Home Editoriale Quel fuoco di paglia che si è attizzato

Quel fuoco di paglia che si è attizzato

5
4

Sabato 20 ottobre 1984 iniziavano le trasmissioni della nostra radio. Abbiamo chiesto di ricordarlo al giornalista Paolo Lazzaro Capanni che, all'epoca, curò la prima diretta.

* * *

Era il 20 ottobre 1984 quando Radionova fu inaugurata da monsignor Camillo Ruini, allora vescovo ausiliare della diocesi di Reggio Emilia.

Mi ricordo che quel pomeriggio autunnale era immerso nella nebbia. Ebbi l’onere e l’onore di condurre il primo programma dell’emittente montana e quando monsignor Ruini, accompagnato da don Gianfranco Manfredini, arrivò per il discorso ufficiale e la benedizione, ci fu in noi una grande emozione. Eravamo ospiti in due stanze dell’antica canonica della pieve di Castelnovo ne' Monti, non ancora ristrutturata.

Stavamo aspettando da ore, anche perché tutto avrebbe dovuto funzionare al meglio, ed  eravamo praticamente congelati poiché la stufetta a gas (rigorosamente di recupero, come tutte le attrezzature, compreso il microfono “rubato” in chiesa) sarebbe arrivata solo qualche giorno dopo, ed eravamo praticamente congelati.

La radio aveva dotazioni veramente modeste ed era stato un mezzo miracolo metterla in ‘"moto". Le dotazioni erano limitate a una fonovaligia anni '60 e a un mangianastri autoreverse da auto. Però, in quel momento, ci appariva tutto stupendo. La "cosa", infatti, andava. Eccome se andava.

Sette anni dopo, nel dicembre 1991, don Gianni (Manfredini, ndr), allora vicario episcopale dell’Appennino reggiano, che volle fortemente la realizzazione di questo strumento di comunicazione (e socializzazione) per il comprensorio montano, ricorderà così i primi passi: “Quei pochi volenterosi trovarono attorno a sé molta indifferenza e scetticismo... ‘Sarà un fuoco di paglia’, si diceva anche negli ambienti ecclesiali della nostra montagna. Sono passati questi anni e il fuoco acceso in quel lontano ottobre non solo non si è spento, ma è stato attizzato via via da persone sempre più convinte e qualificate e da strutture sempre più efficienti”.

Profetico, don Gianni: Radionova esiste ancora e il prossimo anno spegnerà trenta candeline.

(Paolo Lazzaro Capanni)

4 COMMENTS

  1. Intanto non posso credere che Lazzaro Capanni 29 anni fa fosse così adulto da fare una cronaca e se tutto ciò è vero complimenti a chi ha avuto lungimiranza nel farlo lavorare. Buon compleanno a Radionova e ancora tanti anni di comunicazioni.

    (Ilde Rosati)

    • Firma - ilderosati
  2. Bellissimo, Paolo, questo ricordo che ne ha risvegliati molti altri nella sottoscritta: le emozioni, il freddo cane patito per la causa voluta da don Gianni, il cammino intrapreso che negli anni è andato sempre migliorando, gli amici del liscio, quelli che lo conducevano (tra loro c’ero anch’io) e quelli che richiedevano con le dediche i brani più in voga, perchè i dischi andavano aumentando e Carlo, l’amico di Razzolo, arrivava sempre carico di nuove canzoni. Bellissime serate che avevano tante volte dei risvolti anche fuori dalla trasmissione: persone sole che chiedevano amicizia, o bisognose di uno sfogo, o ammalate e ognuno di noi si impegnava per contattare chi poi ti dedicava “Il battagliero” o “Suona chitarra”. Voglio ricordare anche i signori Borghi che hanno abitato nella vecchia canonica per tantissimi anni, il profumo di soffritto che arrivava dalla loro cucina, la generosa ospitalità quando andavamo a scaldarci le mani e ci ringraziavano di averci fatto un piacere. Certo, ero anche molto più giovane ma tutto era meno complicato, dalla tecnologia di risulta ai rapporti fra le persone, giovani ed adulti. Grazie, Paolo!

    (Paola Agostini)

    • Firma - PaolaAgostini
  3. Non ricordo esattamente quando ho conosciuto Radionova. Da Sassuolo non la potevamo sentire. Poi, lavorando ad orario pieno, non c’era la possibilità di ascoltare tante radio. Un anno fummo invitati a pranzo dalla zia Celina, che ci confessò di far parte dello staff e di curare le dediche di auguri con musiche da ballo. Tornato a casa riuscii a duplicare due cassette di Casadei e gliele passai. Ma non posso sapere se le ha utilizzate o meno. Mi piaceva cooperare all’iniziativa. Tutto qui. Grazie Paolo e C., grazie a Don Gianni, grazie a Redacon e Radionova per avermi accettato tra i collaboratori.

    (Savino Rabotti)

    • Firma - SavinoRabotti
  4. Grande Radionova, ricordo anche io i freddi e il primo mixer a 6 piste, il passare da Peppo a prendere le chiavi, il primo lettore CD e tutte le innovazioni che Nicola Silvetti apportava. Il liscio e il buon Lazzari che ci insegnava a usare le apparecchiature. Ancora oggi, quando risento “Through the barricades” degli Spandau Ballet, mi tornano in mente gli avvisi che si davano ogni giorno. Don Gianni ha innovato questo paese: radio, oratorio, campeggi…

    (Corrado “Cola” Parisoli)

    • Firma - Corrado(cola)Parisoli