cgil, l’aggressione a Vincenzo Fabiano rappresenta un sintomo allarmante della degenerazione del tessuto sociale e del clima politico. Da qui l’invito alla vigilanza democratica e al rispetto del confronto civile, soprattutto in un momento cruciale per la vita democratica del Paese.
La solidarietà a Vincenzo Fabiano del Partito Democratico della Montagna e della Federazione Provinciale di Reggio Emilia
Piena solidarietà a Vincenzo Fabiano arriva anche dal Partito Democratico della Montagna e dalla Federazione Provinciale del PD di Reggio Emilia.
«Un gesto di dialogo trasformato in un atto di violenza che condanniamo con assoluta fermezza – dichiarano i rappresentanti del PD –. Quanto accaduto è inaccettabile non solo sul piano personale, ma rappresenta anche un segnale allarmante della degenerazione del clima sociale e democratico».
Per il PD locale e provinciale, colpire chi esercita pacificamente un diritto costituzionale come quello alla partecipazione politica significa infliggere una ferita profonda ai valori fondanti della Repubblica.
«Esprimiamo la nostra vicinanza a Vincenzo e alla Cgil reggiana, con cui condividiamo un impegno quotidiano per una società più giusta, inclusiva e democratica. Chi semina odio e intolleranza non può trovare spazio nelle nostre comunità».
Il Partito Democratico lancia infine un appello a tutte le forze politiche e civiche del territorio: «Non sottovalutiamo questi segnali. Serve una risposta unitaria, ferma e decisa contro ogni forma di violenza. È il momento di riaffermare il valore del confronto civile, del rispetto reciproco e della partecipazione democratica».
L’aggressione qui segnalata configura un gesto per sua natura riprovevole, che non trova scusanti, ma mi sembrerebbe francamente eccessivo il farlo passare come “un sintomo allarmante della degenerazione del tessuto sociale e del clima politico”, dal momento che non si hanno notizie di altri episodi simili nella nostra provincia, e i casi isolati, per quanto deprecabili, non credo possano costituire un “clima” ostile e intimidatorio (che a mio vedere richiede altri fattori e presupposti).
Per quel che mi è dato sapere, quanti si sono fin qui prodigati a favore dei Referendum non hanno incontrato alcuna avversione od “ostilità”, se non la eventuale contrapposizione (rigorosamente verbale e del tutto innocua, oltre che pienamente legittima, e credo espressa sempre in maniera educata e civile) di chi ritiene di non recarsi alle urne perché non ne condivide il contenuto o semmai con l’intento che la partecipazione non abbia a raggiungere la soglia utile per renderli validi.
P.B. 03.06.2025