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Gli ottanta esploratori del Don Pasquino Borghi di Rivalta ringraziano gli operatori del Parco

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Gli esploratori del Don Pasquino Borghi di Rivalta

“Non abbiamo sentito la nostalgia della neve e della mancata ciaspolata, l’Appennino ci regala sempre grandi esperienze ed emozioni”. Così Paola De Julis, docente della Scuola media ‘Don Pasquino Borghi’ di Rivalta – Reggio Emilia, racconta lo stage appena concluso nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Non è il primo anno che la loro Scuola partecipa a ‘Neve Natura e Cultura d’Appennino’. Nella struttura di Civago si sono alternati due gruppi di ragazzi che frequentano le quattro sezioni di III media: oltre 80 studenti accompagnati da quattro insegnanti per turno. Con la professoressa De Julis erano presenti Maria Cuccia, Patrizia Iotti e Donato Nenna; il secondo gruppo è stato accompagnato da Ilenia Bigi, Barbarella Calvano, Francesca Agosti e Stefania Pirelli.

Gli esploratori del Don Pasquino Borghi di Rivalta

“Molto emozionante per tutti noi è stato l’incontro con Remo Zobbi e Carlo Malvolti che hanno ricordato la figura di Don Pasquino Borghi fucilato  dai fascisti repubblichini nel Poligono di tiro di Reggio Emilia nel ’44 con altri otto antifascisti; a lui è dedicata la nostra Scuola. L’incontro con la Storia è proseguito, poi, con Daniele Canossini, Guida ambientale escursionistica, progettista della rete dei sentieri della Provincia di Reggio Emilia e autore, con altri di un libro sui sentieri partigiani dell’Appennino reggiano”.

Le attività in natura hanno regalato ai ragazzi la possibilità di guardare il mondo sotto un’altra ottica. Non è solo un modo di dire: l’Appennino assume forme e colori straordinari quando lo si osserva attraverso un obiettivo ed è stato così durante il percorso fotografico compiuto attraverso l’agricoltura rurale e la prospettiva paesaggistica. Inoltre, la montagna è stata protagonista dei racconti delle Guide del Soccorso Alpino che hanno provato a svelarne segreti e insidie.

“Un complimento e un ringraziamento particolate – conclude la De Julis – allo staff del Parco Nazionale, al tutor e alla struttura che ci ha ospitato. Torneremo sicuramente perché Neve Natura è un’esperienza fantastica”.