«La scuola cambia insieme alla società, e la politica ha il dovere di accompagnare questo cambiamento. A Reggio Emilia la domanda di tempo pieno è in costante crescita, ma non trova una risposta adeguata, nonostante il calo complessivo degli iscritti».
Ad affermarlo è la consigliera regionale Anna Fornili (PD) che ha presentato una risoluzione per chiedere alla Giunta dell’Emilia-Romagna un impegno concreto nell’ampliare e uniformare l’offerta del tempo pieno nella scuola primaria su tutto il territorio regionale
La risoluzione chiede alla Regione di attivarsi su due fronti: da un lato, collaborare con l’Ufficio Scolastico Regionale per ottenere dal Governo l’autorizzazione ad aumentare le classi a tempo pieno, in particolare dove la richiesta è maggiore; dall’altro, potenziare i servizi di doposcuola, a sostegno delle famiglie attualmente escluse.
«Il tema è nazionale – spiega al Fornili -, ma ciascun livello istituzionale deve fare la sua parte. La Regione può e deve agire, perché garantire un accesso equo al tempo pieno non è solo una questione educativa: è una leva concreta per sostenere il lavoro, la genitorialità e l’equità sociale.»
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, l’attuale distribuzione delle classi a tempo pieno – ferma al 2008 – genera forti disuguaglianze tra province: a Reggio Emilia ne usufruisce solo il 49% delle classi, mentre a Modena si arriva all’89%.
Un divario che costringe molte famiglie a rivedere i propri equilibri tra lavoro e vita quotidiana, passando da un tempo pieno garantito nella scuola dell’infanzia a un’offerta ridotta nella primaria.