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Recita della scuola primaria e della scuola dell’infanzia di Minozzo. LA FOTOGALLERY

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Riceviamo e pubblichiamo.

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La recita della scuola primaria ha visto venticinque bambini e uno staff di cinque insegnanti impegnati nella preparazione degli auguri più sinceri, e graditi, di queste feste di Natale. “E’ Natale ogni volta che…”, questo il titolo della rappresentazione, divisa in più tempi. Nella prima parte “Nadal a cà d’Giuàn”, i bambini di 1ª e 3ª, sfoggiando i tradizionali e mai dimenticati costumi della “Sagra del formaggio pecorino” (vecchia usanza minozzese della durata di circa un trentennio), ci hanno portato indietro nel tempo: in una casa umile dove le contadine preparano “e-broo” (il brodo) e “i caplet” (i cappelletti), e dove i più piccoli finalmente scartano i doni tanto attesi e così preziosi. Vediamo così un pennino, due matite, un cavallino di legno, una bambolina...  Se non bastano costumi e ambientazione a strappare un sorriso e una lacrima, complice è la recitazione: con grande dedizione e perizia, gli insegnanti hanno proposto lo spettacolo in dialetto. Impossibile non notare gli accenti leggermente differenti dei vari dialetti, ma non solo: usi, costumi, parlata, hanno portato proprio indietro nel tempo, tanto da sentirsi davvero dentro quella casa in quel Natale.

E, col Natale, impossibile non pensare a una preghiera e a un canto, ricordando che “cantar lé pregar du volt” (cantare è pregare due volte), così ecco tutti i bambini sul palco impegnati a cantare “Bianco Natal”. Poi, un’altra sorpresa: la “danza della furlana”, ballo tradizionale minozzese, dove tra cerchi concentrici, piede avanti, piede indietro e pirolette, ci si immerge ancora di più nell’atmosfera del tempo che fu.

Nella seconda parte, “L’essenziale”, i bimbi di 2ª, 4ª e 5ª ci hanno ricordato come l’amore sia importante e che, grazie all’amore, ci si comprende indipendentemente dalla lingua che si parla e dalle usanze così diverse e all’apparenza stravaganti. Grazie all’amore si scoprono i valori, la carità, la fratellanza, l’amicizia. Ricalcando il valore della fratellanza, della carità, ma soprattutto dell’amore, i bambini ci hanno ricordato di quanto il tempo sia importante: tempo da donare agli altri, alla famiglia, agli amici e ai bisognosi, e di quanto sia indispensabile, a volte, fermarsi e pensare.

Bravi i bimbi stranieri, che hanno recitato alcuni in dialetto minozzese e altri nella loro lingua d’origine, e che si sono stretti in un lungo abbraccio con quelli italiani, per dimostrare che l’amicizia è possibile, con tutte le sue sfumature, e che l’amore permette ogni cosa.

Per restare in tema di amore, amicizia e fratellanza, con una breve slide fotografica sono stati presentati momenti di gioco all’interno della scuola, ma non solo: anche momenti di aggregazione tra i genitori, feste, divertimento.

Infine, i bambini ci hanno fatto l’augurio più grande, quello del tempo, tempo da dedicare agli altri, alle persone che ci stanno vicino, che talvolta si rischia di trascurare. Questo augurio, ripreso anche nell’omelia della Santa Messa della Vigilia di Natale da Don Fernando Imovilli proprio nella Pieve di Minozzo, è senz’altro un augurio ‘forte’ e importante, che invita a una riflessione più profonda e, in un certo senso, sfida le leggi della quotidianità che spesso e volentieri ci portano a ‘non avere tempo’ per fermarci un attimo a vivere il momento.

Anche la sezione della scuola dell'infanzia, in una preziosa collaborazione tra Minozzo e Case Bagatti, ha scelto di ricalcare la strada della tradizione, con un utilizzo innovativo dei sistemi moderni. Il team delle maestre delle due scuole, insieme al prezioso aiuto dell’esperta esterna Marisa Marazzi, ha prodotto un commovente filmato che racconta il Natale e la nascita di Gesù, in cui protagonisti sono i bambini e i luoghi del nostro Appennino. Primo fra tutti la Rocca di Minozzo. Tra le antiche mura si rivive la Chiamata di Maria, l’apparizione dell’Arcangelo Gabriele, riscoprendo un Giuseppe stanco e affaticato dal duro lavoro di falegname. I mestieri vengono svelati nelle adiacenze della Rocca, dove la vita si svolge normalmente, in attesa dell’arrivo di Gesù. Nei pressi della Pieve, poi, vengono evocati momenti di vita, dove le lavandaie sono intente al duro lavoro, dove viene preparato il pane, e dove si collabora, tutti uniti, per il bene comune.

Girato tra Minozzo, Poiano e Sologno, il film si è avvalso della collaborazione delle pecore e dei pastori della zona, ripercorrendo sentieri innevati e offrendo uno scorcio di vita prima della nascita del Figlio di Dio. Culminato poi alla Pieve di Minozzo, durante il solenne matrimonio di Giuseppe e Maria, il video ha strappato applausi e sorrisi a tutta la popolazione intervenuta.

I luoghi meravigliosi che il nostro contesto offre sono stati brillantemente valorizzati e i gesti antichi, raccontati e riproposti dai bambini, hanno saputo rendere un estratto della nostra storia locale in una veste nuova, che fa comprendere quanto sia necessario partire sempre dalle radici per costruire il futuro. Una scelta davvero originale che ha portato prima i bimbi, e poi i genitori e i parenti, a ricalcare i luoghi in cui si vive pensandoli e comprendendoli in un volto nuovo, come un patrimonio da scoprire e al quale approcciarsi in maniera consapevole. Questo insegna che, in realtà, esistono opportunità speciali pronte ad essere colte. Un plauso speciale, quindi, alle maestre e alla regista Marisa Marazzi, che hanno saputo coglierle le emozioni dei bambini e hanno messo a disposizione le loro capacità e le loro risorse per ideare un progetto davvero di spessore.

Si ringraziano le maestre dell’infanzia Nadia, Agata, Debora e Marinella, e Marisa Marazzi, per il grande lavoro di ripresa e montaggio, gli Amici della Rocca, per la disponibilità con entrambe le scuole, la Parrocchia di Minozzo, i privati che hanno messo a disposizione i loro cortili, i loro animali e i loro spazi per la riuscita del filmato.

Si ringraziano anche gli insegnanti della primaria Loretta, Rita, Daniela, Emanuele e Annalisa, e le persone che hanno offerto il loro aiuto per la riuscita della recita.

E, come sempre, grazie ai bambini che sono la nostra gioia, il nostro futuro, il nostro tutto.

(I genitori)