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Savino Rabotti

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Nato nella montagna di Reggio Emilia ( a Castellaro di Vetto d'enza) Cultore del dialetto, amante dei luoghi, dell'etimo, delle tradizioni e di tutto ciò che ricorda l'infanzia e i fatti correlati

A mezzanotte in punto ti aspetto alla fontana

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Andare alla fontana col bàšel e due secchi per rifornirsi di acqua era dura, ma era peggio se qualcuno minacciava di druvâr ‘l bàšel  per … raddrizzarti le ossa!

È meglio essere un baladûr o un balugân? Verrebbe da dire:...

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Certi termini col tempio cambiano significato. E non sempre in meglio.

Cêrsi, batdûr, gròla: ve le ricordate?

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Al têmp dal bàtre: un misto di fatica, sudore, polvere, soddisfazione per il raccolto messo al sicuro, socializzazione.

Lê la dîš ch’ la gh’ha un bel lèt

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“Il figlio di Spina  - l’ha tolto mojêra: - Gli abbiam regalato – il letto e l’altêra”, cantavano i nostri nonni, quando un letto nuovo era un sogno per chi si sposava. (da Le falìstre e i fulminânt di M. Redighieri).

Ardensâr, Arvìa o Arvéja

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Lo dice una nota canzone popolare: La bèla la va al fosso / al fosso a resentàr.

Archervâr

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Il culto degli antenati, di origine pagana, viene nobilitato anche dal cristianesimo, in particolare verso i santi. Per i pagani i morti rivivono nei discendenti. Per i cristiani i morti diventano stimolo ed esempio.

Arnêga  e  Ašìj

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A gh'é 'na púsa ch'arnêga! e Al bèstij a-gli han ciapâ l'ašìj. Due espressioni della quotidianità. Più costatazione che meraviglia.

Alsìa, Arbàtla

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Dire ad una persona: T'ê lìs cme l'alsìa significava considerarlo, viscido e inaffidabile.

A s’ vèd ch’l’é chersû a l’ajbašîn

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 C’è concordia nel sostenere che il termine indica: luogo posto a nord, freddo, o almeno fresco, ombroso. Se ne è già parlato in passato...

Aghiâ e Aldàm

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   Aghiā, Aghièl; Stúmbel o Stúmble Aghiā e Aghièl sono termini usati nel bacino del Tresinaro. Nella valle del Tassobio e del Rio Maillo si diceva...

tosato a brìch

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   A brìch                  Scolari di Rosano anni '20 (Arch. Nadia Schenetti) Le ricordate le foto delle classi scolastiche di un tempo, con quella sfilata di cucuzze...

Parole in estinzione

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Ci sono termini ormai scomparsi dalla parlata popolare. Al massimo li sentiamo là ove ancora si parla abitualmente il dialetto, ma molto raramente. Termini...

Il profumo della mia terra / Ottobre 2ª parte

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Per i contadini questo era il mese dello sprint finale, prima del riposo invernale. Bisognava concludere la semina, terminare la raccolta dei frutti autunnali, portare a casa tanta legna…

Il profumo della mia terra / Ottobre 1ª parte

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Ottobre (Duomo di Otranto)  Il mese della semina, il mese che programma un anno di lavoro e di speranze. La coltura, con la pioggia e...

Il profumo della mia terra / Settembre 2ª parte  

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Settembre è un mese di transizione, ma non per questo ci si può rilassare. Ci sono le sagre, è vero, ma ci sono anche i lavori da concludere e gli ultimi raccolti da mettere al sicuro.

Il profumo della mia terra / Settembre 1ª parte

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Settembre, andiamo. È tempo di migrare. / Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori / lascian gli stazzi e vanno verso il mare.  E anche nell’Appennino reggiano si comincia a pensare al viaggio verso la Maremma o verso il mantovano…

Il profumo della mia terra / Agosto 2ª parte

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Levate massacranti, tra lusco e brusco, appena compariva un po’ di luce là, verso Oriente. Bisognava arare fin verso le nove, prima che il sole imperversasse. E dopovia per altri lavori: zappare, falciare, fare la foglia

Il profumo della mia terra / Agosto 1ª parte

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Riassunto:Non c’è tempo per distrazioni. Agosto, nei campi, chiede il massimo sforzo e non si discute:  Chi ch’s’arpôša  d’Agùst  /  al s’arpôša a su’ cúst.

Il profumo della mia terra / Luglio 2ª parte

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Un attimo di respiro e di soddisfazione per il raccolto messo al sicuro. Ma poi si riparte...

Il profumo della mia terra / Luglio 1ª parte

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Luglio rievoca l’odore di sudore e di nafta nelle aie, e un velo di pulviscolo depositato su ogni cosa tutto intorno.

Il profumo della mia terra / Giugno 2^ parte

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Siamo arrivati al momento più importante di tutto l'anno. I tanti sacrifici ora possono ricevere la ricompensa. E per confermare si diceva: "L'istâ l'é la màma d'i purèt"

Il profumo della mia terra / Giugno 1ª parte

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Ci siamo arrivati: l'estate sta dominando e i raccolti si presentano in tutta la loro importanza. Non è più tempo di riposare

Il profumo della mia terra / Maggio 2^ parte

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Maggio incalza sempre più: la natura sta dando il meglio di sé, ma vuole anche la collaborazione del contadino

Il profumo della mia terra / Maggio 1^ parte

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Maggio: il mese del tripudio di colori e profumi, e delle promesse. A Maggio il grano mette la spiga e gli alberi preparano i loro frutti (Per Santa Crûš / al furmênt l'é spigûš).

Il profumo della mia terra / Aprile 2^ parte

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Beh, intanto BUONA PASQUA a tutti. Questa volta sono arrivato col fiatone e appena in tempo! E sembra che l'anno in corso voglia smentire anche i proverbi: Alta la Pasqua - Bàsa la frasca. E invece la natura è rigogliosa. ma

Il profumo della mia terra / Aprile 1ª parte

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Cominciamo bene: oggi occhio al pesce d'aprile! Ma poi le cose diventano serie perché dobbiamo prepararci alla Pasqua!

Il profumo della mia terra / Marzo 2ª parte

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Dall'allegria alla riflessione. Dal freddo ai tepori primaverili. Dalla Passione e Morte alla Resurrezione. Marzo offre tutto questo

Il profumo della mia terra / Marzo 1ª parte

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Marzo, mese di cambiamento. Finisce l'inverno e la primavera esplode. E tutto intorno sembra un inno alla nuova vita

A carnevale davvero ogni scherzo vale?

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Ma c’è un altro proverbio che dice: Aiutati che il ciel ti aiuta, una massima alla quale tutti si ispiravano quando a gh’êra pôch da gôdre! Se poi ci scappava anche di calmare un po’ la fame endemica, tanto meglio!

Il profumo della mia terra / Febbraio 2ª parte

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Febbraio: mese delle malattie. Da scongiurare: Fervâr, Fervarîn, / làsa stâr i cuntadîn. / Fervâr, Fervarìa, / tú-c i dì ‘na malatìa!