Il referendum si è concluso senza il raggiungimento del quorum necessario per la sua validità.
Nonostante l'importanza del tema oggetto della consultazione, la partecipazione degli elettori non ha superato la soglia minima richiesta dalla legge per rendere vincolante il risultato.
Fabbrico è il comune dove si è votato di più. A Vetto si è registrata la minor affluenza.
Vezzano sul Crostolo 41,38%;
Casina 37,8%;
Viano 36,68%;
Carpineti 36,65%;
Ventasso 35,84%;
Castelnovo ne’ Monti 34,3%;
Villa Minozzo 33,77%;
Baiso 32,35%;
Toano 30,84%;
Vetto 28,09%.
Nel leggere qui “nonostante l’importanza del tema oggetto della consultazione”, mi induce ad una triplice considerazione, riguardo a quanti in questa circostanza hanno ritenuto di non recarsi alle urne, le prima delle quali mi fa dire che l’importanza o meno di un argomento è questione personale, nel senso che ciò che può aver molto valore per gli uni può non averne affatto per altri.
Potrebbe aver poi giocato anche la motivazione politica, nel decidere appunto l’importanza o meno di questo voto, e se c’è chi può aver ritenuto che il raggiungimento del quorum avrebbe indebolito parecchio l’attuale Governo, è parimente legittimo che altri, non andando a votare, abbiano cercato di non far raggiungere il quorum, per la ragione esattamente opposta a quella dei primi.
Una terza categoria di astenuti potrebbe anche essere quella di chi, proprio in ragione della importanza, e complessità, delle tematiche in causa, ha pensato che quella referendaria non fosse la via giusta nel farvi fronte, per arrivare a concludere che, a mio opinabile parere, poteva esservi più d’un motivo per l’astensione, e forse una tale “molteplicità” è stata un po’ sottovalutata.
P.B. 09.06.2025
Bisognerebbe chiedere a Landini e alla Camusso dove erano quando hanno introdotto la legge fornero,se la gente non li segue più un motivo ci sarà,più votano e più ci sarà assenteismo questo e’ solo l’inizio.
In queste giornate qualcuno ha parlato di un “autogol” per i sostenitori del Referendum, ma al di là di questo punto di vista c’è comunque l’impressione abbastanza diffusa che questo voto sia stato fortemente ed eccessivamente politicizzato (allo scopo di poter “sfrattare” il Governo in carica), e ciò non abbia giovato al Referendum e possa altresì avere ricadute sul piano politico.
L’aver ad esempio voluto affrontare un tema piuttosto complesso e delicato, com’è indubbiamente quello della cittadinanza, per via referendaria, anziché percorrere la strada parlamentare, e visto l’esito uscito dalle urne, potrebbe indurre ad “irrigidirsi”, e “chiudersi”, anche componenti della maggioranza che sembravano orientate ad “aperture” e mediazioni in proposito.
A me sembra di avvertire una certa qual voglia di “rivincita” tra i sostenitori del Referendum, e io non so se e come intenderanno esercitarla, anche ricorrendo o meno alla “piazza”, ma se si coinvolgessero in tal senso anche le componenti sindacali, potrebbe esservi pure chi ne perde la fiducia (mentre il futuro mondo del lavoro avrà casomai sempre più bisogno della loro azione).
P.B. 11.06.2025