L’economista Giampiero Lupatelli interviene nel dibattito acceso sul presunto “spopolamento inarrestabile” delle aree interne, definendolo una polemica surreale nata da una non notizia. Al centro della questione, un paragrafo infelice del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne, che secondo Lupatelli ha usato in modo improprio un’analisi tecnica di Alessandro Rosina, demografo, riducendo un fenomeno complesso alla sola dimensione demografica.
Lupatelli denuncia la superficialità di chi ha redatto il documento, ma critica anche la stampa per aver rilanciato toni allarmistici ormai smentiti da settimane.
Ricorda infatti che il Rapporto Montagne Italia di UNCEM, pubblicato il 24 giugno, fornisce una lettura ben diversa: lo spopolamento non è affatto irreversibile, e i dati migratori dimostrano segnali di ritorno verso le aree montane, sia da parte di italiani che di stranieri.
L’economista conclude che le aree interne hanno bisogno di lavoro serio e costruttivo, non di polemiche o scandali mediatici: serve accompagnare i cambiamenti in atto, non strumentalizzarli per fini politici o giornalistici.
Le strumentalizzazioni sono per così dire all’ordine del giorno, ma talora possono risolversi in un imprevisto autogol, allorché vi sia maniera di “smontarle”, come potrebbe essere giustappunto in questo caso, vuoi perché ci sono “segnali di ritorno verso le aree montane”, vuoi per il Progetto di Legge, di iniziativa governativa – recante il numero 2126, del 2024, se non vado errato – che mi risulta aver già iniziato il percorso parlamentare, e il cui eloquente titolo, ossia “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, sta a dirci che i nostri territori non sono dimenticati.
P.B. 04.07.2025