Un nuovo sentiero che conduce alla miniera degli Schiocchi dell'Ozola, un sito di grande valore naturalistico e storico, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano: è stato inaugurato nei giorni scorsi a Casalino di Ligonchio.
«Puntiamo i riflettori sulle nostre unicità - spiega il sindaco di Ventasso Enrico Ferretti - è un'iniziativa che ha previsto la mappatura e la segnalazione del tracciato per far conoscere le bellezze del nostro territorio».
Questo progetto si inserisce in un’ottica di valorizzazione del turismo specializzato, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione non solo sulla miniera ma sull’intera area del Ventasso.
Per raggiungere l’ex sito minerario, uno dei più rilevanti della regione sotto il profilo geologico, è necessario percorrere a piedi un tratto di circa un’ora, con una deviazione dal sentiero Reer625 che conduce ai Prati di Sara.
Il cammino, sebbene in salita, è accessibile e si sviluppa fino a un’altitudine di 1.260 metri, lungo una traccia ben segnalata e accompagnata da una specifica cartellonistica illustrativa.
La miniera di Casalino era nota per l’estrazione della Galena, un minerale di piombo con riflessi metallici e venature caratteristiche. Lungo il percorso si potranno osservare anche i luoghi dove un tempo venivano forgiati a mano gli strumenti per l’estrazione di piombo e argento.
All’inaugurazione del sentiero hanno partecipato diverse autorità: il sindaco Enrico Ferretti, l’assessore regionale alla Montagna e aree interne Davide Baruffi, il direttore del Parco Nazionale Giuseppe Vignali e Giuliano Cervi, promotore dell’iniziativa.
Il direttore Giuseppe Vignali: «Arrivati alla miniera, si può godere dello spettacolare panorama degli Schiocchi dell’Ozola»
«Il programma sui geositi della Rer – spiega - mira a divulgare la conoscenza della geologia del nostro territorio. La geologia, come il clima condiziona in modo determinante la nostra vita determinando la fertilità dei terreni, la stabilità dei versanti oltre che le forme dei paesaggi e le ricchezze minerarie
Il parco nazionale – aggiunge - vanta un grande patrimonio di geositi, non ultimo quello dei gessi triassici recentemente alla ribalta grazie al riconoscimento UNESCO di patrimonio mondiale. Comprendere profondamente il valore del territorio che ci ospita è il requisito indispensabile per poterlo conservare e valorizzare nel migliore dei modi.
Il sentiero che da Casalino sale verso i prati di Sara e la miniera attraversa un secolare castagneto un tempo indispensabile per la sopravvivenza di intere comunità d’Appennino, oggi fondamentale per la conservazione della biodiversità grazie agli alberi vetusti. Il selciato del sentiero racconta del passaggio di migliaia di pecore verso i pascoli del Cusna e più in alto, nel faggio, numerose carbonaie, oggi silenziose, testimoniano l’ attività dei carbonai. Infine, arrivati alla miniera, si può godere dello spettacolare panorama degli Schiocchi dell’Ozola».